CONSIGLIO COMUNALE, INTERVENTO DI INIZIO SEDUTA DEL CONSIGLIERE LORENZO CIPRIANI (AMELIA PER BOLOGNA)
Si trasmette il testo dell'intervento del consigliere comunale Lorenzo Cipriani (Amelia per Bologna).
"Gli sviluppi giudiziari degli ultimi giorni hanno riportato alla ribalta un caso che per le coscienze dei bolognesi non può né potrà mai ...
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Si trasmette il testo dell'intervento del consigliere comunale Lorenzo Cipriani (Amelia per Bologna).
"Gli sviluppi giudiziari degli ultimi giorni hanno riportato alla ribalta un caso che per le coscienze dei bolognesi non può né potrà mai essere messo in un angolo, perché ha squarciato con violenza il nostro stesso tessuto sociale, il nostro pensiero comune di vivere in una città dove “tragedie così non possono succedere”. La morte, a soli 23 giorni dalla nascita, del piccolo Devid Berghi, a causa di una broncopolmonite dovuta alle condizioni di elevato disagio sociale in cui vivevano i genitori dei Devid, deve sollecitare i tempi per l’apertura del percorso di riforma dei servizi più volte giustamente auspicato dall’Assessore Frascaroli. Il nostro Gruppo Consiliare auspica e chiederà con forza che entro novembre possa partire finalmente la conferenza di riorganizzazione dei servizi sociali. Chiediamo che vengano messe da parte resistenze dovute a meri egoismi territoriali. Ricordo a tal proposito le parole del Sindaco Merola pochi giorni dopo la morte del piccolo Devid: “Tutti i settori del sociale hanno le risorse ma non hanno dialogato tra di loro. E’ mancata la regia tra gli uffici”. Il decentramento è importante, il Quartiere deve essere vicino ai cittadini, ma il coordinamento degli interventi deve essere unificato. E’ fondamentale un’azione determinata di coordinamento e di integrazione delle varie strutture che si occupano di servizi sociali, un’azione che metta al centro il lavoro - ottimo - degli operatori della macchina comunale.
Se da un lato infatti la Procura fa il suo mestiere - e probabilmente l’iscrizione nel registro degli indagati della dirigente dei servizi sociali del quartiere Santo Stefano è da intendersi come un puro atto dovuto in un caso tanto grave - occorre che la politica, l’amministrazione comunale, il Consiglio comunale, facciano sentire con forza la vicinanza agli operatori dei nostri servizi sociali. Persone per bene e lavoratori responsabili che non possono essere lasciati da soli col cerino in mano. Gli operatori vanno difesi. E’ a partire da loro, che quotidianamente affrontano problemi e situazioni di disagio gravi quanto quella che ha portato alla tragedia dello scorso natale, incontrando le persone e abbinando dei volti a quelli che per il resto dei cittadini bolognesi sono, nel migliore dei casi nomi, più spesso solo numeri, è a partire da loro che deve essere lanciata la riforma dei servizi sociali. Ha ragione Amelia Frascaroli: se la procura potesse giudicare il sistema sarebbe più giusto. La responsabilità della morte di Devid è di un sistema complessivo, di cui tutti soffrono, gli operatori in primis. Ma nonostante le difficoltà tutti continuano a fare la loro parte senza risparmiarsi. Con questo auspicio e con questa promessa - cioè l’impegno del mio gruppo per velocizzare questa riforma - nel ricordo del piccolo Devid, nel rispetto della Procura e del dolore dei genitori, porto la nostra vicinanza alla dirigente indagata e per suo tramite a tutti gli operatori dei servizi sociali".
"Gli sviluppi giudiziari degli ultimi giorni hanno riportato alla ribalta un caso che per le coscienze dei bolognesi non può né potrà mai essere messo in un angolo, perché ha squarciato con violenza il nostro stesso tessuto sociale, il nostro pensiero comune di vivere in una città dove “tragedie così non possono succedere”. La morte, a soli 23 giorni dalla nascita, del piccolo Devid Berghi, a causa di una broncopolmonite dovuta alle condizioni di elevato disagio sociale in cui vivevano i genitori dei Devid, deve sollecitare i tempi per l’apertura del percorso di riforma dei servizi più volte giustamente auspicato dall’Assessore Frascaroli. Il nostro Gruppo Consiliare auspica e chiederà con forza che entro novembre possa partire finalmente la conferenza di riorganizzazione dei servizi sociali. Chiediamo che vengano messe da parte resistenze dovute a meri egoismi territoriali. Ricordo a tal proposito le parole del Sindaco Merola pochi giorni dopo la morte del piccolo Devid: “Tutti i settori del sociale hanno le risorse ma non hanno dialogato tra di loro. E’ mancata la regia tra gli uffici”. Il decentramento è importante, il Quartiere deve essere vicino ai cittadini, ma il coordinamento degli interventi deve essere unificato. E’ fondamentale un’azione determinata di coordinamento e di integrazione delle varie strutture che si occupano di servizi sociali, un’azione che metta al centro il lavoro - ottimo - degli operatori della macchina comunale.
Se da un lato infatti la Procura fa il suo mestiere - e probabilmente l’iscrizione nel registro degli indagati della dirigente dei servizi sociali del quartiere Santo Stefano è da intendersi come un puro atto dovuto in un caso tanto grave - occorre che la politica, l’amministrazione comunale, il Consiglio comunale, facciano sentire con forza la vicinanza agli operatori dei nostri servizi sociali. Persone per bene e lavoratori responsabili che non possono essere lasciati da soli col cerino in mano. Gli operatori vanno difesi. E’ a partire da loro, che quotidianamente affrontano problemi e situazioni di disagio gravi quanto quella che ha portato alla tragedia dello scorso natale, incontrando le persone e abbinando dei volti a quelli che per il resto dei cittadini bolognesi sono, nel migliore dei casi nomi, più spesso solo numeri, è a partire da loro che deve essere lanciata la riforma dei servizi sociali. Ha ragione Amelia Frascaroli: se la procura potesse giudicare il sistema sarebbe più giusto. La responsabilità della morte di Devid è di un sistema complessivo, di cui tutti soffrono, gli operatori in primis. Ma nonostante le difficoltà tutti continuano a fare la loro parte senza risparmiarsi. Con questo auspicio e con questa promessa - cioè l’impegno del mio gruppo per velocizzare questa riforma - nel ricordo del piccolo Devid, nel rispetto della Procura e del dolore dei genitori, porto la nostra vicinanza alla dirigente indagata e per suo tramite a tutti gli operatori dei servizi sociali".