Di seguito l'intervento d'inizio seduta del consigliere Stefano Aldrovandi (Bologna 2016) sull'evasione fiscale.
"Cari colleghi Consiglieri, forse quando si parla di evasione fiscale e di oppressione fiscale vi sfuggono i numeri. Ve ne do un esempio in occasione del dramma di Giuseppe. Il nostro artigiano nei periodi nei quali la Finanza gli ha fatto un accertamento aveva dichiarato un volume di affari complessivo, secondo quanto apparso sulla stampa, per gli anni 2005, 2006 e 2007 di 96.566 euro. Orbene per gli stessi anni la finanza ha accertato un volume di affari di 256.359 euro; orbene tra tasse, sovratasse, mora etc è stato condannato a pagare 234.540 euro e che, sommato a quanto presumibilmente già pagato e cioè circa 25.000, porta ad un totale di 259.000 euro, pari al giro d’affari accertato. Se noi immaginiamo che, in base agli studi di settore, il reddito sia un 15% del giro d’affari accertato e cioè circa 40.000 gli sono state applicate imposte sovrattasse e more pari ad oltre il 600% di quanto il sig. Giuseppe avrebbe, secondo il fisco guadagnato. Signori cari, quando sento dibattiti sull’evasione fiscale, sui soliti furbetti, che anche oggi in commissione l’assessore Ronchi ha evocato vi invito a considerare questi numeri. Conclusioni: se sbagli in Italia non paghi ma muori".