MUSEO DEL PATRIMONIO INDUSTRIALE: GLI APPUNTAMENTI DI SABATO 26 E DOMENICA 27 NOVEMBRE
Di seguito gli appuntamenti del fine settimana al Museo del Patrimonio Industriale in via della Beverara 123
Sabato 26 novembre alle 15.30, il Museo del Patrimonio Industriale propone “La scienza curiosa” laboratorio dedicato ai ragaz...
Data:
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Di seguito gli appuntamenti del fine settimana al Museo del Patrimonio Industriale in via della Beverara 123
Sabato 26 novembre alle 15.30,il Museo del Patrimonio Industriale propone “La scienza curiosa” laboratorio dedicato ai ragazzi dai 6 ai 10 anni.
Giochi ed esperimenti per capire semplici principi scientifici in un curioso viaggio di scoperta ed approfondimento di alcune leggi della fisica, della meccanica e dell’ottica.
I ragazzi, protagonisti in prima persona come piccoli scienziati, assisteranno ad alcuni esperimenti spettacolari, ribattezzati con nomi simpatici e divertenti: “il rubinetto magico”, “il palombaro”, “la danza dei forzati”. Attraverso queste ed altre insolite esperienze, il percorso si propone di fornire informazioni e curiosità sul mondo che ci circonda, coinvolgendo i ragazzi nell'attività con semplici prove e stimolando in loro la voglia di conoscere e capire.
Il laboratorio e l’ingresso al Museo sono gratuiti per i ragazzi e un accompagnatore.
L’ingresso al Museo è – per tutti gli altri – a pagamento, secondo il nuovo tariffario in vigore dal 1° marzo 2011 (vedi sito).
Domenica 27 novembre alle 16il Museo propone la visita guidata sul tema " Il risveglio economico e la nuova immagine di Bologna dopo l’Unità d’Italia"Il XIX secolo ha rappresentato per Bologna un'epoca di profondi mutamenti sociali, urbanistici, economici e storici che hanno modificato radicalmente l’aspetto della città, le abitudini e i modi di vita dei bolognesi.
I primi decenni del secolo – dopo il tracollo dell’industria serica – vedono la città ripiegata su di un’economia di sussistenza legata alla trasformazione di prodotti agricoli; mentre amministratori e imprenditori tentano nuove forme di produzione sul modello della Rivoluzione Industriale.
I primi importanti segnali di rinascita si avvertono intorno agli anni Cinquanta e Sessanta con l’organizzazione di alcune importanti Mostre artigianali e industriali, mentre comincia ad operare con sempre maggiore efficacia l’Istituzione Aldini-Valeriani, il cui modello educativo si rifà alle più importanti scuole tecniche europee.
L’unificazione nazionale, nel 1860-’61, fa assumere all’appena edificata stazione ferroviaria il ruolo di nodo commerciale strategico tra Nord e Sud della penisola.
Contemporaneamente, il Comune promuove lavori pubblici destinati a modificare l’assetto del centro storico, aprendo – ad esempio – la spaziosissima Via Indipendenza, abbellendo i palazzi del governo e altri luoghi di pubblico decoro. La città affida in gestione a concessionarie private la rete di illuminazione a gas, avvia le prime tramvie a cavalli e ripristina l’antico acquedotto romano nel 1881. Altri interventi interessano gli impianti fognari, le nuove sedi del macello e dei mercati alimentari.
Nascono le prime grandi officine meccaniche dislocate fuori dalla cerchia muraria trecentesca: Calzoni, De Morsier e Barbieri a Castel Maggiore, antesignane del futuro distretto meccanico del XX secolo.
La visita guidata è gratuita mentre l’ingresso al Museo è a pagamento secondo il nuovo tariffario in vigore dal 1° marzo 2011 (vedi sito).
