"CENTOCAGE":MARTEDI' 29 MAGGIO AL CONSERVATORIO LA PERFORMANCE "A HOUSE FULL OF MUSIC"
Martedì 29 maggio alle 18, nel chiostro del Conservatorio G. B. Martini, in piazza Rossini 2, si svolgerà "John Cage. A House Full Of Music". L'iniziativa si svolge nell'ambito di "centocage-Bologna rende omaggio a John Cage 1912 - ...
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Martedì 29 maggio alle 18, nel chiostro del Conservatorio G. B. Martini, in piazza Rossini 2, si svolgerà "John Cage. A House Full Of Music". L'iniziativa si svolge nell'ambito di "centocage-Bologna rende omaggio a John Cage 1912 - 1992 - 2012".
Il pubblico è invitato al Conservatorio di Bologna in un momento di piena attività. Si aprono le porte e le finestre; il pubblico ascolta le code sonore di mille classici. Questo happening fu realizzato per la prima volta nel 1992 a Brema, all’interno della scuola Pro Musica Nova, dove più di 800 allievi realizzarono la performance.
Lo scopo è offrire una panoramica più vasta possibile del lavoro di John Cage. La musica, naturalmente, ma anche il pensiero anarchico, il caos, Buckminster Fuller, gli scacchi, la pittura, i funghi, l’organizzazione sociale, la cucina, Marcel Duchamp, la morte, il tempo, il buddhismo zen, la danza, la poesia, il caso (e la necessità), Ananda K. Coomaraswamy, il silenzio, James Joyce, Merce Cunningham, l’indeterminazione, l’I Ching, l’happening, la musica sperimentale, i calcolatori, la matematica, l’etica, Marshall McLuhan, la pedagogia.
A cura di Marco Dalpane e Francesco La Licata
La natura dell’opera e del pensiero di John Cage stimola interventi e riflessioni provenienti da una molteplicità di soggetti, dai musicisti ai filosofi, dai cineasti ai danzatori, dai letterati agli artisti visivi, dal mondo del teatro a quello della scienza, dalla politica all’economia.
Non-esclusività, pluralità di centri, strutturazione anti gerarchica, molteplicità, costruzione di futuri alternativi, sperimentazione sociale, modifica di sé, non linearità.
Sono questi i nodi del suo pensiero, sono queste le questioni che a venti anni dalla sua morte non hanno perso significato, ma continuano a rimbalzare in ogni indagine sul presente, sulla condizione umana, sul nostro futuro.
L’eredità di John Cage non si esaurisce in ciò che del suo lavoro viene preso in considerazione dall’estetica e dall’analisi musicale, dalla musicologia e dalla teoria delle arti. La sua opera ha implicazioni filosofiche, politiche, religiose, ecologiche, tecnologiche.
Spesso per il pubblico la sua opera ha rappresentato una sfida alla comprensione.
Sconcertante, radicalmente innovativa, è stata spesso considerata erroneamente come il gesto di un provocatore.
"La cosa decisiva che penso influenzi il mio modo di agire più di ogni altra cosa è l’interesse sociale, e così cerco di non scrivere un pezzo a meno che non abbia una sua utilità in quanto esempio di una società." John Cage
gratuito
info
www.centocage.it
www.conservatoriobologna.it
Il pubblico è invitato al Conservatorio di Bologna in un momento di piena attività. Si aprono le porte e le finestre; il pubblico ascolta le code sonore di mille classici. Questo happening fu realizzato per la prima volta nel 1992 a Brema, all’interno della scuola Pro Musica Nova, dove più di 800 allievi realizzarono la performance.
Lo scopo è offrire una panoramica più vasta possibile del lavoro di John Cage. La musica, naturalmente, ma anche il pensiero anarchico, il caos, Buckminster Fuller, gli scacchi, la pittura, i funghi, l’organizzazione sociale, la cucina, Marcel Duchamp, la morte, il tempo, il buddhismo zen, la danza, la poesia, il caso (e la necessità), Ananda K. Coomaraswamy, il silenzio, James Joyce, Merce Cunningham, l’indeterminazione, l’I Ching, l’happening, la musica sperimentale, i calcolatori, la matematica, l’etica, Marshall McLuhan, la pedagogia.
A cura di Marco Dalpane e Francesco La Licata
La natura dell’opera e del pensiero di John Cage stimola interventi e riflessioni provenienti da una molteplicità di soggetti, dai musicisti ai filosofi, dai cineasti ai danzatori, dai letterati agli artisti visivi, dal mondo del teatro a quello della scienza, dalla politica all’economia.
Non-esclusività, pluralità di centri, strutturazione anti gerarchica, molteplicità, costruzione di futuri alternativi, sperimentazione sociale, modifica di sé, non linearità.
Sono questi i nodi del suo pensiero, sono queste le questioni che a venti anni dalla sua morte non hanno perso significato, ma continuano a rimbalzare in ogni indagine sul presente, sulla condizione umana, sul nostro futuro.
L’eredità di John Cage non si esaurisce in ciò che del suo lavoro viene preso in considerazione dall’estetica e dall’analisi musicale, dalla musicologia e dalla teoria delle arti. La sua opera ha implicazioni filosofiche, politiche, religiose, ecologiche, tecnologiche.
Spesso per il pubblico la sua opera ha rappresentato una sfida alla comprensione.
Sconcertante, radicalmente innovativa, è stata spesso considerata erroneamente come il gesto di un provocatore.
"La cosa decisiva che penso influenzi il mio modo di agire più di ogni altra cosa è l’interesse sociale, e così cerco di non scrivere un pezzo a meno che non abbia una sua utilità in quanto esempio di una società." John Cage
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