QUESTION TIME, CHIARIMENTI SULLA RIFORMA DEI QUARTIERI
L'assessore al Coordinamento Quartieri, Luca Rizzo Nervo, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Piazza (M5S) sulla riforma dei Quartieri.
Domanda d'attualità del consigliere Piazza
"Alla luce dell'articolo apparso sulla stamp...
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L'assessore al Coordinamento Quartieri, Luca Rizzo Nervo, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Piazza (M5S) sulla riforma dei Quartieri.
Domanda d'attualità del consigliere Piazza
"Alla luce dell'articolo apparso sulla stampa locale - Corriere Bologna, 17 giugno - relativo alla bocciatura della riforma dei Quartieri da parte del Consiglio del Quartiere San Vitale, pone la seguente domanda di attualità:
per sapere dal Sindaco e dalla Giunta come valutano dal punto di vista politico-amministrativo questa notizia, visto che oltre al quartiere San Vitale, anche il quartiere Santo Stefano ha votato contro ed al quartiere Porto ci sono ancora grosse difficoltà;
Per sapere dal Sindaco e dalla Giunta se queste bocciature porteranno ad una riforma dei quartieri maggiormente concordata con il territorio".
Risposta dell'assessore Rizzo Nervo
"Ben volentieri rispondo - in attesa ovviamente del percorso in commissione che appunto darà altri appuntamenti la prossima settimana - alla domanda del consigliere Piazza, relativa alle modifiche sullo statuto e al regolamento sul decentramento e al iter che vi è stato nei quartieri. Inanzitutto confermo - io ho partecipato alle commissioni di tutti i Quartieri cittadini, oltre che alla Commissione congiunta che abbiamo svolto qui in Sala consiliare - e confermo appunto che c'è stato un dibattito vivace, ricco e partecipato e questo è certamente motivo di soddisfazione e anche di interesse, perché l'obiettivo di quelle ommissioni e di quella discussione era anche quello di acquisire elementi di un percorso che non è mai stato chiuso, né è mai stato considerato un pacchetto prendere o lasciare, ma che invece voleva e continua a voler essere una proposta da discutere, ancorché la proposta che la Giunta ha portato all'attenzione dei Consigli di Quartiere, ma prima ancora nel Consiglio Comunale è una proposta che deriva dal lavoro congiunto con la Conferenza dei presidenti di Quartiere in questi anni. Lei ricordava l'iter che ha visto due pareri non favorevoli e citava appunto il Quartiere Santo Stefano e poi il Quartiere San Vitale. Effettivamente il Quartiere Santo Stefano, rispetto ad altri iter di parere non rappresenta una grande sorpresa, essendo il giudizio sostanzialmente e spesso negativo rispetto ai provvedimenti della Giunta, essendo il Quartiere condotto e presieduto da una maggioranza diversa da quella del Comune di Bologna. Effettivamente invece il Quartiere San Vitale ha espresso parere non favorevole, in particolare per il voto della Presidente Naldi che ha votato con le forze del Centro Destra e del Movimento 5 Stelle. Parere questo che tra l' altro, rappresenta anche, da un punto di vista della forma dei pareri dei Quartieri, quasi un unicum nella storia, nel senso che, pur essendo assolutamente vero che nell'esito finale di quel parere viene espresso parere non favorevole, non viene addotta nessuna motivazione contraria a quel provvedimento, anzi contestualmente, quel parere condivide nella sua formulazione - le Amministrazioni parlano per atti- gli aspetti più importanti delle modifiche Vado a leggere : "il Consiglio del Quartiere San Vitale condivide le modifiche proposte al regolamento sul decentramento. Nel confermare il Consiglio di Quartiere come rappresentante delle esigenze delle rispettive comunità, attribuendo al Consiglio stesso il ruolo di favorire la partecipazione dei cittadini, condivide le modifiche che inseriscono il ruolo del Quartiere nella fase ascendente rispetto alla formazione delle scelte, prevedendo l'espressione del parere su un testo relativo a linee di indirizzo e orientamento; condivide le modifiche che integrano e aggiornano le regole e gli strumenti di partecipazione a livello dei Quartieri; condivide le modifiche, oltre ad una ristrutturazione amministrativa e gestionale che prevedono una semplificazione e ridefinizione territoriale più omogenea in termini sia di consistenza della popolazione sia di ambiti di erogazione e condivide le modifiche che riconoscono flessibilità e autonomia regolamentare al Consiglio di Quartiere. Tutto ciò premesso il Consiglio di Quartiere esprime parere non favorevole. "