Info
tel 051.6356611;
Il sito Internet del Museo è www.comune.bologna.it/patrimonioindustriale
È possibile raggiungere il Museo del Patrimonio Industriale, via della Beverara 123 dal centro e dall’autostazione con l’autobus n° 17 (festivi 11A), fermata Beverara e dalla tangenziale uscita n° 5 con possibilità di ampio parcheggio.
Sabato 26 novembre alle 15.30,il Museo del Patrimonio Industriale propone “La scienza curiosa” laboratorio dedicato ai ragazzi dai 6 ai 10 anni.
Giochi ed esperimenti per capire semplici principi scientifici in un curioso viaggio di scoperta ed approfondimento di alcune leggi della fisica, della meccanica e dell’ottica.
I ragazzi, protagonisti in prima persona come piccoli scienziati, assisteranno ad alcuni esperimenti spettacolari, ribattezzati con nomi simpatici e divertenti: “il rubinetto magico”, “il palombaro”, “la danza dei forzati”. Attraverso queste ed altre insolite esperienze, il percorso si propone di fornire informazioni e curiosità sul mondo che ci circonda, coinvolgendo i ragazzi nell'attività con semplici prove e stimolando in loro la voglia di conoscere e capire.
Il laboratorio e l’ingresso al Museo sono gratuiti per i ragazzi e un accompagnatore.
L’ingresso al Museo è – per tutti gli altri – a pagamento, secondo il nuovo tariffario in vigore dal 1° marzo 2011 (vedi sito).
Domenica 27 novembre alle 16il Museo propone la visita guidata sul tema " Il risveglio economico e la nuova immagine di Bologna dopo l’Unità d’Italia"Il XIX secolo ha rappresentato per Bologna un'epoca di profondi mutamenti sociali, urbanistici, economici e storici che hanno modificato radicalmente l’aspetto della città, le abitudini e i modi di vita dei bolognesi.
I primi decenni del secolo – dopo il tracollo dell’industria serica – vedono la città ripiegata su di un’economia di sussistenza legata alla trasformazione di prodotti agricoli; mentre amministratori e imprenditori tentano nuove forme di produzione sul modello della Rivoluzione Industriale.
I primi importanti segnali di rinascita si avvertono intorno agli anni Cinquanta e Sessanta con l’organizzazione di alcune importanti Mostre artigianali e industriali, mentre comincia ad operare con sempre maggiore efficacia l’Istituzione Aldini-Valeriani, il cui modello educativo si rifà alle più importanti scuole tecniche europee.
L’unificazione nazionale, nel 1860-’61, fa assumere all’appena edificata stazione ferroviaria il ruolo di nodo commerciale strategico tra Nord e Sud della penisola.
Contemporaneamente, il Comune promuove lavori pubblici destinati a modificare l’assetto del centro storico, aprendo – ad esempio – la spaziosissima Via Indipendenza, abbellendo i palazzi del governo e altri luoghi di pubblico decoro. La città affida in gestione a concessionarie private la rete di illuminazione a gas, avvia le prime tramvie a cavalli e ripristina l’antico acquedotto romano nel 1881. Altri interventi interessano gli impianti fognari, le nuove sedi del macello e dei mercati alimentari.
Nascono le prime grandi officine meccaniche dislocate fuori dalla cerchia muraria trecentesca: Calzoni, De Morsier e Barbieri a Castel Maggiore, antesignane del futuro distretto meccanico del XX secolo.
La visita guidata è gratuita mentre l’ingresso al Museo è a pagamento secondo il nuovo tariffario in vigore dal 1° marzo 2011 (vedi sito).
Info
tel 051.6356611;
Il sito Internet del Museo è www.comune.bologna.it/patrimonioindustriale
È possibile raggiungere il Museo del Patrimonio Industriale, via della Beverara 123 dal centro e dall’autostazione con l’autobus n° 17 (festivi 11A), fermata Beverara e dalla tangenziale uscita n° 5 con possibilità di ampio parcheggio.