Comunicati stampa

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CONSIGLIO COMUNALE, INTERVENTO DI INIZIO SEDUTA DI FRANCESCO CRITELLI (PD) SULLA CAMPAGNA "IO MI CHIAMO GIOVANNI TIZIAN"


Si trasmette testo integrale dell'intervento di inizio seduta del consigliere Francesco Critelli (Pd) sulla campagna contro la criminalità organizzata "Io mi chiamo Giovanni Tizian".

"Io mi chiamo Giovanni Tizian, è la campagna lan...

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Si trasmette testo integrale dell'intervento di inizio seduta del consigliere Francesco Critelli (Pd) sulla campagna contro la criminalità organizzata "Io mi chiamo Giovanni Tizian".

"Io mi chiamo Giovanni Tizian, è la campagna lanciata dall'Associazione “Da Sud” per sensibilizzare l'opinione pubblica sul caso di un giornalista precario, che rischia la vita dopo la pubblicazione del suo libro “Gotica. Ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea”.
Con Giovanni condivido le origini: è calabrese come me, nato a Bovalino, in provincia di Reggio Calabria, come suo padre Peppe, ucciso dalla ndrangheta il 23 ottobre del 1989, a soli 36 anni.
Nel suo libro Giovanni racconta gli intrecci tra la politica, l'economia, le professioni e la criminalità organizzata nelle regioni del Nord Italia: traffici di droga, usura, gioco d'azzardo, infiltrazioni nel tessuto produttivo e istituzionale.
Il tema della infiltrazioni mafiose nei nostri territori è ormai questione nota, ma forse sottovalutata: le parole del Procuratore capo di Bologna, infatti, servono a scuotere e a scalfire la sottovalutazione del fenomeno.
'Faccio più fatica a indagare sulle mafie in ER di quanta se ne possa fare a Palermo o a Reggio Calabria', ha dichiarato qualche settimana fa il Dottor Roberto Alfonso.
La Regione Emilia Romagna, dando risposta positiva alle tante sollecitazioni emerse nel corso degli ultimi mesi, ha approvato leggi di natura sia repressiva che preventiva: proprio per oggi è prevista la firma da parte di Sindaci, Presidenti di Provincia e rappresentanti del mondo della scuola degli accordi quadro per rendere operativi i progetti messi in campo dall'Istituzione regionale.
Contrastare le criminalità organizzate è innanzitutto una questione di sensibilità Istituzionale: attenzione, non è solo il contrasto alle mille forme con cui si manifesta la presenza delle cosche, ma è innanzitutto la capacità e la volontà di diffondere la cultura della legalità e, aggiungo io, del merito.
Sì, il merito: se le giovani generazioni avranno la certezza di vivere in un territorio in cui vanno avanti i migliori, se alle ragazze e ai ragazzi della nostra città saremo capaci di offrire esempi virtuosi, il seme fertile della legalità potrà germogliare.
Quando si procede alle nomine pubbliche, quando si assegnano fondi, quando si tengono concorsi, quando si programmano attività, quando si analizza la condizione dei lavoratori e delle lavoratrici, quando si assegnano appalti, si ha in mano il futuro di una città o di una regione: se a prevalere saranno merito, competenze e qualità, tutti sapranno che esiste una modalità diversa, legale, frutto del sacrificio dei singoli per vedersi riconosciuti i propri sforzi. Quando invece a prevalere sono i rapporti personali, le amicizie, lo scambio di favori, il messaggio che si trasmette può avere effetti devastanti.
Chi come me è nato e cresciuto in una terra devastata dalla ndrangheta, sa che è questo il nocciolo della questione: in tantissime parti del Sud Italia, se non pieghi la testa ai potenti, se non diventi schiavo di qualche capo-bastone, se provi a farcela con le tue sole forze o vieni messo all'angolo, o finisci ammazzato come il padre di Giovanni Tizian.
Per questo ritengo valida l’azione delle Istituzioni locali, fatta anche di gesti simbolici ma carichi di significato: l'introduzione della delega alla legalità nella nostra giunta, il gemellaggio col Comune di Pollica, in memoria di Angelo Vassallo, la costante attenzione a ciò che avviene anche a Bologna non possono che rappresentare un primo e positivo passo di un'azione che deve diventare sempre più centrale nelle nostre pratiche di tutti i giorni.
Per questo, assieme alla Presidente Lama, proveremo a contattare Giovanni Tizian per organizzare, con lui, una seduta di Commissione dedicata ai temi dell'infiltrazione mafiosa e per rappresentare, ancora una volta, l'impegno del Comune di Bologna contro tutto ciò che, anche solo lontanamente, possa somigliare a fenomeni mafiosi: ma perché ciò abbia forza e senso, occorre che tutte le forze politiche, Istituzionali, sociali e culturali marcino compatte nella stessa direzione. Presento un ordine del giorno affinché il Consiglio comunale del Comune di Bologna possa aderire alla campagna 'Io mi chiamo Giovanni Tizian'. "

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:15
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