QUESTION TIME: CHIARIMENTI SUL PIANO FREDDO
Domanda d'attualità del consigliere marco Lisei (PdL):
"Il sottoscritto Consigliere Comunale Marco Lisei, in relazione agli articoli di stampa relativamente al "Piano Freddo" pone la seguente domanda d'attualità per conoscere: se n...
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Domanda d'attualità del consigliere marco Lisei (PdL):
"Il sottoscritto Consigliere Comunale Marco Lisei, in relazione agli articoli di stampa relativamente al "Piano Freddo" pone la seguente domanda d'attualità per conoscere: se non si ritiene tardiva la predisposizione del Piano Freddo; - le motivazioni che hanno portato l'Amministrazione comunale ad individuare l'area del Parco Nord per la collocazione della 5 unità mobili per un totale di 44 posti letto; se il patrimonio del Comune di Bologna non disponeva di altre strutture idonea all'accoglienza e se è stata effettuata una ricognizione in tal senso; cosa s'intende per "unità mobili" e di quali allestimenti saranno dotate.
Relativamente a tutte le strutture del Piano Freddo, inclusi i punti di accoglienza, si chiede di conoscere in dettaglio, per conoscere di ciascuno: le figure professionali presenti e se ci si avvale di terzi, in caso affermativo con quali modalità verranno scelti e quale sarà il loro ruolo all'interno dell'organizzazione; con quale criterio verrà individuata la struttura idonea ad accogliere il soggetto richiedente; per quanti giorni sarà possibile restare all'interno del progetto di accoglienza e se tale periodo può essere rinnovato; se verranno richiesti documenti d'identità, di soggiorno ai soggetti che richiederanno il servizio; qualora i soggetti richiedenti fossero sprovvisti di permesso di soggiorno e, pertanto, irregolari sul territorio, se verrà registrato il loro accesso e se verrà fatta segnalazione alle autorità competenti e se si quando ed in che tempi (appena accedono o al rilascio della struttura?); se per i richiedenti sprovvisti di permesso di soggiorno è stata individuata la sistemazione solo presso le 5 unità mobili del Parco Nord oppure se verranno accolti in tutte le strutture del Piano Freddo; se è previsto il supporto delle Forze dell'ordine; se è prevista l'erogazione di pasti caldi ed in caso affermativo dove e con quali operatori; i costi complessivi di tale operazione a carico del Comune di Bologna.
Domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Cipriani (Amelia per Bo):
Il sottoscritto Lorenzo Cipriani, Consigliere del Gruppo Con Amelia per Bologna con Vendola, premesso che sono circa 120 i posti attualmente disponibili per persone senza fissa dimora; si stima che vi sia bisogno di almeno altri 150 posti letto per far fronte all'arrivo dell'inverno e dare ricovero a persone che attualmente vivono in ripari di fortuna; chiede all'Assessore Amelia Frascaroli di illustrare le iniziative che la Giunta e l'Amministrazione Comunale stanno predisponendo per affrontare l'emergenza freddo in città.
Domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega Nord):
La sottoscritta Lucia Borgonzoni consigliere comunale del gruppo Lega Nord visti gli articoli di stampa apparsi sui diversi quotidiani locali - di seguito allegati - chiede alla Giunta ed al Signor Sindaco di sapere: come intende agire l'amministrazione nei confronti di coloro che chiederanno l'accesso ai dormitori per l'emergenza freddo e che non sono in regola con il permesso di soggiorno; se è intenzione dell'amministrazione darne comunicazione alla Questura ed in caso di risposta affermativa si chiede di conoscere le procedure che verranno seguite nonché i termini temporali di tali comunicazioni.
Risposta dell'assessore ai Servizi sociali Amelia Frascaroli:
"Ringrazio per l'opportunità che mi viene data di rispondere alla domanda che mi viene posta non solo dai banchi dell'opposizione ma anche dalla maggioranza, perchè la considero un'occasione per spiegare in modo più dettagliato e approfondito quello che è il piano freddo che da molti anni, tra l'altro, viene attuato a Bologna, è uscito da tempo dalla definizione "emergenza freddo" perchè il freddo come tutti sappiamo non è un'emergenza ma è un dato stagionale molto programmabile. Quindi da tempo su questo si lavora in modo programmato, progettuale, con tavoli tecnici che raccolgono tutte le associazioni e le realtà del volontariato, del privato sociale, della cooperazione e tutta una rete del territorio, delle parrocchie ecc. perchè da tempo su questo si lavora come un progetto che riguarda la difficoltà estrema e solo come emergenza, anche se racchiude tutti gli estremi dell'emergenza a maggior ragione quest'anno. Ho provato a racchiudere la molteplicità delle domande in una risposta più o meno organizzata.
