"(s)NODI: DOVE LE CORDE SI INCROCIANO". FINO AL 13 SETTEMBRE PERCORSI MUSICALI AL MUSEO DELLA MUSICA
Nell'ambito di Di sera con le Musela rassegna che coinvolge i musei in aperture straordinarie dalle 20.30 alle 23.30, accompagnate da eventi e spettacoli, Il Museo della musica in Strada Maggiore 34, sarà aperto tutti i martedì sera fino al 13 se...
Per ogni sera di apertura, il museo propone una serie di attività alla scoperta della musica e dei tesori che racchiude con la rassegna (s)Nodi: dove le corde si incrociano,il ciclo estivo di percorsi musicali itineranti nelle scenografiche sale del Museo della musica.
Otto sono i percorsi musicali in cui si viaggerà in un’alternanza singolare di parole e musiche tra Giappone, America, Africa, Medio oriente, Europa e India alla scoperta delle diverse tradizioni musicali legate all'uso e al suono degli strumenti a corde nel mondo e nella storia, ma anche delle affascinanti analogie tra culture apparentemente molto lontane tra loro.
Ai percorsi musicali si intrecceranno tre visite guidate alle collezioni del Museo e ad alcuni luoghi della musica bolognese.
Programma:
martedì 19 luglio ore 21.00
Strings Bending: indigeni e latini esprimono il Nuovo Mondo
Giulia Matteucci (canto), Paolo La Ganga (chitarra)
in collaborazione con Beat Bit
Il viaggio nel continente americano si estende a sud per visitare e conoscere le aree latine e gli aspetti più rappresentativi della cultura spagnola e portoghese e del rapporto di fusione e conflitto tra la storicità locale indigena e quella colonizzante. Un percorso musicale alla scoperta delle diverse sfumature legate alla cultura latina e del condizionamento sociale e politico che ha influenzato la produzione musicale dei suoi principali artisti.
Martedì 26 luglio ore 21.00
Festa della musica: a passeggio tra le sale e gli affreschi del Museo della musica
con Enrico Tabellini
Una visita guidata alla scoperta del percorso espositivo del Museo della musica, la cui eccezionalità consiste nella sinergia instaurata tra collezioni diverse tra loro per tipologia ma legate da un unico filo conduttore: la musica. Nelle sale splendidamente affrescate si ripercorrono sei secoli di storia europea con dipinti di personaggi illustri, strumenti musicali antichi ed una selezione di documenti storici di enorme valore.
(s)Nodi: dove le corde si incrociano
percorsi musicali nelle sale del Museo della musica
martedì 9 agosto ore 21.00
Le arpe di Tara: musiche celtiche tradizionali e moderne
Duo Telyn: Marianne Gubri e Irene de Bartolo
in collaborazione con Associazione Culturale Arpeggi
L’arpa celtica trova le sue radici nell’Irlanda e nella Scozia medievali. Allora veniva suonata da bardi girovaghi che usavano lo strumento per accompagnare racconti epici, canzoni d’amore o leggende arturiane. All'epoca le arpe erano di piccole dimensioni e con corde di metallo che venivano suonate con le unghie. Oggi, dopo un recupero dell’immaginario celtico da parte di artisti e letterari nella seconda metà dell’Ottocento, l’arpa celtica ha conquistato nuovi spazi e il suo repertorio è stato ampliato da composizioni moderne.
(s)Nodi: dove le corde si incrociano
percorsi musicali nelle sale del Museo della musica
martedì 16 agosto ore 21.00
Canto d'Africa: La voce della kora
Kaw Dialy Mady Sissoko (kora e voce), Tommy Ruggero (percussioni)
in collaborazione con Associazione Culturale QB (QuantoBasta)
Musica e poesia convivono nelle melodie della kora, arpa-liuto diffusa in tutta l'Africa Occidentale, la cui tecnica di utilizzo è però molto simile a quella impiegata per la chitarra flamenca.
