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IL CONSIGLIO COMUNALE RICORDA MAURIZIO CEVENINI, L'INTERVENTO DELLA VICEPRESIDENTE PAOLA FRANCESCA SCARANO


Di seguito l'intervento di apertura della seduta odierna della vicepresidente del Consiglio Paola Francesca Scarano in ricordo di Maurizio Cevenini.

"La prima volta che Maurizio mi parlò fu nella sede bolognese della RAI, nella scorsa campagn...

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Di seguito l'intervento di apertura della seduta odierna della vicepresidente del Consiglio Paola Francesca Scarano in ricordo di Maurizio Cevenini.

"La prima volta che Maurizio mi parlò fu nella sede bolognese della RAI, nella scorsa campagna elettorale. Eravamo due ospiti sedevamo accanto. Ci fu un problema con l'audio e quindi restammo lì nello studio in attesa per quindici minuti. Lui mi ascoltò e mi disse: <una pugliese dal cuore bolognese: brava, secondo me sarai eletta>. Lo disse, secondo me, non tanto perché lo pensasse, ma perché mi aveva vista un po' impaurita, inesperta, e aveva voluto darmi un incoraggiamento, un aiuto. Io non capii appieno questa mano che mi stava dando e quindi mi chiusi in silenzio, non lo ringraziai, mi chiusi in me come faccio di solito con le persone che conosco poco.
Poi si arrivò alle elezioni e allo spoglio delle schede e in tarda serata seppi che si poteva salire in Palazzo d'Accursio dove c'erano delle postazioni per seguire i risultati in diretta. Venni su e lui fu una delle persone che incontrai e con il suo sorriso accogliente mi aggiornò sui risultati, che io fino a quel momento non conoscevo e mi disse: <Visto che avevo ragione? Stai andando benissimo>. In quell'occasione, nonostante fossi frastornata e stanca, lo ringraziai e accennai un sorriso.
Poi cominciò il nostro percorso in Consiglio comunale, dove iniziai veramente a conoscere e ad apprezzare i suoi modi garbati, gentili, sinceri. Ed è su quest'ultimo aggettivo che voglio soffermarmi, perché io penso che la stima e il bene grandi, trasversali , che Maurizio riceveva, sicuramente hanno una delle tante motivazioni sulla sincerità della persona. Non mi soffermo sulla sua preparazione politica perché è nota a tutti, non mi soffermo sul ruolo istituzionale, che svolgeva davvero super partes, tanto che alcuni dipendenti comunali mi raccontano i consigli presieduti da Cevanini e Foschini, questo tandem perfetto, estremamente professionale ma anche simpatico. Dove c'era il lato politico e, fortemente, il lato umano. Ecco perché non vorrei soffermarmi sulle sua grandi doti politiche, che assieme a quelle umane lo rendevano unico e ritorno ad apprezzare, oltre alla sincerità, la sua sensibilità.
Sensibilità che toccai con mano lo scorso 2 agosto, durante la commemorazione della strage di Bologna, ero in piazza Maggiore abbastanza spaesata, ero appena stata eletta al mio primo mandato. Tutti che si salutavano, che si stringevano le mani, e io mi sentivo abbastanza sola e a parte il saluto del collega Francesco Critelli, ero da sola in un angolo da sola in mezzo a migliaia di persone. E lui fu l'unico che se ne accorse, venne da me e mi disse: < Non ti preoccupare, ci sono io stai vicino a me e non ti muovere. E quindi facemmo tutta via Indipendenza accanto e iniziammo a chiacchierare. Parlammo durante tutto il tragitto e poi salimmo sul palco, mi ricordo che faceva un gran caldo. Lo salutavano tutti e qualsiasi persona si avvicinasse a lui per salutarlo, lui me la presentava. Ecco è stato in quel momento che è iniziato il nostro rapporto che poi è andato in crescendo, si è rafforzato e cresciuto. Sempre più apprezzavo la persona, veramente unica. Ricordo quando a fine agosto mi regalò il suo libro, con una dedica fantastica, e lo lessi subito. Quando lo incontrai in consiglio gli dissi: < Lo sai che abbiamo tantissime cose in comune? Da Paolo in via d'Azeglio è anche uno dei miei posti preferiti e tu hai fatto le vacanze a Rodi Garganico, dove io ho trascorso tutte le mie estati con i miei genitori e la mia sorellina.
Io l'assillavo di domande, perché era l'unico che mi dava sempre delle risposte, ma qualcuna me la faceva anche lui, domande non politiche, domande di vita comune. E io a volte intavolavo dei gran monologhi, perché ormai non avevo più diffidenza verso la sua persona e quindi lo rimbambivo con le mie chiacchiere. Ricordo quando mi chiese: < Ti piace il calcio?>. E la mia risposta lo colse totalmente di sorpresa, perché io gli dissi: < Maurizio, io non conosco solo il Dallara, conosco tutti gli stadi d'Italia, ho visto tutti i derby, li ho fatti tutti e gli confidai quando da giovane, di nascosto da mia mamma, andavo a seguire il mitico Foggia capitanato da Zeman che ci regalava delle goleade fantastiche. Lui rise di gusto, fu una delle volte in cui rise, stupito da questa scoperta. E poi, non posso dimenticare a settembre, quando io ero veramente spaventata, perché pensavo di non essere all'altezza del mio primo matrimonio da celebrare in sala Rossa. Allora mi portò con lui, gli feci da assistente, in modo che ebbi il briefing in diretta. Ed ero estremamente felice, emozionata di assistere a un matrimonio celebrato da Maurizio.
Nessuno di voi me ne voglia, io sono una persona schietta, a volte di una schiettezza dura, diretta. Preferisco la schiettezza a delle frasi dette per convenienza, ai falsi sorrisi e pacche sulla spalla. Io tutti i lunedì e venerdì lo guardavo, seduto vicino a Marzia. Quando mi incontrava ogni volta mi chiedeva: < Francesca, tutto bene? Sempre a disposizione, ricordalo>. E mentre lo guardavo, seduto lì accanto a Marzia, pensavo a quanto sarebbe stato bello e costruttivo per la sua professionalità, per il suo entusiasmo e per la sua grande disponibilità verso tutti i consiglieri, averlo alla mia sinistra. E quindi, quando intervenivo come consigliera, la parola me la dava lui e io dicevo con grande gioia: < Grazie, Presidente>. E sono convinta che in quei momenti quella grande gioia la provavamo entrambi".


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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:14
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