DA SABATO 9 GIUGNO RIAPRE LA ROTONDA DELLA MADONNA DEL MONTE
A partire da sabato 9 giugno e fino al 21 luglio la Rotonda della Madonna del Monte a Villa Aldini, riaprirà al pubblico grazie ai volontari del Touring Club Italiano, con i seguenti orari:
sabato: 10-14
domenica: 10-13; 15-19
Per l'occasione so...
Data:
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A partire da sabato 9 giugno e fino al 21 luglio la Rotonda della Madonna del Monte a Villa Aldini, riaprirà al pubblico grazie ai volontari del Touring Club Italiano, con i seguenti orari:
sabato: 10-14
domenica: 10-13; 15-19
Per l'occasione sono in programma le seguenti visite guidate:
Domenica 24 giugno ore 16.30, Le nicchie raccontano: la storia della Rotonda tra arte e archeologia, dott.sseElena Ramazza e Martina Fontanesi
Domenica 1 luglio ore 10.30, La Rotonda: crocevia di storie e di culture nel cuore di Villa Aldini, dott.sse Gaia Cammarota e Milena Uru
Domenica 21 luglio ore 10.30, La Rotonda romanica della Madonna del Monte, dott. Gianluca Del Monaco
La Rotonda della Madonna del Monte, la cui struttura a pianta centrale risale probabilmente alla fine del XII secolo, è solo una esigua ma preziosa testimonianza di ciò che rimane di un più vasto complesso conventuale di fondazione benedettina che, successivamente alle soppressioni napoleoniche, fu acquistato dall'allora Segretario di Stato del Regno d'Italia, l'avvocato Antonio Aldini. "Ca c'est superbe!" esclamò Napoleone in occasione di una cavalcata sui colli di Bologna nel giugno del 1805, quando giunse al convento della Madonna del Monte, ammaliato dalla vista panoramica che si godeva da quel sito. Qualche anno più tardi, nel 1811, Aldini dette inizio alla costruzione della omonima villa. Il convento venne distrutto, tranne la Rotonda, inglobata al nuovo edificio neoclassico e trasformata in sala da musica o da déjeuner. La villa non fu tuttavia ultimata e, dopo vari passaggi di proprietà, il Comune la rilevò dando inizio, nel 1938-39, ad una campagna di restauro coordinata da Guido Zucchini. Quest'ultimo, ebbe il merito di riportare alla luce sia l'originaria struttura della Madonna del Monte sia gli antichi affreschi che si trovano nelle nicchie al suo interno. Questi ultimi, che costituisco un unicum nel panorama artistico bolognese, sono datati, da gran parte degli studiosi al XII secolo, anche se non si esclude la possibilità, di una loro collocazione successiva.
www.comune.bologna.it/cultura
sabato: 10-14
domenica: 10-13; 15-19
Per l'occasione sono in programma le seguenti visite guidate:
Domenica 24 giugno ore 16.30, Le nicchie raccontano: la storia della Rotonda tra arte e archeologia, dott.sseElena Ramazza e Martina Fontanesi
Domenica 1 luglio ore 10.30, La Rotonda: crocevia di storie e di culture nel cuore di Villa Aldini, dott.sse Gaia Cammarota e Milena Uru
Domenica 21 luglio ore 10.30, La Rotonda romanica della Madonna del Monte, dott. Gianluca Del Monaco
La Rotonda della Madonna del Monte, la cui struttura a pianta centrale risale probabilmente alla fine del XII secolo, è solo una esigua ma preziosa testimonianza di ciò che rimane di un più vasto complesso conventuale di fondazione benedettina che, successivamente alle soppressioni napoleoniche, fu acquistato dall'allora Segretario di Stato del Regno d'Italia, l'avvocato Antonio Aldini. "Ca c'est superbe!" esclamò Napoleone in occasione di una cavalcata sui colli di Bologna nel giugno del 1805, quando giunse al convento della Madonna del Monte, ammaliato dalla vista panoramica che si godeva da quel sito. Qualche anno più tardi, nel 1811, Aldini dette inizio alla costruzione della omonima villa. Il convento venne distrutto, tranne la Rotonda, inglobata al nuovo edificio neoclassico e trasformata in sala da musica o da déjeuner. La villa non fu tuttavia ultimata e, dopo vari passaggi di proprietà, il Comune la rilevò dando inizio, nel 1938-39, ad una campagna di restauro coordinata da Guido Zucchini. Quest'ultimo, ebbe il merito di riportare alla luce sia l'originaria struttura della Madonna del Monte sia gli antichi affreschi che si trovano nelle nicchie al suo interno. Questi ultimi, che costituisco un unicum nel panorama artistico bolognese, sono datati, da gran parte degli studiosi al XII secolo, anche se non si esclude la possibilità, di una loro collocazione successiva.
www.comune.bologna.it/cultura