Intanto devo dire che il piano freddo è pronto da tempo. Vede quest'anno la collaborazione, e questo è un dato innovativo, con la Protezione civile, perchè noi abbiamo ritenuto di rilevare quest'anno, a motivo della lettura che facciamo del bisogno che emerge dal territorio, abbiamo ritenuto di rilevare già da tempo dei dati di emergenza, che si potevano e si puo calcolare poi se non si verificherà tanto meglio, ma è meglio essere pronti. L'emergenza riguarda il fatto che comunque rispetto ai numeri che leggevamo gli anni scorsi quest'anno i numeri già da tempo sono aumentati come presenze sul territorio. Sono aumentati per due motivi uno perchè ci sono più migranti in giro sul territorio nazionale, non solo a Bologna ma dappertutto, a motivo della situazione molto più grande di noi, che non si argina tra l'altro con respingimenti o come abbiamo visto con accordi scellerati con Governi di dittatori perchè riguarda grandi movimenti di popolazione a motivo di grandi situazioni di difficoltà e di povertà, e di regimi autorità. Per cui noi stiamo dentro a un problema molto più grande che non possiamo governare con atteggiamenti polizieschi, ma forse appunto con un minimo di lettura del bisogno per quel che riguarda il nostro territorio che è di nostra competenza e con una predisposizione di risorse che si mettono in atto con la forte collaborazione di realtà diverse. Quest'anno la novità riguarda appunto la collaborazione della Protezione civile che ha ritenuto suo compito, rispetto al ruolo che ricopre e alle funzioni che ha, sentirsi allertata e quindi dare disponibilità a questa collaborazione per il fatto che appunto che leggiamo dei numeri diversi che caratterizzano la presenza di stranieri e anche la presenza di italiani in situazione di povertà nella quale stanno entrando e che quindi porta persone che non ci sarebbero mai state in strada. Fatta questa lettura abbiamo predisposto un piano che fino a pochi giorni fa la Protezione civile ci ha chiesto di non divulgare, anche se era già pronto da tempo. proprio perchè per la sua collaborazione ci vuole un carattere di emergezialità che non prevede che venga tutto anticipato al mese di settembre, con tutto questo però il piano era già pronto e le situazioni concordate. Non c'è solo la collaborazione della Protezione civile, c'è la collaborazione di tutto quel volontariato privato sociale che da sempre attua interventi a fianco delle persone in strada e a cui non viene chiesto nulla di più di quello che fa abitualmente (presenze alla stazione, giri in strada per somministrare bevande calde, per distribuire coperte ecc.). A loro semplicemente quest'anno è stato chiesto semplicemente di mettersi più in rete e di coordinarsi di più con il Settore sociale del Comune, in modo che tutto quello che già esiste e che si offre a cura di ognuno sia reso più efficace, che le informazioni siano più condivise e si abbia la certezza che raggiungono le persone là dove si trovano. Altra sottolineatura che voglio fare è che c'è stato per la prima volta sul piano freddo una linea di indirizzo della Giunta, che vuol dire che c'è un'assunzione di responsabilità politica, secondo me, sulle azioni che facciamo e quello che fino all'anno scorso era un piano, un intervento tutto lasciato alla responsabilità dei tecnici, quest'anno ci si è assunti la responsabilità delle scelte anche operative che si vanno facendo. Per me è stato un atto importante.
La conferenza stampa che ho fatto lunedì scorso, ho scelto di farla proprio per informare una volta per tutte la stampa in un modo oggettivo, dando dati e descrivendo il tipo di intervento che mettevamo in opera in collaborazione appunto con le altre agenzie pubbliche e private, perchè non fosse tutto sempre interpretato dai giornali ma ci fosse un'informazione che esce direttamente dall'Amministrazione.
