CONSIGLIO COMUNALE: INTERVENTO DI INIZIO SEDUTA DELLA CONSIGLIERA CATHY LA TORRE (AMELIA PER BO)
Si trasmette il testo integrale dell'intervento di inizio seduta della consigliera Cathy La Torre (Amelia per Bo):
"Santa Insolvenza
protettrice delle precarie e dei precari
dacci oggi il nostro reddito quotidiano
e allontana da noi i nostri d...
Data:
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Si trasmette il testo integrale dell'intervento di inizio seduta della consigliera Cathy La Torre (Amelia per Bo):
"Santa Insolvenza
protettrice delle precarie e dei precari
dacci oggi il nostro reddito quotidiano
e allontana da noi i nostri debiti
perché non siamo noi i veri debitori.
E’ così che inizia la preghiera alla Santa Insolvenza, patrona simbolica di quella moltitudine che ormai da mesi ha messo in campo una enorme mobilitazione mondiale per ribellarsi ai poteri finanziari che hanno creato la crisi speculando sul debito privato e pubblico.
Sdoganando una simbologia irriverente, I Draghi e la processione della Santa Insolvenza, l’ 11 novembre hanno attraversato anche la nostra città, così come è avvenuto per mesi in Spagna, così come avviene con le occupy americane, anche a Bologna, i movimenti hanno messo in campo azioni di protesta e si sono mobilitati per animare una riflessione, quanto più collettiva ed estesa alla città sul tema della crisi, giungendo ad occupare due spazi, l’ex mercato di mezzo e l’ex cinema arcobaleno, ormai vuoti da anni.
E in quegli spazi, la volontà evidente è quella di costruire momenti e pratiche sostanziali per combattere la crisi opponendo al debito la difesa dei beni comuni, la rivendicazione di un reddito di cittadinanza e la costruzione di un nuovo welfare.
E quegli spazi, nel corso di questi tre giorni sono già stati attraversati da centinaia di persone interessate ad ascoltare e a partecipare alle ragioni di una protesta, di cui, lo diciamo senza nessuna ambiguità, riconosciamo le motivazioni.
Ed è per questa ragione che avevamo accolto con molta condivisione le parole di venerdì del sindaco che aveva esortato a fare delle occupazioni del mercato una «occasione di riflessione per la città» chiedendo ai proprietari del ex cinema arcobaleno di sdrammatizzare, trattandosi di occupazioni temporanee.
Ma con altrettanta sincerità, diciamo anche che ci ha colti di sorpresa il repentino cambio di opinione del sindaco che ha adottato una ordinanza di sgombero immediato motivato da esigenze di sicurezza ma che genericamente parlava di bisogno di ripristinare la legalità.
In un momento in cui la politica si è praticamente autoridotta, lasciando lo spazio ad un governo costituito quasi su dettatura dei mercati, per far fronte ad una emergenza che quegli stessi mercati, hanno creato, noi crediamo che l'apertura di spazi di confronto di donne e uomini, di precari e precarie che si interrogano, che provano a mettere in campo una voce critica, sia un miracolo per questa città e non una mera questione di ordine pubblico.
Ed è per questa ragione che chiediamo all'Amministrazione tutta e al Sindaco, di intraprendere un dialogo virtuoso con i movimenti, affinché si arrivi ad una soluzione il più possibile condivisa e che tenga in considerazione anche i bisogni espressi da queste assemblee cittadine.
Una delle ragioni innegabili che hanno spinto queste assemblee ad occupare degli spazi dismessi, vuoti, privi oggi di una destinazione e nel cuore della città, è infatti, una costante carenza di spazi pubblici dedicati all'incontro e al confronto.
Spazi dedicati, è questa una delle richieste che ci giungono da queste assemblee. A questa richiesta crediamo che l'Amministrazione abbia tutti gli strumenti per rispondere concretamente.
Il nostro gruppo, lo diciamo con molta fermezza, non si sottrarrà al dialogo e, come ha già fatto in questi giorni, attraverserà quegli spazi, restando sempre in ascolto."
"Santa Insolvenza
protettrice delle precarie e dei precari
dacci oggi il nostro reddito quotidiano
e allontana da noi i nostri debiti
perché non siamo noi i veri debitori.
E’ così che inizia la preghiera alla Santa Insolvenza, patrona simbolica di quella moltitudine che ormai da mesi ha messo in campo una enorme mobilitazione mondiale per ribellarsi ai poteri finanziari che hanno creato la crisi speculando sul debito privato e pubblico.
Sdoganando una simbologia irriverente, I Draghi e la processione della Santa Insolvenza, l’ 11 novembre hanno attraversato anche la nostra città, così come è avvenuto per mesi in Spagna, così come avviene con le occupy americane, anche a Bologna, i movimenti hanno messo in campo azioni di protesta e si sono mobilitati per animare una riflessione, quanto più collettiva ed estesa alla città sul tema della crisi, giungendo ad occupare due spazi, l’ex mercato di mezzo e l’ex cinema arcobaleno, ormai vuoti da anni.
E in quegli spazi, la volontà evidente è quella di costruire momenti e pratiche sostanziali per combattere la crisi opponendo al debito la difesa dei beni comuni, la rivendicazione di un reddito di cittadinanza e la costruzione di un nuovo welfare.
E quegli spazi, nel corso di questi tre giorni sono già stati attraversati da centinaia di persone interessate ad ascoltare e a partecipare alle ragioni di una protesta, di cui, lo diciamo senza nessuna ambiguità, riconosciamo le motivazioni.
Ed è per questa ragione che avevamo accolto con molta condivisione le parole di venerdì del sindaco che aveva esortato a fare delle occupazioni del mercato una «occasione di riflessione per la città» chiedendo ai proprietari del ex cinema arcobaleno di sdrammatizzare, trattandosi di occupazioni temporanee.
Ma con altrettanta sincerità, diciamo anche che ci ha colti di sorpresa il repentino cambio di opinione del sindaco che ha adottato una ordinanza di sgombero immediato motivato da esigenze di sicurezza ma che genericamente parlava di bisogno di ripristinare la legalità.
In un momento in cui la politica si è praticamente autoridotta, lasciando lo spazio ad un governo costituito quasi su dettatura dei mercati, per far fronte ad una emergenza che quegli stessi mercati, hanno creato, noi crediamo che l'apertura di spazi di confronto di donne e uomini, di precari e precarie che si interrogano, che provano a mettere in campo una voce critica, sia un miracolo per questa città e non una mera questione di ordine pubblico.
Ed è per questa ragione che chiediamo all'Amministrazione tutta e al Sindaco, di intraprendere un dialogo virtuoso con i movimenti, affinché si arrivi ad una soluzione il più possibile condivisa e che tenga in considerazione anche i bisogni espressi da queste assemblee cittadine.
Una delle ragioni innegabili che hanno spinto queste assemblee ad occupare degli spazi dismessi, vuoti, privi oggi di una destinazione e nel cuore della città, è infatti, una costante carenza di spazi pubblici dedicati all'incontro e al confronto.
Spazi dedicati, è questa una delle richieste che ci giungono da queste assemblee. A questa richiesta crediamo che l'Amministrazione abbia tutti gli strumenti per rispondere concretamente.
Il nostro gruppo, lo diciamo con molta fermezza, non si sottrarrà al dialogo e, come ha già fatto in questi giorni, attraverserà quegli spazi, restando sempre in ascolto."