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"PASSING DIVAS" DONNE, MUSICA E TRAVESTIMENTI: 16 E 17 SETTEMBRE AL MUSEO DELLA MUSICA


Venerdi' 16 e sabato 17 settembre al Museo della Musica, in Strada Maggiore 34, "Some Prefer Cake "- Bologna Lesbian Film Festival, in collaborazione con Comunicattive e Museo della musica di Bologna e con il patrocinio del Quartiere San...

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Venerdi' 16 e sabato 17 settembre al Museo della Musica, in Strada Maggiore 34, "Some Prefer Cake "- Bologna Lesbian Film Festival, in collaborazione con Comunicattive e Museo della musica di Bologna e con il patrocinio del Quartiere San Vitale, presenta Passing Divas
Donne, musica e travestimenti, anteprima di "Some Prefer Cake" - Bologna Lesbian Film Festival, due giorni di musica e proiezioni dedicati alle artiste che per prime hanno aperto la strada alle donne in musica.

Il Museo della musica ritrova la sua veste OFF mettendo a disposizione i suoi spazi per eventi culturali fuori dagli schemi e dai canoni museali tradizionali, ospitando venerdì 16 settembre Marzia Stano, frontwoman dei Jolaurlo, presenta in anteprima il suo nuovo progetto da solista UNA, rendendo omaggio, nella modalità dello stare in scena, alle ‘passing divas’ del passato. Ad accompagnarla Angela Baraldi, Stefania Centonze e Sarah Fornito.
Sabato 17 proiezione in anteprima nazionale di T’Ain’t Nobody’s Bizness: Queer Blues Divas Of The 1920s, seguito dai due documentari che Greta Schiller e Andrea Weiss hanno dedicato alle International Sweethearts of Rhythm e a due delle sue componenti, la leggendaria trombettista Tiny Davis e la percussionista Ruby Lucas, sua amante per quarant’anni.

L’escamotage del travestimento ha rappresentato per molte donne, nel corso della storia, la possibilità di esercitare libertà di movimento e di affermazione nel mondo.
A partire dalla Harlem Renaissance degli anni Venti, numerose musiciste Ma Rainey, Bessie Smith, Gladys Bentley, Alberta Hunter, Ethel Waters, Ruby Lucas, Peggy Gilbert solo per citarne alcune hanno usato gli abiti maschili per poter suonare e per vivere e cantare liberamente il proprio lesbismo.
Queste artiste non hanno però avuto il successo che ha reso icone e miti alcuni jazzisti, cui sono state peraltro paragonate. Se Tiny Davis veniva definita la Louis Armstrong degli anni Quaranta, perché non ha un’analoga notorietà?

Passing Divas presenta una carrellata di musiciste che hanno usato abiti maschili in modi e con esiti diversi e propone più in generale un percorso alla scoperta delle artiste che, sfidando il maschilismo dell’ambiente musicale e della loro epoca, hanno aperto la strada alle donne in musica.
Fino alla seconda metà dell’Ottocento alle donne veniva riservato lo studio del piano, dell’arpa, della chitarra e del canto, ma prevalentemente in una dimensione domestica e non professionale. Erano preclusi il ruolo di direzione orchestrale e l’uso di alcuni strumenti considerati “maschili”. Le cose cominciano a cambiare con il Vaudeville e, dagli inizi del Novecento, soprattutto con il fondamentale apporto vocale e strumentale delle donne afro-americane. Negli Stati Uniti, da Sophie Tucker in poi, le donne iniziano a dirigere jazz band maschili, a suonare tutti gli strumenti (sax, trombone, tromba, basso, percussioni) e, alla fine degli anni Venti, a creare gruppi musicali “all-female”. I gruppi di sole donne resistono anche dopo la seconda guerra mondiale tra i molti ostacoli frapposti da una società che puntava alla “normalizzazione” casalinga delle donne e alla loro espulsione dalla scena pubblica garantendo la continuità con le protagoniste del rock e con i numerosi gruppi musicali di sole donne che avrebbero caratterizzato il femminismo, portando al movimento dei festival di musica delle donne.
Molte delle cantanti afro-americane del circolo di Harlem che hanno avviato questo percorso erano lesbiche o bisessuali, e anche quelle che non lo erano trasgredivano comunque alla normatività eterosessista. Alcune praticavano il cross-dressing, facendone uno strumento di comunicazione sessuale e di fascino. Nella musica blues, in cui la sessualità giocava un ruolo significativo, affioravano in modo particolare il conflitto di genere e il desiderio di infrangere i modelli restrittivi. L’interazione lesbiche-eterosessuali era spesso intima e feconda, costituendo una barriera protettiva rispetto all’omofobia e alla misoginia dominanti, che comunque restavano tanto forti da indurre Billy Tipton (1914-1989) al passing definitivo e clandestino, scoperto soltanto con la sua morte.