Vi dicevo tutto parte dalla lettura del bisogno. Il piano freddo, per rispondere alla domanda di Lisei <se non ritiene tardiva la predisposizione del piano freddo>, no non la ritengo tardiva ma anche precoce per i motivi che ho illustrato, comunque ha avuto inizio ha avuto inizio il 18 novembre, oltre a 122 posti letto che sono dentro le strutture del Comune di Bologna che sono quelle nella nostra possibilità già data di attivare sono previsti numerosi altri servizi offerti prevalentemente dal volontariato, quali distribuzione di coperte, sacchi a pelo, bevande calde e generi di conforto a cui si aggiunge la somministrazione di pasti presso le strutture del piano freddo. Sottolineo che sono 15 anni che si fa in questo modo.
Gli interventi descritti si affiancano al sistema di accoglienza standard del Comune di Bologna destinato agli adulti in condizione di esclusione sociale che offre, fra strutture collettive e gruppi appartamento, ulteriori 250 posti. Permanenti, a sistema.
L’area Parco Nord, in via di attivazione, è conseguenza della rilevazione, effettuata nei mesi scorsi, della presenza di persone che dormono in strada in numero ben più consistente rispetto a quanto rilevato negli anni precedenti (cause prevalenti: immigrazione dal nord Africa conseguente al conflitto libico e crisi economica). L'Area del Parco Nord è di proprietà comunale, dotato di servizi igienici in muratura, di allacciamento all’energia elettrica sufficientemente potente per accogliere le strutture della Protezione Civile, è servita dal servizio di trasporto pubblico; l’area specifica individuata è ben delimitata, non è tutto il Parco Nord è una piccola porzione ben delimitata, protetta dai rumori che le altre attività presenti al Parco Nord potrebbero generare.
E’ stata fatta una ricognizione anche in strutture non direttamente di proprietà comunale che non ha dato esiti positivi in relazione agli ingenti lavori – e costi conseguenti – che sarebbero stati necessari per avviare l’attività; sono in corso le accoglienze di immigrati dal nord Africa accolti in Italia in conseguenza del conflitto libico; gli interventi a loro rivolti si stanno realizzando in grande parte all’interno di strutture in muratura del Comune di Bologna, che già erano utilizzate fino a quest'anno per il piano freddo, con l’attiva collaborazione della Protezione Civile; sottolineo il fatto che secondo me va proprio perseguita una linea di accoglienza estremamente leggera e riferita ai bisogni essenziali della persona per il piano freddo e non una linea che aumenti l'attivazione di strutture che poi rischiano di diventare permanenti e senza una progettazione e senza un percorso una visione collettiva di quello che significa l'accoglienza a Bologna. Quindi a me va benissimo la scelta è stata precisa in questa direzione, che le strutture se ci sarà bisogno vengano montate dalla Protezione civile e vengano smontate il 31 di marzo alla fine del piano freddo, o forse anche prima se restano vuote.
Le strutture messe a disposizione dalla protezione civile sono dotate di riscaldamento elettrico, letti e biancheria; i servizi igienici sono già disponibili presso il parco nord, saranno disponibili docce per gli ospiti accolti. La fase ad oggi attivata del piano freddo, è regolamentata nell’ambito del contratto di servizio vigente fra Comune di Bologna e Asp Poveri Vergognosi. Per ciascun servizio inviante sono disponibili posti nelle diverse strutture della città, l’unica differenziazione a partire dalle condizioni del richiedente è quella di genere, ovviamente.
L’invio ordinario viene effettuato per 15 notti con successivo rinnovo da parte del soggetto inviante attraverso foglio di invio – salvo comportamenti inadeguati messi in atto dagli ospiti, e salvo migliori opportunità che l’ospite stesso possa trovare, anche grazie al lavoro di chi effettua l’accoglienza e delle associazioni coinvolte – la persona può ottenere il periodico rinnovo all’ammissione per tutto il periodo del piano freddo. Dopo 2 notti di assenza consecutiva la persona perde il diritto al posto-letto.
