Comunicati stampa

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CONSIGLIO COMUNALE, COMUNICAZIONE DELL'ASSESSORE ALLA SCUOLA MARILENA PILLATI SULLA SITUAZIONE DEI SERVIZI EDUCATIVI E SCOLASTICI


Si trasmette comunicazione dell'assessore alla Scuola Marilena Pillati, al Consiglio comunale, relativa alla attuale situazione dei servizi educativi e scolastici:
"Care Consigliere e cari Consiglieri,
a poco più di 3 mesi da quando in quest&...

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Si trasmette comunicazione dell'assessore alla Scuola Marilena Pillati, al Consiglio comunale, relativa alla attuale situazione dei servizi educativi e scolastici:

"Care Consigliere e cari Consiglieri,

a poco più di 3 mesi da quando in quest’aula ho dato conto delle gravi ripercussioni che il quadro normativo in materia di personale degli Enti Locali rischiava di produrre sui servizi educativi e scolastici, ritengo doveroso aggiornare il Consiglio Comunale sulle evoluzioni della normativa e soprattutto sull’impatto di quest’ultima nei servizi educativi e scolastici del Comune di Bologna, anche alla luce dei primi dati sulla lista d’attesa nelle scuole d’infanzia.

In questi mesi l’Amministrazione comunale si è fortemente impegnata, in primis il Sindaco Virginio Merola, insieme all’Anci e ad altri grandi Comuni italiani in un’incisiva azione politica a livello nazionale per sollecitare interventi legislativi. E ciò ha consentito di ottenere alcuni importanti risultati.

Il primo importante riscontro del nostro lavoro è arrivato alla fine di febbraio con la legge di conversione del decreto Milleproroghe, che rinviando al 2013 il vincolo di spesa per le assunzioni a tempo determinato per il personale educativo e scolastico, ha consentito di risolvere il problema delle sostituzione del personale assente nei nidi e nelle scuole d’infanzia, uno dei problemi emersi nella sua gravità fin dai primi giorni dell’anno.

Il nostro impegno e la nostra azione nei confronti del Governo e del Parlamento sono poi proseguiti incessantemente e alcuni interessanti risultati in materia di personale per gli Enti Locali sono contenuti nel Disegno di Legge sulle semplificazioni fiscali, ma che ancora non ha concluso l’iter parlamentare.

A) Innanzitutto, a decorrere dal 2013 gli enti locali potranno superare il limite per le assunzioni a tempo determinato se strettamente necessarie a garantire l’esercizio delle funzioni di polizia locale, di istruzione pubblica e del settore sociale; resta fermo che comunque la spesa complessiva non potrà essere superiore alla spesa sostenuta per le stesse finalità nell’anno 2009.

B) Le assunzioni a tempo indeterminato passeranno dal 20% delle cessazioni dell’anno precedente al 40% e, nel caso di alcuni servizi, tra cui l’istruzione, tale percentuale verrà raddoppiata.

Risultati importanti per fronteggiare l’emergenza, ma insufficienti.

Perché comunque:

- la spesa di personale non può superare il 50% della spesa corrente;

- le assunzioni a tempo indeterminato sono comunque vincolate alle cessazioni dell’anno precedente;

- e soprattutto i posti vacanti – nel Comune di Bologna numerosissimi per effetto dei pregressi blocchi del turn over - non possono essere coperti con personale assunto a tempo determinato, al quale è possibile ricorrere, invece, solo per rispondere a esigenze temporanee ed eccezionali.

I risultati ottenuti sono il frutto di un importante impegno a livello nazionale e vanno nella giusta direzione, ma non ci consentono comunque di garantire il funzionamento di parte dei servizi a partire dal settembre 2012, con le modalità organizzative attualmente in essere.

I vincoli che ancora persistono hanno, infatti, un impatto molto forte in una realtà, come quella bolognese, nella quale - nonostante i tagli che si sono abbattuti negli ultimi anni sugli enti locali – l'Amministrazione comunale ha continuato a gestire una parte rilevantissima dei servizi educativi e scolastici, un impegno che non ha eguali anche tra le altre città della nostra Regione, dove la gestione diretta, pur rilevante, ha un peso percentuale molto inferiore.

