BOLOGNA PRIDE 2012, SALUTO DEL SINDACO VIRGINIO MEROLA
Trasmettiamo saluto del sindaco Virginio Merola al Bologna Pride 2012, tenuto dal palco allestito in piazza Maggiore. "Benvenuti a Bologna! Sono felice che Bologna possa ospitare, ancora una volta, il Pride. E lo faccia, quest’anno, qui in ...
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Trasmettiamo saluto del sindaco Virginio Merola al Bologna Pride 2012, tenuto dal palco allestito in piazza Maggiore.
"Benvenuti a Bologna!
Sono felice che Bologna possa ospitare, ancora una volta, il Pride. E lo faccia, quest’anno, qui in Piazza Maggiore, nel cuore della città.
Per prima cosa voglio salutare e dare il benvenuto a Bologna al signor Zamudio, padre di Daniel Zamudio.
La notizia della morte di Daniel ha fatto il giro del mondo, scuotendo l'opinione pubblica e spingendo il Cile ad approvare una legge contro le discriminazioni, subito ribattezzata "Legge Zamudio".
Voglio ringraziare gli organizzatori del Pride, e tutti voi, per avere modificato la manifestazione dell’orgoglio L G B T in un corteo dedicato all'orgoglio emiliano, che sì porta avanti le giuste rivendicazione dei diritti della comunità L G B T, ma al tempo stesso esprime la vicinanza alle popolazione colpite dal sisma.
E’ importante che abbiate messo in moto anche voi, organizzatori del Pride, la macchina della solidarietà, attraverso i banchetti impegnati nella raccolta fondi, la vendita del Parmigiano Reggiano, e la destinazione dei fondi per i carri che avrebbero dovuto seguire la parata alle tante persone che oggi sono rimaste senza casa e senza un lavoro.
Anche attraverso il Pride 2012, Bologna è a pieno titolo tra le Amministrazioni comunali che credono nell'affermazione dei diritti civili. Sostenere legami di libertà tra le persone senza discriminazioni è un elemento di forza per la qualità della convivenza urbana.
Ed è compito di una cultura democratica costruire legami di libertà e responsabilità tra le persone.
Sono sempre più convinto di ciò che vi scrissi un anno fa: le istituzioni pubbliche, compreso i comuni, possono e debbono sostenere le persone aiutandole a rafforzare la propria capacità di costruire legami con gli altri in modo libero e aperto al bene comune.
La dimostrazione concreta dell’impegno del Comune di Bologna, a tutela dei diritti delle pari opportunità e differenze di genere, contro qualsiasi forma di discriminazione basata sull’orientamento sessuale, è la riapertura 'dell’Ufficio pari opportunità e Tutela delle differenze'.
Sul piano delle politiche istituzionali dal 1999 il Comune di Bologna ha disposto nel Regolamento anagrafico la possibilità di iscrizione anagrafica per persone coabitanti legate da vincoli affettivi, allo scopo di dimostrare, anche mediante rilascio di attestato, che 'coppie di persone conviventi (omosessuali o eterosessuali) unite da vincoli affettivi, ma non legate da rapporti di matrimonio, parentela, affinità, adozione o tutela, costituiscono un unico nucleo familiare in ragione dell'esistenza di vincoli affettivi'.
Il Comune di Bologna aderisce alla rete Rete delle Amministrazioni che attuano politiche Antidiscriminatorie, finalizzata allo scambio di buone pratiche istituzionali nel contrasto alle discriminazioni sulle basi dei Trattati dell'Unione Europea.
Sulla stessa base giuridica, la Regione Emilia-Romagna ha creato, per prima in Italia, un Centro regionale contro le discriminazioni, che mette in rete associazioni e enti locali - tra i quali il Comune di Bologna - che agiscono nella lotta alle discriminazioni basate su sesso, genere, orientamento sessuale, etnia, disabilità, opinione politica o religiosa.
Nel tempo, il sommarsi di queste pratiche e azioni positive ha fatto di Bologna una città aperta e in prima fila nella lotta contro le discriminazioni.
30 anni fa, voi lo avete ricordato, prendeva sede a Bologna il primo circolo Gay italiano. Da allora molta strada è stata fatta nella lotta contro le discriminazioni.
E’ ora necessario che il Parlamento approvi una legge contro l’omofobia e la transfobia.
Care amiche e cari amici, sono il sindaco, e vi assicuro che mi sto rendendo conto ogni giorno, guardando la situazione del nostro Paese, quanto sia importante per questo Paese, il rispetto della legge, cosa che io comunque farò. E so come voi che la ragione della valutazione concreta della situazione del nostro Pese ci dice, che sarà un passo importante il giorno in cui il Parlamento italiano riconoscerà con una legge le unioni civili.
Vi parlo pensando alle tante amiche e ai tanti amici bolognesi, che conosco e che sono qui presenti. Penso che debbano parlare anche le ragioni del cuore, e tenere aperta una prospettiva di pieno riconoscimento dei diritti. E' per questo che io credo comunque che sarà necessaria una legge che riconosca il matrimonio civile tra persone dello stesso sesso.
Lo dico con la speranza che il nostro Paese su questo e su altri temi ritrovi la capacità di convivenza, di tolleranza e di crescita civile di cui abbiamo tanto bisogno.
