CONSIGLIO COMUNALE, APPROVATI ORDINE DEL GIORNO PER ISTITUIRE UN REGISTRO COMUNALE DEGLI ASSISTENTI FAMILIARI E ORDINE DEL GIORNO COLLEGATO SUL SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITA' DEGLI ANZIANI
Il Consiglio comunale, nella seduta odierna, ha approvato all'unanimità un ordine del giorno che invita la Giunta a istituire un albo o registro comunale degli assistenti familiari, presentato dalla consigliera Mirka Cocconcelli e firmato dai con...
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Il Consiglio comunale, nella seduta odierna, ha approvato all'unanimità un ordine del giorno che invita la Giunta a istituire un albo o registro comunale degli assistenti familiari, presentato dalla consigliera Mirka Cocconcelli e firmato dai consiglieri Manes Bernardini, Lucia Borgonzoni, Francesca Scarano, (Lega Nord) e Lorenzo Tomassini, Valentina Castaldini, Daniela Carella (Pdl).
Sempre all'unanimità, il Consiglio ha approvato l'ordine del giorno collegato, che invita la Giunta a promuovere un sistema integrato a sostegno della domiciliarità degli anziani, presentato dai consiglieri Francesco Errani, Mariaraffaella Ferri (Pd).
Di seguito il testo dell'ordine del giorno e, in allegato, l'ordine del giorno collegato.
"Il Consiglio Comunale di Bologna
Premesso che:
la nostra è una società che invecchia a velocità esponenziale pertanto le politiche assistenziali devono essere in grado di rispondere adeguatamente ai bisogni che vengono a delinearsi;
tenuto conto che non è possibile definire in modo assoluto il numero delle persone anziane non autosufficienti e dei disabili presenti nella nostra città poiché è un dato in continua evoluzione.
Considerato:
che a Bologna alla data del 31.12.2010 risiedevano circa 97mila anziani over 65 enni (IL 27% della popolazione) e che ogni anno vengono valutate, dagli organi preposti, circa 2mila e200 persone non autosufficienti;
che nella nostra società – grazie anche al Fondo per la non autosufficienza – si preferisce assistere l’anziano od il disabile domiciliarmente, con la consapevolezza del sacrificio a cui vanno incontro le famiglie che si fanno carico del delicato compito dell’assistenza;
che a volte per cercare un aiuto nell’assistenza al proprio famigliare ci si rivolge agli operatori degli sportelli sociali della nostra città in cerca di nominativi, al fine di poter reperire una “badante” per continuare ad assistere il proprio congiunto;
che a tutt’oggi, l’identikit della badante che opera in Italia (774.000 badanti ufficiali,con oltre 9 miliardi di spesa per le famiglie italiane!) è: “donna, straniera, con scarse conoscenze in materia di assistenza sanitaria, reclutata nel 70% dei casi, attraverso il canale informale del “passaparola” e non vi sono strumenti adeguati per garantire e verificare la qualità dell’assistenza erogata”;
che bisogna fornire a chi ha bisogno di assistenza (38,7% dei pazienti affetti da ictus ricorre alla badante), la possibilità di scegliere persone tecnicamente valide, sulle quali siano stati effettuati una serie di controlli tecnico-amministrativi e che siano in possesso di requisiti specifici, evitando il ricorso a figure non qualificate e, soprattutto, non autorizzate a gestire i bisogni e le esigenze dei nostri anziani e disabili.
Valutato altresì che in alcune città e regioni è già stato istituito un albo delle “badanti, al fine di raggiungere una maggior trasparenza e competenza del personale utilizzato, evitando in tal modo il ricorso a clandestini”
Invita il Sindaco e la Giunta:
ad istituire un registro/albo comunale degli “assistenti familiari”(ex badanti!), presso l’assessorato alle politiche Sociali, che permetterà di accrescere il livello qualitativo dell’assistenza domiciliare, creando corsi obbligatori ad hoc di formazione sanitaria e para-sanitaria geriatrica, con nozioni elementari di riabilitazione neuro-motoria, di movimentazione dei pazienti anziani/disabili, corsi di educazione alimentare e non ultimo una valutazione dei bisogni fondamentali dell’anziano, corsi aperti anche ai cittadini bolognesi che volessero istruirsi in merito (vedi per esempio il corso “prendersi cura a domicilio di anziani non autosufficienti” istituito nel 2010 presso l’ASP Giovanni XXIII di Viale Roma)
a far si che l’iscrizione al suddetto Registro, da parte degli assistenti familiari, sia vincolata al possesso del certificato di soggiorno valido, alla conoscenza della lingua italiana ed al possesso dei requisiti minimi di cui sopra che diverranno garanzia della loro affidabilità professionale, operando di concerto con l’ASP Giovanni XXIII° per l’avvio di corsi di formazione professionali."
