Comunicati stampa

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CONSIGLIO COMUNALE, INTERVENTO D'INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE MIRCO PIERALISI (AMELIA PER BO) SUI TEST DELL' INVALSI NELLE SCUOLE


Di seguito l'intervento di inizio seduta del consigliere Mirco Pieralisi (Amelia per BO) sui test dell'INVALSI nelle scuole.

"Trattando della somministrazione di test che verranno somministrati nelle nostre scuole a partire da domani a cura de...

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Di seguito l'intervento di inizio seduta del consigliere Mirco Pieralisi (Amelia per BO) sui test dell'INVALSI nelle scuole.

"Trattando della somministrazione di test che verranno somministrati nelle nostre scuole a partire da domani a cura del sistema nazionale di valutazione, voglio partire da una famosa pellicola girata in tempo di crisi.
Al termine del film King Kong del 1933 un agente poliziotto, di fronte al corpo ormai senza vita della grande scimmia, commenta così: 'Gli aerei hanno sconfitto il mostro'.
'No, - \ribatte Carl Dehnam, di professione regista- ancora una volta la bella ha sconfitto la bestia'.
Ma il personaggio del film, con cui tutti concorderemmo, non conosceva ancora le prove INVALSI, i famosi ed infami quiz che verranno somministrati ai nostri alunni a partire dalla seconda elementare. Probabilmente per l’INVALSI la crocetta andava messa nella risposta 1, perché sono stati gli aerei a sconfiggere Kong, non il suo amore per Anna Darell, come avrebbero invece detto la maggior parte dei miei alunni di sette anni.
Ma se questo è un esempio di fantasia, il prossimo caso, documentato dal Professor De Michele, autore de La scuola è di tutti, è di recente attualità e si riferisce ad un vero test somministrato lo scorso anno ai ragazzi delle superiori e di cui è stata vittima l’opera del grande Rigoni Stern, narratore della tragica ritirata degli alpini dalla Russia e di altre storie di povera gente mandata a morire.
In un drammatico racconto di altissima qualità poetica Rigoni Stern accompagna la povera fine di un ragazzo sul fronte russo. Rammaricandomi per non potervene leggere alcuni estratti vi riporto, con le parole di De Michele, la miseranda prova dei nostri somministratori di test.
La seconda domanda, che ha per scopo 'Riconoscere e comprendere il significato letterale e figurato di parole ed espressioni; riconoscere le relazioni tra parole', chiede agli studenti di indicare il significato dell'espressione 'soldati sbandati' all'interno del passo «il conducente bestemmiò e si guardò attorno: una moltitudine di soldati sbandati, di muli, di slitte era ferma su un grande spazio bianco. Erano tutti in attesa che lì, dove si sentiva sparare, si riprendesse a camminare». La risposta 'esatta' era: 'Sono in ritirata e non sanno dove andare'. In realtà l'uso del termine 'sbandati' è, in questo testo, quello del lessico militare: 'Isolato, disperso, non più in contatto con gli altri componenti del proprio reparto' (vocabolario Treccani); nessuna delle scelte possibili contemplava questa opzione. Non è questione di poco conto – conclude De Michele -: quella di Rigoni Stern è un'anabasi (senza epica), e in un'anabasi si sa sempre dove andare – verso casa'.
Gli esempi potrebbero continuare, ce ne sarebbero di più scontati ma io ho scelto Rigoni Stern per vecchie storie della mia infanzia ('Sergentmagiù, ghe rierem a baita?'era la frase ricorrente nel testo di narrativa scelto dalla mia insegnante delle medie, Il Sergente nella neve). Ci sono esempi analoghi anche in ambito scientifico, ma non è solo questo il punto. Queste prove a crocette, per cui paghiamo uomini e mezzi con denaro i pubblico sottratto anche a ciò che rimane del tempo pieno, all’integrazione dei disabili o all’alfabetizzazione dei ragazzi migranti, dovrebbero servire a valutare l’efficacia del sistema scuola, usando criteri “oggettivi” di valutazione di ciò che non è valutabile con i test a risposta chiusa, che riducono a giusto o sbagliato percorsi di apprendimento complessi, i cui effetti (misurabili forse in alcuni ristretti casi circoscrivibili,) sono valutabili il più delle volte a distanza di anni, anche di decenni. I test INVALSI sono falsi strumenti di valutazione che però producono effetti veri: inducono dei docenti ad indirizzare la didattica non verso percorsi originali e fruttuosamente divergenti, non a partire dal vissuto delle alunne e degli alunni che hanno di fronte, ma verso il noto, lo scontano, il conforme alla risposta, non verso la proposizione di nuove domande e ricerche. E dietro l’angolo ci sono anche i premi, in denaro, per le scuole che mettono le crocette giuste.
Insomma, per quanto concerne i test INVALSI, ci troviamo di fronte alla Pedagogia della miseria o alla miseria della Pedagogia? Ma via, direte voi, come si fa a rispondere sì o no? Appunto, appunto…. Ci sono tante sfumature possibili. Ecco perché esprimo la mia solidarietà ad ogni forma di piccola o grande diserzione pedagogica e pedagogicamente motivata che ragazzi, genitori ed insegnanti adotteranno per sottrarre la nostra fragile scuola pubblica all'ennesima umiliazione".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:14
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