E lo dico con una certezza, care amiche e cari amici, che la città che ha nel suo simbolo la parola Libertas, saprà contribuire alla ricostruzione politica, morale e civile della nostra Repubblica".
"Benvenuti a Bologna!
Sono felice che Bologna possa ospitare, ancora una volta, il Pride. E lo faccia, quest’anno, qui in Piazza Maggiore, nel cuore della città.
Per prima cosa voglio salutare e dare il benvenuto a Bologna al signor Zamudio, padre di Daniel Zamudio.
La notizia della morte di Daniel ha fatto il giro del mondo, scuotendo l'opinione pubblica e spingendo il Cile ad approvare una legge contro le discriminazioni, subito ribattezzata "Legge Zamudio".
Voglio ringraziare gli organizzatori del Pride, e tutti voi, per avere modificato la manifestazione dell’orgoglio L G B T in un corteo dedicato all'orgoglio emiliano, che sì porta avanti le giuste rivendicazione dei diritti della comunità L G B T, ma al tempo stesso esprime la vicinanza alle popolazione colpite dal sisma.
E’ importante che abbiate messo in moto anche voi, organizzatori del Pride, la macchina della solidarietà, attraverso i banchetti impegnati nella raccolta fondi, la vendita del Parmigiano Reggiano, e la destinazione dei fondi per i carri che avrebbero dovuto seguire la parata alle tante persone che oggi sono rimaste senza casa e senza un lavoro.
Anche attraverso il Pride 2012, Bologna è a pieno titolo tra le Amministrazioni comunali che credono nell'affermazione dei diritti civili. Sostenere legami di libertà tra le persone senza discriminazioni è un elemento di forza per la qualità della convivenza urbana.
Ed è compito di una cultura democratica costruire legami di libertà e responsabilità tra le persone.
Sono sempre più convinto di ciò che vi scrissi un anno fa: le istituzioni pubbliche, compreso i comuni, possono e debbono sostenere le persone aiutandole a rafforzare la propria capacità di costruire legami con gli altri in modo libero e aperto al bene comune.
La dimostrazione concreta dell’impegno del Comune di Bologna, a tutela dei diritti delle pari opportunità e differenze di genere, contro qualsiasi forma di discriminazione basata sull’orientamento sessuale, è la riapertura 'dell’Ufficio pari opportunità e Tutela delle differenze'.
Sul piano delle politiche istituzionali dal 1999 il Comune di Bologna ha disposto nel Regolamento anagrafico la possibilità di iscrizione anagrafica per persone coabitanti legate da vincoli affettivi, allo scopo di dimostrare, anche mediante rilascio di attestato, che 'coppie di persone conviventi (omosessuali o eterosessuali) unite da vincoli affettivi, ma non legate da rapporti di matrimonio, parentela, affinità, adozione o tutela, costituiscono un unico nucleo familiare in ragione dell'esistenza di vincoli affettivi'.
Il Comune di Bologna aderisce alla rete Rete delle Amministrazioni che attuano politiche Antidiscriminatorie, finalizzata allo scambio di buone pratiche istituzionali nel contrasto alle discriminazioni sulle basi dei Trattati dell'Unione Europea.
Sulla stessa base giuridica, la Regione Emilia-Romagna ha creato, per prima in Italia, un Centro regionale contro le discriminazioni, che mette in rete associazioni e enti locali - tra i quali il Comune di Bologna - che agiscono nella lotta alle discriminazioni basate su sesso, genere, orientamento sessuale, etnia, disabilità, opinione politica o religiosa.
Nel tempo, il sommarsi di queste pratiche e azioni positive ha fatto di Bologna una città aperta e in prima fila nella lotta contro le discriminazioni.
30 anni fa, voi lo avete ricordato, prendeva sede a Bologna il primo circolo Gay italiano. Da allora molta strada è stata fatta nella lotta contro le discriminazioni.
E’ ora necessario che il Parlamento approvi una legge contro l’omofobia e la transfobia.
Care amiche e cari amici, sono il sindaco, e vi assicuro che mi sto rendendo conto ogni giorno, guardando la situazione del nostro Paese, quanto sia importante per questo Paese, il rispetto della legge, cosa che io comunque farò. E so come voi che la ragione della valutazione concreta della situazione del nostro Pese ci dice, che sarà un passo importante il giorno in cui il Parlamento italiano riconoscerà con una legge le unioni civili.
Vi parlo pensando alle tante amiche e ai tanti amici bolognesi, che conosco e che sono qui presenti. Penso che debbano parlare anche le ragioni del cuore, e tenere aperta una prospettiva di pieno riconoscimento dei diritti. E' per questo che io credo comunque che sarà necessaria una legge che riconosca il matrimonio civile tra persone dello stesso sesso.
Lo dico con la speranza che il nostro Paese su questo e su altri temi ritrovi la capacità di convivenza, di tolleranza e di crescita civile di cui abbiamo tanto bisogno.
E lo dico con una certezza, care amiche e cari amici, che la città che ha nel suo simbolo la parola Libertas, saprà contribuire alla ricostruzione politica, morale e civile della nostra Repubblica".