La kora è suonata dai popoli Mandinka dell'Africa occidentale: la si trova in Mali, Guinea, Senegal e Gambia. Il suonatore di kora viene detto jali e in genere appartiene a una famiglia di griot, poeti–cantori custodi di saperi, poteri e memorie di un intero popolo, come Kaw Dialy Mady Sissoko, che sviluppa l'eredità musicale della sua famiglia in linguaggio contemporaneo.
(s)Nodi: dove le corde si incrociano
percorsi musicali nelle sale del Museo della musica
martedì 23 agosto ore 21.00
Marâghî: Percorsi delle corde sulla Via della Seta, da Samarcanda a Costantinopoli
Ensemble Marâghî: Giovanni De Zorzi (flauto ney, voce, direzione musicale), Giovanni Tufano (liuto a manico corto ‘ûd), Fabio Tricomi (tamburo a cornice bendir; tamburo a calice zarb)
‘Abd ul-Qâdir ibn Ghaybi Marâghî (1360?-1435) fu musicista, compositore e grande teorico della musica arabo-islamica. Come tutti gli artisti e gli intellettuali del suo tempo fu un cosmopolita e la sua vocazione multiculturale, tipica degli uomini della Via della Seta, traspare in tutta la musica classica ottomana. Il mosaico composito delle genti che convivevano pacificamente sui territori dell’impero si rifletteva nei musicisti che operavano a corte, che potevano essere greci, armeni, slavi, italiani, zingari e confessare religioni diverse, sopratutte la cristiana o l’ebraica. Così anche nei complessi musicali: come in questa serata, al flauto di canna ney, strumento dal passato millenario e allo zarb arabo-persiano si affiancava sovente il liuto a manico corto ‘ûd,appartenente ad una famiglia di strumenti che collega il Giappone, alla Cina, all’Iran e al mondo eurocolto.
(s)Nodi: dove le corde si incrociano
percorsi musicali nelle sale del Museo della musica
martedì 30 agosto ore 21.00
Esperia: arte flamenca
Esperia Flamenco Duo: Charo Martìn (voce), Alberto Capelli (chitarra flamenca)
Il flamenco trova la sua ragion d’essere nell’espressività e nelle forme del canto; la chitarra ha potuto svilupparsi confrontandosi con un arte così elaborata ed ha finito per “cantare” essa stessa.
Seguirillas, Malagueña, Bulerias, Soleà, sono solo alcuni degli stili interpretati in un percorso che, in opposizione alla World music in cui differenti generi musicali spesso procedono parallelamente senza incontrarsi realmente, cerca "all'interno" della tradizione flamenca e jazz una interpretazione capace di dare alla loro unione organicità, senso e forza estetica.
(s)Nodi: dove le corde si incrociano
percorsi musicali nelle sale del Museo della musica
martedì 6 settembre ore 21.00
Dadar: musica classica indostana
Mauro Fava (sitar), Alessandro Servadio (tabla)
La musica classica indostana vocale e strumentale si esprime attraverso la forma del Raga che, nella lingua sanscrita, significa ‘tingere’: râga è ciò che colora con sentimento la consapevolezza di ognuno. Uno degli aspetti fondamentali della filosofia della musica indiana è l’accento posto non tanto sulle tecniche e sulle forme musicali, quanto piuttosto sugli effetti del suono (nada) sul corpo e sull’anima. La cultura indiana ha da sempre considerato la musica come strumento per comprendere la vita.
martedì 13 settembre ore 21.00
Festa della musica: a passeggio tra Museo della musica e Teatro Comunale
visita guidata con Anna Cappello
Una visita tra due luoghi della musica per conoscere lo straordinario patrimonio di beni musicali di Bologna, città della musica per tradizione e per passione quotidiana, nonché per nomina dell’UNESCO.
Ingresso al Museo:
€ 4,00 intero
€ 2,00 ridotto
Info:
Museo internazionale e biblioteca della musica
Palazzo Sanguinetti
Strada Maggiore, 34
tel. +39 051 2757711
museomusica@comune.bologna.it
www.museomusicabologna.it