QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULL'ASSISTENZA SANITARIA PER STRANIERI CLANDESTINI E NEO COMUNITARI
L'assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo ha risposto all'interpellanza presentata dalla consigliera Mirka Cocconcelli, trattata questa mattina in sede di Question time sull'assistenza sanitaria per stranieri clandestini e neo comunitari.
L'interpe...
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L'assessore alla Sanità Luca Rizzo Nervo ha risposto all'interpellanza presentata dalla consigliera Mirka Cocconcelli, trattata questa mattina in sede di Question time sull'assistenza sanitaria per stranieri clandestini e neo comunitari.
L'interpellanza del consigliere Mirka Cocconcelli (Lega Nord):
"Premesso che in Italia l'immigrazione ha importanti implicazioni di tipo socio-politico, culturale, religioso, legale, sanitario e, non ultimo, economico, in quanto la spesa sanitaria stimata per assistere 651.000 stranieri clandestini (su un totale di 4 milioni di stranieri regolari) è di circa 50 milioni, stima per difetto in quanto il numero dei clandestini sarebbe, come minimo, da raddoppiare (fonte fondazione Cariplo -I.S.M.U. iniziative e studi sulla multietnicità):
Considerato che Bologna è la capitale dei clandestini del Nord Italia, con il 24,2% degli immigrati irregolari, contro il 14,7% di Genova, il 14,1% di Torino; superano Bologna solo Napoli con il 33% e Catania con il 30% e secondo uno studio dell’Università Cattolica, a Bologna gli stranieri regolari sarebbero 33.600, a fronte di circa 8.200 clandestini;
Attestato che le cure richieste agli immigrati clandestini presso i Pronto Soccorsi italiani, riguardano soprattutto patologie osteo-articolari, influenzali, epatopatie, allergie, gravidanze/parti, dermatiti, diabete, depressione, malattie respiratorie e, molte di queste patologie non rivestono i caratteri dell'urgenza-emergenza e, quindi, dovrebbero pagare un ticket sanitario;
Appurato che nel 2007, il SSN ha stanziato giustamente 31 milioni di euro per coprire le spese degli immigrati irregolari, cifra basata sui dati forniti dalla Caritas (curioso che fondi pubblici siano ripartiti sulla base della stima di un'associazione di volontariato); tra l’altro mi risulta che le Regioni spendano molto di più di quanto venga stanziato dallo Stato (basti pensare solo al Piemonte a cui viene erogato dallo Stato un contributo totale di 3 milioni di euro, quando ne spende oltre 4 milioni solo per le gravidanze delle clandestine).
Considerato che queste persone non hanno permesso di soggiorno, né lavoro, né tantomeno sono registrati all'anagrafe, che non hanno nessun dovere sociale, ma usufruiscono ugualmente e giustamente del nostro S.S.R. (art. 32 Costituzione, da cui discende il carattere solidaristico del nostro sistema sanitario nazionale) e che a queste spese vanno aggiunte quelle sostenute per i cittadini neo-comunitari (Rumeni e Bulgari), che mi risulta siano sottoposti al codice regionale E.N.I. (Europeo Non Iscritto) e quindi esentati dal ticket solo per le prestazioni ambulatoriali ed ospedaliere urgenti, mentre per le restanti patologie dovrebbero pagare il ticket!!!! In aggiunta, per i neo comunitari pare non esista una convenzione con gli Stati di provenienza che permetta il rimborso delle spese sanitarie sostenute dal nostro Stato e/o dalla nostra Regione. Mi risulta che l'ambulatorio Sokos abbia una convenzione con l’Asl di Bologna e che dal gennaio 2007 al dicembre 2009 abbia fornito circa 18.000 mila prestazioni tra medicina generale, specialistica e diagnostica per immagini, tra cui un alto numero di prestazioni mediche riguardanti, non meglio specificate malattie psicosomatiche, con cefalea e disturbi del sonno (come si evince a pag. 6 della relazione sull'attività dell'ambulatorio Sokos anni 2007/2009);
Interpella per sapere
-se esiste una convenzione con gli stati di provenienza dei neo comunitari (bulgari e rumeni) che permetta il rimborso delle spese sanitarie non urgenti sostenute dalla nostra Regione.