Noi gestiamo direttamente più dell’80% dei nidi e più del 60% delle scuole d’infanzia.

L’impossibilità di provvedere negli ultimi anni ad assumere stabilmente il personale necessario al funzionamento dei servizi ha provocato un forte aumento degli operatori a tempo determinato, che oggi rappresentano circa un terzo del personale dei servizi educativi e scolastici.

L’amministrazione ha comunque operato per garantire attraverso la continuità del lavoro, anche se precario, la continuità educativa e la qualità del servizio. Oggi però l’insieme dei vincoli normativi in essere non ci consente di assumere per settembre - nemmeno a tempo determinato - molti degli operatori che già oggi operano nei nostri servizi educativi e scolastici, parliamo di circa 500 persone.

In questo momento è in discussione la tenuta stessa dei nostri servizi, mentre la lista d’attesa della scuola (sono 465 le bambine e i bambini bolognesi che al momento non risultano iscritti ad una scuola d’infanzia) ci richiama alla necessità di un’ulteriore risposta.

E lo Stato, che dovrebbe garantire a tutti il diritto all’istruzione, a partire dai 3 anni, ma che a Bologna risponde solo al 16% della domanda, non solo non sembra volersene assumere la responsabilità direttamente – aprendo nuove sezioni - ma non riconosce in alcun modo l'impegno dell'Amministrazione Comunale e non le garantisce più le condizioni per poter svolgere con risorse proprie una funzione che lo Stato stesso non è in grado di garantire.

Anche se continuerà a richiamare con forza lo Stato alla sua responsabilità, l’Amministrazione Comunale è comunque impegnata fin da subito a ricercare e verificare tutti i margini di iniziativa percorribili in un confronto aperto con tutti i soggetti interessati Organizzazioni Sindacali, Ufficio scolastico provinciale e Regionale, Enti gestori delle scuole convenzionate.

Serve una forte volontà di convergenza da parte di tutti gli attori istituzionali e sociali che hanno a cuore la formazione e l’educazione e intendono fare ogni sforzo per continuare a garantire questi diritti.

Non è il tempo questo per i facili profeti.

Non è il tempo questo per erigere steccati.

Questo è il tempo della condivisione e della responsabilità, perché quello che ci sembrava un diritto ormai consolidato corre il rischio concreto di ritornare ad essere un obiettivo da riconquistare e mettere in sicurezza.

Serve, però, per riuscire a sottrarre il sistema educativo e scolastico dalle continue emergenze, un ripensamento complessivo del sistema e degli strumenti di governo dello stesso, una trasformazione guidata verso nuovi assetti con l’obiettivo di mettere in sicurezza sia i diritti dei bambini che quelli degli adulti (lavoratori e famiglie).

Per questo la Giunta, martedì scorso, ha messo al lavoro un gruppo di tecnici per studiare con tempestività diversi scenari possibili nel breve e nel medio periodo. In particolare, ha dato mandato di predisporre una verifica sulla fattibilità di una Fondazione di partecipazione, che appare in linea teorica uno strumento giuridico in grado di valorizzare la condivisione e la responsabilità sul sistema dei servizi. Ciò consentirà alla Giunta di formarsi un orientamento sulle scelte da sottoporre alla discussione politica e alle decisioni del Consiglio Comunale.

Noi faremo la nostra parte, perché crediamo fermamente che non si debba retrocedere sull’offerta e sulla qualità dei servizi educativi e scolastici che il Comune di Bologna ha realizzato negli anni. Su questo chiediamo un sostegno a tutte le forze politiche, alle parti sociali e a quanti condividono questo obiettivo.Ma è necessario che in questo percorso ciascuno sia disposto a “metterci del suo”, perché il bene comune esige l’impegno e la responsabilità di tutti".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:14
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