Vengono accolte, questo è il principio, tutte le persone in condizione di bisogno, è ovvio che si presentano ai punti di accesso e che si mettano in lista, non vanno direttamente alle strutture, anche in caso di bisogno, anche nel caso non fossero in possesso di permesso di soggiorno; a partire dai documenti di identità o dalla dichiarazione delle generalità (se sprovvisto di ogni documento) viene registrato il nominativo della persona accolta, l’elenco delle presenze viene quotidianamente trasmesso alla Questura, non c'è nulla di nuovo e nulla di antico in questo. Tale procedura è già attiva presso le strutture del piano freddo avviate dal 18 di novembre, e sarà parimenti attivata per l’area di Parco Nord. Le stesse modalità erano in essere anche nel piano freddo 2010/2011, ma limitatamente alle allerte della Protezione Civile, emesse in condizione di neve o –5°. Quest'anno abbiamo deciso di partire prima e quindi le abbiamo già attivate. L’accoglienza è già in corso in tutte le strutture ad oggi attivate (122 posti), anche per i richiedenti sprovvisti di permesso.
E' avviata collaborazione con la Polizia Municipale, e contatti con Carabinieri e Polizia di Stato, che assicurano la loro disponibilità sempre in caso di bisogno.
Il piano freddo 2011 è realizzato grazie alla forte e significativa collaborazione delle associazioni e organizzazioni del territorio che hanno messo in rete le proprie disponibilità e il proprio servizio, la distribuzione di pasti e generi di conforto è in grande parte realizzata grazie a tale collaborazione, non avviene però all'interno delle strutture del piano freddo che funzionano dalle 7 della sera alle 8 del mattino e le persone escono e durante il giorno trovano da mangiare la dove lo trovano abitualmente, con maggiori presenze appunto c'è la rete del volontariato che distribuisce pasti caldi.
Il piano freddo già attivato rientra nell’ambito della gestione dei servizi per adulti operata dall’Asp Poveri Vergognosi in relazione al contratto di servizio vigente, senza quantificazione esplicita del modulo “piano freddo”. Per quanto attiene l’accoglienza presso Parco Nord la procedura di individuazione del gestore è in corso, il costo indicativo giornaliero dell’iniziativa procapite è previsto dell’ordine della decina di euro; solo ad assegnazione conclusa e rilevati i costi di gestione effettivi al termine del periodo, sarà possibile la puntuale quantificazione; ciò in relazione al fatto che il progetto non ha precedenti.
Sottolineo il fatto che molti Comuni ci stanno chiamando dicendo "bene se lo fate voi lo possiamo fare anche noi" e quindi ognuno si assume la responsabilità, sia in Regione sia fuori regione di attivare questa modalità. E quindi tutta questa paura di ritrovarci l'invasione dei barbari a Bologna non la vedo. Anche perchè le grandi città capoluogo da sempre attivano lo stesso progetto che attiva il Comune di Bologna. Ci può essere la possibilità che si presentino più persone sapendo che non vengono chiesti i documenti in regola come condizione di entrata, così come può essere benissimo che avendo esplicitato questa condizione abbiano comunque paura di essere identificate e non si avvicinino. E' un rischio in tutte e due le direzioni, è una scelta personale di chi si trova in situazione di bisogno. Vorrei sfatare questo mito per cui l'offerta fa nascere il bisogno, sembra che siccome noi offriamo hotel a cinque stelle alle persone in strada, tutti corrono a Bologna. Noi offriamo condizioni minime essenziali per la sopravvivenza al freddo, a cui ricorre solo chi ha estremamente bisogno e molte volte non ci ricorre neanche per scelto o per paura, il bisogno c'è il bisogno esiste è inutile chiudere gli occhi o girare la testa da un'altra parte. E un modo per leggere questo bisogno è appunto capire che direzione prendere, mi rendo conto che è un'operazione che ha anche questo significato, non lo facciamo da soli lo facciamo insieme ad altri Comuni e quindi credo che possiamo abbassare i livelli della nostra paura.
L'apertura delle strutture è prevista solo in fascia serale e notturna. E' prevista un'ammissione per le situazioni di emergenza riscontrate dalle forze dell’ordine o dai pronto soccorso.Oltre ai posti letto, sono previsti numerosi altri servizi offerti prevalentemente dal volontariato
I consiglieri comunali, per rispondere al consigliere Cipriani, che lo desiderano possono collaborare al piano freddo mettendosi in contatto con il Settore sociale e con le associazioni che operano nel volontariato".