-quanto costa, in termini economici (spese per disinfettanti, garze, gel per ecografi, carta per ecografi, farmaci, vaccini anti-influenzali, aghi, siringhe e tutto il materiale medicale utilizzato per medicazioni) all’Asl di Bologna l’ambulatorio Sokos che effettua, giustamente, visite mediche gratuite (attraverso il preziosissimo volontariato medico!!!) ai senza fissa dimora, ai clandestini ed a chi vive in una qualsiasi condizione di esclusione sociale.
-se l’accesso all’ambulatorio Sokos possa essere esteso anche ai cittadini italiani e felsinei in quanto comunitari ed in fascia di reddito inferiore a 36mila euro, al fine di godere del medesimo trattamento riservato ai cittadini extra comunitari, neo comunitari e clandestini senza discriminazione alcuna in base all’art. 3 della Costituzione.
-quale sia la modalità applicativa - qui a Bologna e in Emilia Romagna - della direttiva CE 38/2004 che stabilisce che i cittadini europei richiedenti di soggiornare in un qualsiasi paese CEE, per un periodo superiore a tre mesi, possono sì soggiornare nel suddetto paese ma ad alcune condizioni che sono: esercitare un’attività in qualità di lavoratore subordinato od autonomo; disporre di risorse economiche sufficienti; disporre di un’assicurazione malattia, al fine di non divenire un onere a carico dell’assistenza sociale dello stato membro ospitante durante il soggiorno.
-nel caso di mancata applicazione della stessa, i motivi della violazione della norma europea.
La risposta dell'assessore alla Sanità Luigi Rizzo Nervo:
"La normativa comunitaria, nazionale e regionale individua, tra gli obiettivi di salute del Servizio sanitario nazionale, anche gli interventi in materia di salute degli immigrati e delle fasce sociali marginali: Devono essere assicurate agli stranieri presenti in Italia, non iscritti al Servizio sanitario nazionale e non in regola con le norme relative all'ingresso e al soggiorno, le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti e comunque essenziali presso i nostri presidi pubblici. Devono essere garantite specificamente la tutela sociale della gravidanza e della maternità, la tutela del minore, le vaccinazioni, gli interventi di profilassi internazionali e la profilassi e la cura delle malattie infettive.
Da molti anni per garantire l'assistenza a questi pazienti l'Azienda Usl di Bologna ha stipulato un'apposita convenzione con l'associazione di volontariato Sokos, presso la quale operano medici e operatori volontari. Questa convenzione prevede che l'azienda sanitaria rimborsi i costi sostenuti per lo svolgimento delle attività, limitatamente ai soli costi di gestione per un'importo massimo di circa 11.000 euro l'anno massimo.
Nel percorso individuato per dare le risposte sanitarie a questi cittadini, l'azienda sanitaria rilascia appositi tesserini per Stp (Stranieri temporaneamente presenti sul territorio), sui quali viene indicata l'eventuale situazione di indigenza in base alla dichiarazione presentata dal cittadino stesso.
Nel 2010 gli ambulatori Sokos hanno svolto attività per 1.347 ore complessive e per un totale di 3.831 prestazioni di medicina di base, specialistica, diagnostica per immagine erogata direttamente negli ambulatori dai medici operanti presso l'associazione.
Le prestazioni sanitarie urgenti ed essenziali richieste da Sokos, erogabili dai presidi sanitari pubblici, sono regolarmente documentati dalla Regione Emilia-Romagna per la richiesta di rimborso al ministero dell'Interno.
Recentemente è stato istituito all'ospedale Maggiore, d'intesa con la Protezione civile, l'ambulatorio migranti, presso il quale sono visitati cittadini giunti nel nostro Paese a seguito di 'sbarchi': sono stati visitati 377 pazienti.
Per i cittadini neocomunitari il costo sostenuto per queste prestazioni viene richiesto ai Paesi di provenienza attraverso il ministero dell'Interno. Preciso che non esistono differenziazioni o convenzioni particolari relativa ai neocomunitari rispetto ai restanti cittadini comunitari.
In armonia con la circolare del ministero della Salute 2008, numero 3.152, sono garantite ai cittadini comunitari le prestazioni urgenti relative a situazioni protette (minori e gravidanze). L'erogazione di queste prestazioni avviene con l'esibizione da parte del paziente della tessera Team (Tessera europea di assicurazione malattie).