Per quanto riguarda invece il Consiglio del Quartiere Santo Stefano, l'espressione del parere negativo ha in particolare riguardato l'espressione dei confini territoriali dei nuovi quartieri disomogenei, non condividendo di uniformare il numero dei consiglieri a 15 per ciascun ambito territoriale. Quindi non condividendo la proposta di passare dagli attuali 152 consiglieri a 90, con un risparmio di 200.000 euro per l'Amministrazione Comunale che, come abbiamo detto, intendiamo investire nei processi di partecipazione con i cittadini e infine non condividendo la diminuzione delle competenze e delle funzioni assegnate ai Consigli di Quartiere. Su questo non entro, perché in Commissione ho già largamente argomentato sul fatto che non vi è alcuna modifica delle competenze e delle attribuzioni al Consiglio di Quartiere. Lo dico perché il il dibattito quando è vero sarebbe bello che fosse anche argomentato, mi piacerebbe ogni tanto sentire a fianco di questa, ormai abbastanza rituale, argomentazione, cioè che sono diminuite le competenze e le funzioni dei Consigli di Quartiere, dove queste competenze e funzioni siano andate diminuendo. Per quanto riguarda invece il Quartiere Porto che lei cita, credo che non possa essere considerata una difficoltà il fatto che ne suo testo venga richiamato che il parere favorevole sia stato espresso con un solo giorno di ritardo rispetto al termine definito. Peraltro questo è avvenuto perché, banalmente, uno dei consiglierei del Quartiere Porto ha avuto un piccolo - e per fortuna senza conseguenze - incidente stradale, mentre si recava al Consiglio di Quartiere e questo a prodotto la mancanza del numero legale, ma il giorno dopo il Quartiere Porto ha espresso parere favorevole.
Quindi faccio fatica a desumere da questo percorso un qualcosa che si possa definire una bocciatura della riforma, considerando che i Quartieri Borgo Panigale, Reno, Navile, San Donato, Saragozza, Savena hanno espresso parere favorevole sia alle modifiche dello statuto, sia a quelle sul regolamento del decentramento. Condividendo in via generale che il Quartiere che nasce dalla riforma è un organismo di partecipazione, di consultazione, nonché di esercizio delle funzioni delegate dal Comune e , in particolare, che il nuovo Quartiere riscopre e valorizza la dimensione comunitaria della città, attraverso lo sviluppo di circuiti virtuosi di cittadinanza attiva, nella relazione di prossimità e nel rapporto tra le persone, le famiglie, le formazioni sociali e le istituzioni.
Colgo l'occasione per far presente che solo il Quartiere Santo Stefano, nell'esprimere parere negativo non ha condiviso la delimitazione territoriale proposta. Cioè solo nel parere negativo del Quartiere Santo Stefano viene, tra le motivazioni espresse, indicata quella dei nuovi confini territoriali. Auspicando invece il Quartiere Centro Storico. Mentre tutti gli altri quartieri, compreso San Vitale, non hanno espresso alcuna critica sulla delimitazione territoriale né tanto meno l'espressione di una richiesta verso l'obiettivo del Quartiere Centro Storico, anzi il Quartiere San Donato, all'unanimità ha espresso parere favorevole, condizionando al permanere della delimitazione territoriale del Quartiere San Donato e San Vitale, così come dalla proposta di riforma della Giunta, il parere favorevole. Cioè che tale territorio non comprenda l'ex zona Irnerio.