"Il sottoscritto Consigliere Comunale Marco Lisei, in relazione agli articoli di stampa relativamente al "Piano Freddo" pone la seguente domanda d'attualità per conoscere: se non si ritiene tardiva la predisposizione del Piano Freddo; - le motivazioni che hanno portato l'Amministrazione comunale ad individuare l'area del Parco Nord per la collocazione della 5 unità mobili per un totale di 44 posti letto; se il patrimonio del Comune di Bologna non disponeva di altre strutture idonea all'accoglienza e se è stata effettuata una ricognizione in tal senso; cosa s'intende per "unità mobili" e di quali allestimenti saranno dotate.
Relativamente a tutte le strutture del Piano Freddo, inclusi i punti di accoglienza, si chiede di conoscere in dettaglio, per conoscere di ciascuno: le figure professionali presenti e se ci si avvale di terzi, in caso affermativo con quali modalità verranno scelti e quale sarà il loro ruolo all'interno dell'organizzazione; con quale criterio verrà individuata la struttura idonea ad accogliere il soggetto richiedente; per quanti giorni sarà possibile restare all'interno del progetto di accoglienza e se tale periodo può essere rinnovato; se verranno richiesti documenti d'identità, di soggiorno ai soggetti che richiederanno il servizio; qualora i soggetti richiedenti fossero sprovvisti di permesso di soggiorno e, pertanto, irregolari sul territorio, se verrà registrato il loro accesso e se verrà fatta segnalazione alle autorità competenti e se si quando ed in che tempi (appena accedono o al rilascio della struttura?); se per i richiedenti sprovvisti di permesso di soggiorno è stata individuata la sistemazione solo presso le 5 unità mobili del Parco Nord oppure se verranno accolti in tutte le strutture del Piano Freddo; se è previsto il supporto delle Forze dell'ordine; se è prevista l'erogazione di pasti caldi ed in caso affermativo dove e con quali operatori; i costi complessivi di tale operazione a carico del Comune di Bologna.
Domanda d'attualità del consigliere Lorenzo Cipriani (Amelia per Bo):
Il sottoscritto Lorenzo Cipriani, Consigliere del Gruppo Con Amelia per Bologna con Vendola, premesso che sono circa 120 i posti attualmente disponibili per persone senza fissa dimora; si stima che vi sia bisogno di almeno altri 150 posti letto per far fronte all'arrivo dell'inverno e dare ricovero a persone che attualmente vivono in ripari di fortuna; chiede all'Assessore Amelia Frascaroli di illustrare le iniziative che la Giunta e l'Amministrazione Comunale stanno predisponendo per affrontare l'emergenza freddo in città.
Domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega Nord):
La sottoscritta Lucia Borgonzoni consigliere comunale del gruppo Lega Nord visti gli articoli di stampa apparsi sui diversi quotidiani locali - di seguito allegati - chiede alla Giunta ed al Signor Sindaco di sapere: come intende agire l'amministrazione nei confronti di coloro che chiederanno l'accesso ai dormitori per l'emergenza freddo e che non sono in regola con il permesso di soggiorno; se è intenzione dell'amministrazione darne comunicazione alla Questura ed in caso di risposta affermativa si chiede di conoscere le procedure che verranno seguite nonché i termini temporali di tali comunicazioni.
Risposta dell'assessore ai Servizi sociali Amelia Frascaroli:
"Ringrazio per l'opportunità che mi viene data di rispondere alla domanda che mi viene posta non solo dai banchi dell'opposizione ma anche dalla maggioranza, perchè la considero un'occasione per spiegare in modo più dettagliato e approfondito quello che è il piano freddo che da molti anni, tra l'altro, viene attuato a Bologna, è uscito da tempo dalla definizione "emergenza freddo" perchè il freddo come tutti sappiamo non è un'emergenza ma è un dato stagionale molto programmabile. Quindi da tempo su questo si lavora in modo programmato, progettuale, con tavoli tecnici che raccolgono tutte le associazioni e le realtà del volontariato, del privato sociale, della cooperazione e tutta una rete del territorio, delle parrocchie ecc. perchè da tempo su questo si lavora come un progetto che riguarda la difficoltà estrema e solo come emergenza, anche se racchiude tutti gli estremi dell'emergenza a maggior ragione quest'anno. Ho provato a racchiudere la molteplicità delle domande in una risposta più o meno organizzata.