Quella di Sokos è una straordinaria esperienza di sanità, è una fortuna e un privilegio per la nostra città avere una presenza così qualificata di personale sanitario che volontariamente offre i suoi servizi per i cittadini migrati. L'attività di Sokos sarà importantissima nell'attuazione del Piano freddo all'interno del quale garantirà il presidio sanitario".
La consigliera Mirka Cocconcelli si dichiara: soddisfatta.
L'interpellanza del consigliere Mirka Cocconcelli (Lega Nord):
"Premesso che in Italia l'immigrazione ha importanti implicazioni di tipo socio-politico, culturale, religioso, legale, sanitario e, non ultimo, economico, in quanto la spesa sanitaria stimata per assistere 651.000 stranieri clandestini (su un totale di 4 milioni di stranieri regolari) è di circa 50 milioni, stima per difetto in quanto il numero dei clandestini sarebbe, come minimo, da raddoppiare (fonte fondazione Cariplo -I.S.M.U. iniziative e studi sulla multietnicità):
Considerato che Bologna è la capitale dei clandestini del Nord Italia, con il 24,2% degli immigrati irregolari, contro il 14,7% di Genova, il 14,1% di Torino; superano Bologna solo Napoli con il 33% e Catania con il 30% e secondo uno studio dell’Università Cattolica, a Bologna gli stranieri regolari sarebbero 33.600, a fronte di circa 8.200 clandestini;
Attestato che le cure richieste agli immigrati clandestini presso i Pronto Soccorsi italiani, riguardano soprattutto patologie osteo-articolari, influenzali, epatopatie, allergie, gravidanze/parti, dermatiti, diabete, depressione, malattie respiratorie e, molte di queste patologie non rivestono i caratteri dell'urgenza-emergenza e, quindi, dovrebbero pagare un ticket sanitario;
Appurato che nel 2007, il SSN ha stanziato giustamente 31 milioni di euro per coprire le spese degli immigrati irregolari, cifra basata sui dati forniti dalla Caritas (curioso che fondi pubblici siano ripartiti sulla base della stima di un'associazione di volontariato); tra l’altro mi risulta che le Regioni spendano molto di più di quanto venga stanziato dallo Stato (basti pensare solo al Piemonte a cui viene erogato dallo Stato un contributo totale di 3 milioni di euro, quando ne spende oltre 4 milioni solo per le gravidanze delle clandestine).
Considerato che queste persone non hanno permesso di soggiorno, né lavoro, né tantomeno sono registrati all'anagrafe, che non hanno nessun dovere sociale, ma usufruiscono ugualmente e giustamente del nostro S.S.R. (art. 32 Costituzione, da cui discende il carattere solidaristico del nostro sistema sanitario nazionale) e che a queste spese vanno aggiunte quelle sostenute per i cittadini neo-comunitari (Rumeni e Bulgari), che mi risulta siano sottoposti al codice regionale E.N.I. (Europeo Non Iscritto) e quindi esentati dal ticket solo per le prestazioni ambulatoriali ed ospedaliere urgenti, mentre per le restanti patologie dovrebbero pagare il ticket!!!! In aggiunta, per i neo comunitari pare non esista una convenzione con gli Stati di provenienza che permetta il rimborso delle spese sanitarie sostenute dal nostro Stato e/o dalla nostra Regione. Mi risulta che l'ambulatorio Sokos abbia una convenzione con l’Asl di Bologna e che dal gennaio 2007 al dicembre 2009 abbia fornito circa 18.000 mila prestazioni tra medicina generale, specialistica e diagnostica per immagini, tra cui un alto numero di prestazioni mediche riguardanti, non meglio specificate malattie psicosomatiche, con cefalea e disturbi del sonno (come si evince a pag. 6 della relazione sull'attività dell'ambulatorio Sokos anni 2007/2009);
Interpella per sapere
-se esiste una convenzione con gli stati di provenienza dei neo comunitari (bulgari e rumeni) che permetta il rimborso delle spese sanitarie non urgenti sostenute dalla nostra Regione.
-quanto costa, in termini economici (spese per disinfettanti, garze, gel per ecografi, carta per ecografi, farmaci, vaccini anti-influenzali, aghi, siringhe e tutto il materiale medicale utilizzato per medicazioni) all’Asl di Bologna l’ambulatorio Sokos che effettua, giustamente, visite mediche gratuite (attraverso il preziosissimo volontariato medico!!!) ai senza fissa dimora, ai clandestini ed a chi vive in una qualsiasi condizione di esclusione sociale.