In sostanza, e chiudo, 7 Consigli di Quartiere hanno espresso parere favorevole nel complesso della riforma. Il solo Quartiere Santo Stefano ha espresso parere contrario e come dicevo il Consiglio del Quartiere San Vitale ha espresso parere non favorevole pur nella condivisione di alcune linee fondanti. Dunque, andiamo avanti, credo sarebbe offensivo andare a votare con ancora 9 Quartieri, dopo i processi che si sono messi in campo in questi anni, nella considerazione che la democrazia è confronto e pluralità di posizioni, è ascolto ed infine è capacità di decidere. E su questo tema- la riforma del decentramento - in altri mandati amministrativi, la capacità di decidere, per più volte, non c'è stata. Vedremo se sarà questa la volta buona. Grazie"
Domanda d'attualità del consigliere Piazza
"Alla luce dell'articolo apparso sulla stampa locale - Corriere Bologna, 17 giugno - relativo alla bocciatura della riforma dei Quartieri da parte del Consiglio del Quartiere San Vitale, pone la seguente domanda di attualità:
per sapere dal Sindaco e dalla Giunta come valutano dal punto di vista politico-amministrativo questa notizia, visto che oltre al quartiere San Vitale, anche il quartiere Santo Stefano ha votato contro ed al quartiere Porto ci sono ancora grosse difficoltà;
Per sapere dal Sindaco e dalla Giunta se queste bocciature porteranno ad una riforma dei quartieri maggiormente concordata con il territorio".
Risposta dell'assessore Rizzo Nervo
"Ben volentieri rispondo - in attesa ovviamente del percorso in commissione che appunto darà altri appuntamenti la prossima settimana - alla domanda del consigliere Piazza, relativa alle modifiche sullo statuto e al regolamento sul decentramento e al iter che vi è stato nei quartieri. Inanzitutto confermo - io ho partecipato alle commissioni di tutti i Quartieri cittadini, oltre che alla Commissione congiunta che abbiamo svolto qui in Sala consiliare - e confermo appunto che c'è stato un dibattito vivace, ricco e partecipato e questo è certamente motivo di soddisfazione e anche di interesse, perché l'obiettivo di quelle ommissioni e di quella discussione era anche quello di acquisire elementi di un percorso che non è mai stato chiuso, né è mai stato considerato un pacchetto prendere o lasciare, ma che invece voleva e continua a voler essere una proposta da discutere, ancorché la proposta che la Giunta ha portato all'attenzione dei Consigli di Quartiere, ma prima ancora nel Consiglio Comunale è una proposta che deriva dal lavoro congiunto con la Conferenza dei presidenti di Quartiere in questi anni. Lei ricordava l'iter che ha visto due pareri non favorevoli e citava appunto il Quartiere Santo Stefano e poi il Quartiere San Vitale. Effettivamente il Quartiere Santo Stefano, rispetto ad altri iter di parere non rappresenta una grande sorpresa, essendo il giudizio sostanzialmente e spesso negativo rispetto ai provvedimenti della Giunta, essendo il Quartiere condotto e presieduto da una maggioranza diversa da quella del Comune di Bologna. Effettivamente invece il Quartiere San Vitale ha espresso parere non favorevole, in particolare per il voto della Presidente Naldi che ha votato con le forze del Centro Destra e del Movimento 5 Stelle. Parere questo che tra l' altro, rappresenta anche, da un punto di vista della forma dei pareri dei Quartieri, quasi un unicum nella storia, nel senso che, pur essendo assolutamente vero che nell'esito finale di quel parere viene espresso parere non favorevole, non viene addotta nessuna motivazione contraria a quel provvedimento, anzi contestualmente, quel parere condivide nella sua formulazione - le Amministrazioni parlano per atti- gli aspetti più importanti delle modifiche Vado a leggere : "il Consiglio del Quartiere San Vitale condivide le modifiche proposte al regolamento sul decentramento. Nel confermare il Consiglio di Quartiere come rappresentante delle esigenze delle rispettive comunità, attribuendo al Consiglio stesso il ruolo di favorire la partecipazione dei cittadini, condivide le modifiche che inseriscono il ruolo del Quartiere nella fase ascendente rispetto alla formazione delle scelte, prevedendo l'espressione del parere su un testo relativo a linee di indirizzo e orientamento; condivide le modifiche che integrano e aggiornano le regole e gli strumenti di partecipazione a livello dei Quartieri; condivide le modifiche, oltre ad una ristrutturazione amministrativa e gestionale che prevedono una semplificazione e ridefinizione territoriale più omogenea in termini sia di consistenza della popolazione sia di ambiti di erogazione e condivide le modifiche che riconoscono flessibilità e autonomia regolamentare al Consiglio di Quartiere. Tutto ciò premesso il Consiglio di Quartiere esprime parere non favorevole. "