Intanto devo dire che il piano freddo è pronto da tempo. Vede quest'anno la collaborazione, e questo è un dato innovativo, con la Protezione civile, perchè noi abbiamo ritenuto di rilevare quest'anno, a motivo della lettura che facciamo del bisogno che emerge dal territorio, abbiamo ritenuto di rilevare già da tempo dei dati di emergenza, che si potevano e si puo calcolare poi se non si verificherà tanto meglio, ma è meglio essere pronti. L'emergenza riguarda il fatto che comunque rispetto ai numeri che leggevamo gli anni scorsi quest'anno i numeri già da tempo sono aumentati come presenze sul territorio. Sono aumentati per due motivi uno perchè ci sono più migranti in giro sul territorio nazionale, non solo a Bologna ma dappertutto, a motivo della situazione molto più grande di noi, che non si argina tra l'altro con respingimenti o come abbiamo visto con accordi scellerati con Governi di dittatori perchè riguarda grandi movimenti di popolazione a motivo di grandi situazioni di difficoltà e di povertà, e di regimi autorità. Per cui noi stiamo dentro a un problema molto più grande che non possiamo governare con atteggiamenti polizieschi, ma forse appunto con un minimo di lettura del bisogno per quel che riguarda il nostro territorio che è di nostra competenza e con una predisposizione di risorse che si mettono in atto con la forte collaborazione di realtà diverse. Quest'anno la novità riguarda appunto la collaborazione della Protezione civile che ha ritenuto suo compito, rispetto al ruolo che ricopre e alle funzioni che ha, sentirsi allertata e quindi dare disponibilità a questa collaborazione per il fatto che appunto che leggiamo dei numeri diversi che caratterizzano la presenza di stranieri e anche la presenza di italiani in situazione di povertà nella quale stanno entrando e che quindi porta persone che non ci sarebbero mai state in strada. Fatta questa lettura abbiamo predisposto un piano che fino a pochi giorni fa la Protezione civile ci ha chiesto di non divulgare, anche se era già pronto da tempo. proprio perchè per la sua collaborazione ci vuole un carattere di emergezialità che non prevede che venga tutto anticipato al mese di settembre, con tutto questo però il piano era già pronto e le situazioni concordate. Non c'è solo la collaborazione della Protezione civile, c'è la collaborazione di tutto quel volontariato privato sociale che da sempre attua interventi a fianco delle persone in strada e a cui non viene chiesto nulla di più di quello che fa abitualmente (presenze alla stazione, giri in strada per somministrare bevande calde, per distribuire coperte ecc.). A loro semplicemente quest'anno è stato chiesto semplicemente di mettersi più in rete e di coordinarsi di più con il Settore sociale del Comune, in modo che tutto quello che già esiste e che si offre a cura di ognuno sia reso più efficace, che le informazioni siano più condivise e si abbia la certezza che raggiungono le persone là dove si trovano. Altra sottolineatura che voglio fare è che c'è stato per la prima volta sul piano freddo una linea di indirizzo della Giunta, che vuol dire che c'è un'assunzione di responsabilità politica, secondo me, sulle azioni che facciamo e quello che fino all'anno scorso era un piano, un intervento tutto lasciato alla responsabilità dei tecnici, quest'anno ci si è assunti la responsabilità delle scelte anche operative che si vanno facendo. Per me è stato un atto importante.
La conferenza stampa che ho fatto lunedì scorso, ho scelto di farla proprio per informare una volta per tutte la stampa in un modo oggettivo, dando dati e descrivendo il tipo di intervento che mettevamo in opera in collaborazione appunto con le altre agenzie pubbliche e private, perchè non fosse tutto sempre interpretato dai giornali ma ci fosse un'informazione che esce direttamente dall'Amministrazione.