-se l’accesso all’ambulatorio Sokos possa essere esteso anche ai cittadini italiani e felsinei in quanto comunitari ed in fascia di reddito inferiore a 36mila euro, al fine di godere del medesimo trattamento riservato ai cittadini extra comunitari, neo comunitari e clandestini senza discriminazione alcuna in base all’art. 3 della Costituzione.
-quale sia la modalità applicativa - qui a Bologna e in Emilia Romagna - della direttiva CE 38/2004 che stabilisce che i cittadini europei richiedenti di soggiornare in un qualsiasi paese CEE, per un periodo superiore a tre mesi, possono sì soggiornare nel suddetto paese ma ad alcune condizioni che sono: esercitare un’attività in qualità di lavoratore subordinato od autonomo; disporre di risorse economiche sufficienti; disporre di un’assicurazione malattia, al fine di non divenire un onere a carico dell’assistenza sociale dello stato membro ospitante durante il soggiorno.
-nel caso di mancata applicazione della stessa, i motivi della violazione della norma europea.
La risposta dell'assessore alla Sanità Luigi Rizzo Nervo:
"La normativa comunitaria, nazionale e regionale individua, tra gli obiettivi di salute del Servizio sanitario nazionale, anche gli interventi in materia di salute degli immigrati e delle fasce sociali marginali: Devono essere assicurate agli stranieri presenti in Italia, non iscritti al Servizio sanitario nazionale e non in regola con le norme relative all'ingresso e al soggiorno, le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti e comunque essenziali presso i nostri presidi pubblici. Devono essere garantite specificamente la tutela sociale della gravidanza e della maternità, la tutela del minore, le vaccinazioni, gli interventi di profilassi internazionali e la profilassi e la cura delle malattie infettive.
Da molti anni per garantire l'assistenza a questi pazienti l'Azienda Usl di Bologna ha stipulato un'apposita convenzione con l'associazione di volontariato Sokos, presso la quale operano medici e operatori volontari. Questa convenzione prevede che l'azienda sanitaria rimborsi i costi sostenuti per lo svolgimento delle attività, limitatamente ai soli costi di gestione per un'importo massimo di circa 11.000 euro l'anno massimo.
Nel percorso individuato per dare le risposte sanitarie a questi cittadini, l'azienda sanitaria rilascia appositi tesserini per Stp (Stranieri temporaneamente presenti sul territorio), sui quali viene indicata l'eventuale situazione di indigenza in base alla dichiarazione presentata dal cittadino stesso.
Nel 2010 gli ambulatori Sokos hanno svolto attività per 1.347 ore complessive e per un totale di 3.831 prestazioni di medicina di base, specialistica, diagnostica per immagine erogata direttamente negli ambulatori dai medici operanti presso l'associazione.
Le prestazioni sanitarie urgenti ed essenziali richieste da Sokos, erogabili dai presidi sanitari pubblici, sono regolarmente documentati dalla Regione Emilia-Romagna per la richiesta di rimborso al ministero dell'Interno.
Recentemente è stato istituito all'ospedale Maggiore, d'intesa con la Protezione civile, l'ambulatorio migranti, presso il quale sono visitati cittadini giunti nel nostro Paese a seguito di 'sbarchi': sono stati visitati 377 pazienti.
Per i cittadini neocomunitari il costo sostenuto per queste prestazioni viene richiesto ai Paesi di provenienza attraverso il ministero dell'Interno. Preciso che non esistono differenziazioni o convenzioni particolari relativa ai neocomunitari rispetto ai restanti cittadini comunitari.
In armonia con la circolare del ministero della Salute 2008, numero 3.152, sono garantite ai cittadini comunitari le prestazioni urgenti relative a situazioni protette (minori e gravidanze). L'erogazione di queste prestazioni avviene con l'esibizione da parte del paziente della tessera Team (Tessera europea di assicurazione malattie).
Quella di Sokos è una straordinaria esperienza di sanità, è una fortuna e un privilegio per la nostra città avere una presenza così qualificata di personale sanitario che volontariamente offre i suoi servizi per i cittadini migrati. L'attività di Sokos sarà importantissima nell'attuazione del Piano freddo all'interno del quale garantirà il presidio sanitario".
La consigliera Mirka Cocconcelli si dichiara: soddisfatta.