PROGRAMMA

Venerdì 16 settembre 2011
Ore 19.00 Cortile
Aperitivo musicale e inaugurazione evento

Ore 21.00 Sala eventi
UNA live

Passing Divas presenta in anteprima assoluta il progetto da solista di Marzia Stano, in arte UNA, frontwoman della band rock Jolaurlo. UNA scrive canzoni New Beat con un linguaggio semplice e diretto, che nasce dalla tradizione cantautoriale italiana e dal folk della sua terra d’origine, la Puglia, contaminata e rinnovata da una veste stilistica che ricorda, per composizione musicale e vocalità, la scena Punk americana degli anni Settanta. L’artista renderà omaggio alle “passing divas” che hanno aperto la strada alle donne in musica, divertendosi a giocare con i ruoli di genere. Special GUEST per la serata, tre protagoniste della scena musicale indie e rock italiana, Angela Baraldi, Stefania Centonze (ex Mumble Rumble) e Sarah Fornito (Diva Scarlet).

UNA live
Marzia Stano aka UNA (chitarra acustica e voce)
Lucio Morelli (piano e synth)
Nicola Negrini (contrabbasso)
Gianni Masci (chitarra elettrica)
Special guest: Angela Baraldi (voce), Stefania Centonze (voce), Sarah Fornito (voce)

Ingresso 8 euro, fino ad esaurimento posti

Sabato 17 settembre 2011
Ore 19.00 Cortile
Aperitivo musicale con video installazione

Ore 21.00 Sala eventi
Proiezioni dei film:

T’Ain’t Nobody’s Bizness: Queer Blues Divas Of The 1920s
Regia Robert Philipson
Usa 2011
Documentario 29'
anteprima nazionale

Attraverso interviste, immagini d’epoca e filmati di repertorio scopriamo le pioniere del blues, ribelli a tre diverse oppressioni. Nere, donne, lesbiche, attraverso un uso provocatorio del travestimento e liriche esplicite, hanno cantato il proprio modo di vivere.

International Sweethearts of Rhythm
Regia Greta Schiller e Andrea Weiss
Usa, 1986
Documentario, 30’

Le International Sweethearts of Rhythm furono una grande band jazzistica femminile degli ultimi anni Trenta. La band delle regine dello swing era aperta a donne di tutte le età e razze e si esibiva anche nel sud degli Stati Uniti sfidandone il razzismo.

Tiny and Ruby: Hell Divin’ Women
Regia Greta Schiller e Andrea Weiss
Usa, 1986
Documentario, 40’

La storia di Tiny Davis, la leggendaria trombettista delle “Sweethearts”, e Ruby Lucas, sua amante per quarant’anni, percussionista del gruppo. Negli anni Quaranta Tiny Davis era considerata la Louis Armstrong al femminile.

Ingresso 8 euro, fino ad esaurimento posti

Immagini scaricabili da
www.comunicattive.it/ufficiostampa/spc2011/International
www.comunicattive.it/ufficiostampa/spc2011/T'Ain't
www.comunicattive.it/ufficiostampa/spc2011/una.zip

info@someprefercakefestival.com
ufficiostampa@comunicattive.it
www.someprefercakefestival.com

Museo internazionale e biblioteca della musica
Palazzo Sanguinetti, Strada Maggiore 34,
tel. +39 051 2757711
museomusica@comune.bologna.it
www.museomusicabologna.it

Altre informazioni

Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:22
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