Per quanto riguarda invece il Consiglio del Quartiere Santo Stefano, l'espressione del parere negativo ha in particolare riguardato l'espressione dei confini territoriali dei nuovi quartieri disomogenei, non condividendo di uniformare il numero dei consiglieri a 15 per ciascun ambito territoriale. Quindi non condividendo la proposta di passare dagli attuali 152 consiglieri a 90, con un risparmio di 200.000 euro per l'Amministrazione Comunale che, come abbiamo detto, intendiamo investire nei processi di partecipazione con i cittadini e infine non condividendo la diminuzione delle competenze e delle funzioni assegnate ai Consigli di Quartiere. Su questo non entro, perché in Commissione ho già largamente argomentato sul fatto che non vi è alcuna modifica delle competenze e delle attribuzioni al Consiglio di Quartiere. Lo dico perché il il dibattito quando è vero sarebbe bello che fosse anche argomentato, mi piacerebbe ogni tanto sentire a fianco di questa, ormai abbastanza rituale, argomentazione, cioè che sono diminuite le competenze e le funzioni dei Consigli di Quartiere, dove queste competenze e funzioni siano andate diminuendo. Per quanto riguarda invece il Quartiere Porto che lei cita, credo che non possa essere considerata una difficoltà il fatto che ne suo testo venga richiamato che il parere favorevole sia stato espresso con un solo giorno di ritardo rispetto al termine definito. Peraltro questo è avvenuto perché, banalmente, uno dei consiglierei del Quartiere Porto ha avuto un piccolo - e per fortuna senza conseguenze - incidente stradale, mentre si recava al Consiglio di Quartiere e questo a prodotto la mancanza del numero legale, ma il giorno dopo il Quartiere Porto ha espresso parere favorevole.
Quindi faccio fatica a desumere da questo percorso un qualcosa che si possa definire una bocciatura della riforma, considerando che i Quartieri Borgo Panigale, Reno, Navile, San Donato, Saragozza, Savena hanno espresso parere favorevole sia alle modifiche dello statuto, sia a quelle sul regolamento del decentramento. Condividendo in via generale che il Quartiere che nasce dalla riforma è un organismo di partecipazione, di consultazione, nonché di esercizio delle funzioni delegate dal Comune e , in particolare, che il nuovo Quartiere riscopre e valorizza la dimensione comunitaria della città, attraverso lo sviluppo di circuiti virtuosi di cittadinanza attiva, nella relazione di prossimità e nel rapporto tra le persone, le famiglie, le formazioni sociali e le istituzioni.
Colgo l'occasione per far presente che solo il Quartiere Santo Stefano, nell'esprimere parere negativo non ha condiviso la delimitazione territoriale proposta. Cioè solo nel parere negativo del Quartiere Santo Stefano viene, tra le motivazioni espresse, indicata quella dei nuovi confini territoriali. Auspicando invece il Quartiere Centro Storico. Mentre tutti gli altri quartieri, compreso San Vitale, non hanno espresso alcuna critica sulla delimitazione territoriale né tanto meno l'espressione di una richiesta verso l'obiettivo del Quartiere Centro Storico, anzi il Quartiere San Donato, all'unanimità ha espresso parere favorevole, condizionando al permanere della delimitazione territoriale del Quartiere San Donato e San Vitale, così come dalla proposta di riforma della Giunta, il parere favorevole. Cioè che tale territorio non comprenda l'ex zona Irnerio.
In sostanza, e chiudo, 7 Consigli di Quartiere hanno espresso parere favorevole nel complesso della riforma. Il solo Quartiere Santo Stefano ha espresso parere contrario e come dicevo il Consiglio del Quartiere San Vitale ha espresso parere non favorevole pur nella condivisione di alcune linee fondanti. Dunque, andiamo avanti, credo sarebbe offensivo andare a votare con ancora 9 Quartieri, dopo i processi che si sono messi in campo in questi anni, nella considerazione che la democrazia è confronto e pluralità di posizioni, è ascolto ed infine è capacità di decidere. E su questo tema- la riforma del decentramento - in altri mandati amministrativi, la capacità di decidere, per più volte, non c'è stata. Vedremo se sarà questa la volta buona. Grazie"