Sempre all'unanimità, il Consiglio ha approvato l'ordine del giorno collegato, che invita la Giunta a promuovere un sistema integrato a sostegno della domiciliarità degli anziani, presentato dai consiglieri Francesco Errani, Mariaraffaella Ferri (Pd).
Di seguito il testo dell'ordine del giorno e, in allegato, l'ordine del giorno collegato.
"Il Consiglio Comunale di Bologna
Premesso che:
la nostra è una società che invecchia a velocità esponenziale pertanto le politiche assistenziali devono essere in grado di rispondere adeguatamente ai bisogni che vengono a delinearsi;
tenuto conto che non è possibile definire in modo assoluto il numero delle persone anziane non autosufficienti e dei disabili presenti nella nostra città poiché è un dato in continua evoluzione.
Considerato:
che a Bologna alla data del 31.12.2010 risiedevano circa 97mila anziani over 65 enni (IL 27% della popolazione) e che ogni anno vengono valutate, dagli organi preposti, circa 2mila e200 persone non autosufficienti;
che nella nostra società – grazie anche al Fondo per la non autosufficienza – si preferisce assistere l’anziano od il disabile domiciliarmente, con la consapevolezza del sacrificio a cui vanno incontro le famiglie che si fanno carico del delicato compito dell’assistenza;
che a volte per cercare un aiuto nell’assistenza al proprio famigliare ci si rivolge agli operatori degli sportelli sociali della nostra città in cerca di nominativi, al fine di poter reperire una “badante” per continuare ad assistere il proprio congiunto;
che a tutt’oggi, l’identikit della badante che opera in Italia (774.000 badanti ufficiali,con oltre 9 miliardi di spesa per le famiglie italiane!) è: “donna, straniera, con scarse conoscenze in materia di assistenza sanitaria, reclutata nel 70% dei casi, attraverso il canale informale del “passaparola” e non vi sono strumenti adeguati per garantire e verificare la qualità dell’assistenza erogata”;
che bisogna fornire a chi ha bisogno di assistenza (38,7% dei pazienti affetti da ictus ricorre alla badante), la possibilità di scegliere persone tecnicamente valide, sulle quali siano stati effettuati una serie di controlli tecnico-amministrativi e che siano in possesso di requisiti specifici, evitando il ricorso a figure non qualificate e, soprattutto, non autorizzate a gestire i bisogni e le esigenze dei nostri anziani e disabili.
Valutato altresì che in alcune città e regioni è già stato istituito un albo delle “badanti, al fine di raggiungere una maggior trasparenza e competenza del personale utilizzato, evitando in tal modo il ricorso a clandestini”
Invita il Sindaco e la Giunta:
ad istituire un registro/albo comunale degli “assistenti familiari”(ex badanti!), presso l’assessorato alle politiche Sociali, che permetterà di accrescere il livello qualitativo dell’assistenza domiciliare, creando corsi obbligatori ad hoc di formazione sanitaria e para-sanitaria geriatrica, con nozioni elementari di riabilitazione neuro-motoria, di movimentazione dei pazienti anziani/disabili, corsi di educazione alimentare e non ultimo una valutazione dei bisogni fondamentali dell’anziano, corsi aperti anche ai cittadini bolognesi che volessero istruirsi in merito (vedi per esempio il corso “prendersi cura a domicilio di anziani non autosufficienti” istituito nel 2010 presso l’ASP Giovanni XXIII di Viale Roma)
a far si che l’iscrizione al suddetto Registro, da parte degli assistenti familiari, sia vincolata al possesso del certificato di soggiorno valido, alla conoscenza della lingua italiana ed al possesso dei requisiti minimi di cui sopra che diverranno garanzia della loro affidabilità professionale, operando di concerto con l’ASP Giovanni XXIII° per l’avvio di corsi di formazione professionali."