Vi dicevo tutto parte dalla lettura del bisogno. Il piano freddo, per rispondere alla domanda di Lisei <se non ritiene tardiva la predisposizione del piano freddo>, no non la ritengo tardiva ma anche precoce per i motivi che ho illustrato, comunque ha avuto inizio ha avuto inizio il 18 novembre, oltre a 122 posti letto che sono dentro le strutture del Comune di Bologna che sono quelle nella nostra possibilità già data di attivare sono previsti numerosi altri servizi offerti prevalentemente dal volontariato, quali distribuzione di coperte, sacchi a pelo, bevande calde e generi di conforto a cui si aggiunge la somministrazione di pasti presso le strutture del piano freddo. Sottolineo che sono 15 anni che si fa in questo modo.
Gli interventi descritti si affiancano al sistema di accoglienza standard del Comune di Bologna destinato agli adulti in condizione di esclusione sociale che offre, fra strutture collettive e gruppi appartamento, ulteriori 250 posti. Permanenti, a sistema.
L’area Parco Nord, in via di attivazione, è conseguenza della rilevazione, effettuata nei mesi scorsi, della presenza di persone che dormono in strada in numero ben più consistente rispetto a quanto rilevato negli anni precedenti (cause prevalenti: immigrazione dal nord Africa conseguente al conflitto libico e crisi economica). L'Area del Parco Nord è di proprietà comunale, dotato di servizi igienici in muratura, di allacciamento all’energia elettrica sufficientemente potente per accogliere le strutture della Protezione Civile, è servita dal servizio di trasporto pubblico; l’area specifica individuata è ben delimitata, non è tutto il Parco Nord è una piccola porzione ben delimitata, protetta dai rumori che le altre attività presenti al Parco Nord potrebbero generare.
E’ stata fatta una ricognizione anche in strutture non direttamente di proprietà comunale che non ha dato esiti positivi in relazione agli ingenti lavori – e costi conseguenti – che sarebbero stati necessari per avviare l’attività; sono in corso le accoglienze di immigrati dal nord Africa accolti in Italia in conseguenza del conflitto libico; gli interventi a loro rivolti si stanno realizzando in grande parte all’interno di strutture in muratura del Comune di Bologna, che già erano utilizzate fino a quest'anno per il piano freddo, con l’attiva collaborazione della Protezione Civile; sottolineo il fatto che secondo me va proprio perseguita una linea di accoglienza estremamente leggera e riferita ai bisogni essenziali della persona per il piano freddo e non una linea che aumenti l'attivazione di strutture che poi rischiano di diventare permanenti e senza una progettazione e senza un percorso una visione collettiva di quello che significa l'accoglienza a Bologna. Quindi a me va benissimo la scelta è stata precisa in questa direzione, che le strutture se ci sarà bisogno vengano montate dalla Protezione civile e vengano smontate il 31 di marzo alla fine del piano freddo, o forse anche prima se restano vuote.
Le strutture messe a disposizione dalla protezione civile sono dotate di riscaldamento elettrico, letti e biancheria; i servizi igienici sono già disponibili presso il parco nord, saranno disponibili docce per gli ospiti accolti. La fase ad oggi attivata del piano freddo, è regolamentata nell’ambito del contratto di servizio vigente fra Comune di Bologna e Asp Poveri Vergognosi. Per ciascun servizio inviante sono disponibili posti nelle diverse strutture della città, l’unica differenziazione a partire dalle condizioni del richiedente è quella di genere, ovviamente.
L’invio ordinario viene effettuato per 15 notti con successivo rinnovo da parte del soggetto inviante attraverso foglio di invio – salvo comportamenti inadeguati messi in atto dagli ospiti, e salvo migliori opportunità che l’ospite stesso possa trovare, anche grazie al lavoro di chi effettua l’accoglienza e delle associazioni coinvolte – la persona può ottenere il periodico rinnovo all’ammissione per tutto il periodo del piano freddo. Dopo 2 notti di assenza consecutiva la persona perde il diritto al posto-letto.
