Comunicati stampa

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ARCHIGINNASIO, DOMANI LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME DI ACCAME SU SERGIO ROMITI


Giovedì 9 febbraio, alle 17.30, nella sala dello Stabat Mater dell'Archiginnasio, in Piazza Galvani 1, si terrà la presentazione del volume di Giovanni Maria Accame, "Sergio Romiti. L'equilibrio minacciato. Taccuini e fogli sparsi 1965-1982. ...

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Giovedì 9 febbraio, alle 17.30, nella sala dello Stabat Mater dell'Archiginnasio, in Piazza Galvani 1, si terrà la presentazione del volume di Giovanni Maria Accame, "Sergio Romiti. L'equilibrio minacciato. Taccuini e fogli sparsi 1965-1982. "

Intervengono: Marco A. Bazzocchi, Flavio de Marco, Silvia Evangelisti.

Il volume presenta per la prima volta al lettore scritti e disegni inediti del pittore Sergio Romiti (1928-2000), straordinario e originalissimo interprete dell'arte italiana contemporanea. Romiti incomincia a dipingere nel 1946 e dal 1947 partecipa attivamente alla vita artistica italiana. Montale definì la sua pittura “riconoscibile fra mille”. Nel 1948 espone alla Prima Mostra Nazionale d'Arte Contemporanea a Bologna. Partito da un neo-picassismo personalissimo (primi anni cinquanta), Romiti risente del codice espressivo e poetico del suo concittadino Giorgio Morandi. Pittore di difficile interpretazione, può essere situato a metà fra Morandi e l'informale o – come lui amava ripetere – “a metà fra Morandi e Paco Rabanne”. Infatti, la sua arte utilizza la metafora dell'oggetto come pretesto: l'oggetto d'osservazione è riproposto nelle opere, filtrato da una dimensione mentale che ha la meglio sul punto di partenza. Dopo il 1955 la struttura formale delle sue opere si perde, la distinzione oggetto-sfondo inizia a essere meno netta, la carcassa oggettuale va allargandosi e distillandosi. La sottrazione, oltre all'oggetto, riguarda anche i colori: dai rossi delle macellerie del 1948-1949, ai blu e verdoni delle cucine con mensole, dei tavoli e, in seguito, delle stirerie, si approda nel 1960 al bianco-nero, scelta coerentemente portata avanti fino al 2000, anno in cui sceglie di porre fine alla sua vita.

Giovanni Maria Accame, recentemente scomparso, è stato docente di Storia dell'Arte Contemporanea nelle Accademie di Urbino, Firenze, Torino, Milano. All'Accademia di Brera, tra il 1980 e il 2008, ha svolto a lungo anche le funzioni di coordinatore dell'Istituto di Storia dell'Arte e, successivamente, del Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell'Arte. Critico indipendente, è stato commissario alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma, a Bologna ha fatto parte dapprima dell'Ente Manifestazioni Artistiche, poi del comitato direttivo della GAM. Si è interessato anche di architettura e design. Autore di numerose monografie e saggi su artisti contemporanei, ha inoltre curato libri e cataloghi d'arte di taglio storico e tematico.

Ingresso libero.

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:15
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