Vengono accolte, questo è il principio, tutte le persone in condizione di bisogno, è ovvio che si presentano ai punti di accesso e che si mettano in lista, non vanno direttamente alle strutture, anche in caso di bisogno, anche nel caso non fossero in possesso di permesso di soggiorno; a partire dai documenti di identità o dalla dichiarazione delle generalità (se sprovvisto di ogni documento) viene registrato il nominativo della persona accolta, l’elenco delle presenze viene quotidianamente trasmesso alla Questura, non c'è nulla di nuovo e nulla di antico in questo. Tale procedura è già attiva presso le strutture del piano freddo avviate dal 18 di novembre, e sarà parimenti attivata per l’area di Parco Nord. Le stesse modalità erano in essere anche nel piano freddo 2010/2011, ma limitatamente alle allerte della Protezione Civile, emesse in condizione di neve o –5°. Quest'anno abbiamo deciso di partire prima e quindi le abbiamo già attivate. L’accoglienza è già in corso in tutte le strutture ad oggi attivate (122 posti), anche per i richiedenti sprovvisti di permesso.
E' avviata collaborazione con la Polizia Municipale, e contatti con Carabinieri e Polizia di Stato, che assicurano la loro disponibilità sempre in caso di bisogno.
Il piano freddo 2011 è realizzato grazie alla forte e significativa collaborazione delle associazioni e organizzazioni del territorio che hanno messo in rete le proprie disponibilità e il proprio servizio, la distribuzione di pasti e generi di conforto è in grande parte realizzata grazie a tale collaborazione, non avviene però all'interno delle strutture del piano freddo che funzionano dalle 7 della sera alle 8 del mattino e le persone escono e durante il giorno trovano da mangiare la dove lo trovano abitualmente, con maggiori presenze appunto c'è la rete del volontariato che distribuisce pasti caldi.
Il piano freddo già attivato rientra nell’ambito della gestione dei servizi per adulti operata dall’Asp Poveri Vergognosi in relazione al contratto di servizio vigente, senza quantificazione esplicita del modulo “piano freddo”. Per quanto attiene l’accoglienza presso Parco Nord la procedura di individuazione del gestore è in corso, il costo indicativo giornaliero dell’iniziativa procapite è previsto dell’ordine della decina di euro; solo ad assegnazione conclusa e rilevati i costi di gestione effettivi al termine del periodo, sarà possibile la puntuale quantificazione; ciò in relazione al fatto che il progetto non ha precedenti.
Sottolineo il fatto che molti Comuni ci stanno chiamando dicendo "bene se lo fate voi lo possiamo fare anche noi" e quindi ognuno si assume la responsabilità, sia in Regione sia fuori regione di attivare questa modalità. E quindi tutta questa paura di ritrovarci l'invasione dei barbari a Bologna non la vedo. Anche perchè le grandi città capoluogo da sempre attivano lo stesso progetto che attiva il Comune di Bologna. Ci può essere la possibilità che si presentino più persone sapendo che non vengono chiesti i documenti in regola come condizione di entrata, così come può essere benissimo che avendo esplicitato questa condizione abbiano comunque paura di essere identificate e non si avvicinino. E' un rischio in tutte e due le direzioni, è una scelta personale di chi si trova in situazione di bisogno. Vorrei sfatare questo mito per cui l'offerta fa nascere il bisogno, sembra che siccome noi offriamo hotel a cinque stelle alle persone in strada, tutti corrono a Bologna. Noi offriamo condizioni minime essenziali per la sopravvivenza al freddo, a cui ricorre solo chi ha estremamente bisogno e molte volte non ci ricorre neanche per scelto o per paura, il bisogno c'è il bisogno esiste è inutile chiudere gli occhi o girare la testa da un'altra parte. E un modo per leggere questo bisogno è appunto capire che direzione prendere, mi rendo conto che è un'operazione che ha anche questo significato, non lo facciamo da soli lo facciamo insieme ad altri Comuni e quindi credo che possiamo abbassare i livelli della nostra paura.
L'apertura delle strutture è prevista solo in fascia serale e notturna. E' prevista un'ammissione per le situazioni di emergenza riscontrate dalle forze dell’ordine o dai pronto soccorso.Oltre ai posti letto, sono previsti numerosi altri servizi offerti prevalentemente dal volontariato
I consiglieri comunali, per rispondere al consigliere Cipriani, che lo desiderano possono collaborare al piano freddo mettendosi in contatto con il Settore sociale e con le associazioni che operano nel volontariato".