QUESTION TIME, CHIARIMENTI SUL MANCATO CONTROLLO SUI TRIBUTI TARSU E ICI
La vicesindaco Silvia Giannini ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord) sul gettito TARSU e ICI.
La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord):
"Visto gli articoli di stamp...
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La vicesindaco Silvia Giannini ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord) sul gettito TARSU e ICI.
La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord):
"Visto gli articoli di stampa - di seguito allegati - relativi al mancato controllo sui tributi Tarsu e ICI, si chiede al Sindaco e alla Giunta:
se non ritenga in nome di quella equità fiscale di cui tutti parlano e che dovrebbe applicarsi anche sui controlli che l'amministrazione effettua nei confronti dei propri contribuenti, cercare in tutti i modi possibili previsti dalla Legge di avviare per tempo i controlli sui mancati pagamenti dei tributi comunali soprattutto nei confronti degli stranieri;
se, alla luce delle difficoltà che sono emerse relativamente ai controlli da effettuarsi nei confronti degli stranieri ( imputabili essenzialmente al fatto che gli stessi si spostano continuamente mentre i controlli dell'amministrazione non avvengono in tempo reale) non si possa modificare il nostro regolamento al fine di creare quelle condizioni tali da impedire quanto sinora avviene;
considerato inoltre che il nostro settore Entrate rappresenta una eccellenza dal punto di vista del controllo fiscale, se non ritenga sia il caso di creare all'interno dello stesso settore, una task force che abbia come obiettivo primario il controllo sull'evasione in tempi celeri oppure quali altre iniziative intende avviare".
La risposta della vicesindaco Silvia Giannini:
"L'attività di accertamento del Settore Entrate è ampia, come ho detto anche prima, quindi apprezzo molto le sollecitazioni di tutti i consiglieri a contrastare l'evasione, perché di queste credo avere fatto uno degli impegno della mia vita a livello se vogliamo prima più teorico e di studio, adesso più nella pratica. Assolutamente credo che su questo ci sia l'unanimità di intenti. Dispiace devo dire rilevare che non sempre l'unanimità di intenti su quello che invece è un bene pubblico, la lealtà fiscale, si stato visto come qualcos'altro in questo Pese, per cui effettivamente le azioni di contrasto all'evasione sono state contraddittorie e a volte addirittura si è agito in modo opposto, si è favorita l'evasione invece di contrastarla. Questo per dire che sono molto contenta che in questa sede, indipendentemente dalle diverse appartenenze politiche, condividiamo tutti quanto sia importante agire per la lealtà fiscale e quindi contrastare qualsiasi tipo di evasione.
Detto ciò non è che il Settore entrate fa una distinzione concettuale tra cittadini stranieri e non, quindi quello che noi guardiamo è il contribuente, indipendentemente dalla sua nazionalità. Nel suo svolgimento questa attività è condizionata da molti fattori, tra cui i tempi tecnici necessari per acquisire le informazioni utili ai controlli e per elaborarli incrociando più banche dati e le difficoltà spesso legate alla notifica di atti a contribuenti di nazionalità non italiana, in relazione ai quali sorgono a volte anche problemi di corretta identificazione individuazione del codice fiscale e dell'indirizzo di residenza a cui notificare gli atti d'accertamento. Questa purtroppo è una difficoltà che abbiamo e di cui siamo ben consapevoli, che cerchiamo in tutti i modi di superare.
Non vi è quindi alcuna intenzione di favorire o ignorare l'eventuale attività di stranieri elusiva del pagamento dei tributi locali né vi è la necessitò di creare speciali task force sul tema all'interno del Settore Entrate. Infatti come sopra evidenziato il fatto che l'attività di accertamento sia quantitativamente meno incisiva sui contribuenti stranieri è legato ai limiti che detta attività di accertamento incontra a livello tecnico normativo, specie in presenza di prassi commerciali, anche attuate da italiani, che prevedono repentine aperture e chiusure di attività, con cambi di intestazione e di contribuenti difficili da identificare e reperire a fini di notifica degli atti.
Purtroppo siamo un Paese in cui, lo sappiamo bene, non abbiamo paragoni con altri Paesi, la nostra evasione fiscale non è fisiologica, ma è patologica. Siamo un Paese che ha 120 miliardi di evasione, un Paese in cui purtroppo l'evasione è molto diffusa. Sicuramente ci sono questi stranieri che aprono un'attività, appaiono e scompaiono, ma in realtà ci sono anche italiani che fanno così.
Sono state già potenziate verifiche sul territorio in particolare proprio sulle attività, e si sta cercando di affinare i controlli per renderli più tempestivi ed efficaci nella convinzione che la soluzione o meglio il correttivo vada cercato implementando sia il controllo sul territorio sia le modalità ed i tempi di integrazione delle anche dati così che sia possibile individuare più tempestivamente le attività non in regola con il pagamento dei tributi intervenendo ove possibile quando l'attività evidentemente è ancora aperta quindi quando si può identificare e anche procedere alla notifica.
Massima attenzione a un tema che sicuramente sta molto a cuore all'Amministrazione e la soddisfazione per il fato che almeno in questa sede mi sembra che siamo tutti convinti di quanto sia fondamentale sradicare una piaga come quella dell'evasione che mette il nostro Paese in pessima luce anche a livello internazionale, oltre ad avere degli effetti sull'equità e sull'efficienza che non sto a ricordare perché sono chiari a tutti".
La domanda d'attualità della consigliera Lucia Borgonzoni (Lega nord):
"Visto gli articoli di stampa - di seguito allegati - relativi al mancato controllo sui tributi Tarsu e ICI, si chiede al Sindaco e alla Giunta:
se non ritenga in nome di quella equità fiscale di cui tutti parlano e che dovrebbe applicarsi anche sui controlli che l'amministrazione effettua nei confronti dei propri contribuenti, cercare in tutti i modi possibili previsti dalla Legge di avviare per tempo i controlli sui mancati pagamenti dei tributi comunali soprattutto nei confronti degli stranieri;
se, alla luce delle difficoltà che sono emerse relativamente ai controlli da effettuarsi nei confronti degli stranieri ( imputabili essenzialmente al fatto che gli stessi si spostano continuamente mentre i controlli dell'amministrazione non avvengono in tempo reale) non si possa modificare il nostro regolamento al fine di creare quelle condizioni tali da impedire quanto sinora avviene;
considerato inoltre che il nostro settore Entrate rappresenta una eccellenza dal punto di vista del controllo fiscale, se non ritenga sia il caso di creare all'interno dello stesso settore, una task force che abbia come obiettivo primario il controllo sull'evasione in tempi celeri oppure quali altre iniziative intende avviare".
La risposta della vicesindaco Silvia Giannini:
"L'attività di accertamento del Settore Entrate è ampia, come ho detto anche prima, quindi apprezzo molto le sollecitazioni di tutti i consiglieri a contrastare l'evasione, perché di queste credo avere fatto uno degli impegno della mia vita a livello se vogliamo prima più teorico e di studio, adesso più nella pratica. Assolutamente credo che su questo ci sia l'unanimità di intenti. Dispiace devo dire rilevare che non sempre l'unanimità di intenti su quello che invece è un bene pubblico, la lealtà fiscale, si stato visto come qualcos'altro in questo Pese, per cui effettivamente le azioni di contrasto all'evasione sono state contraddittorie e a volte addirittura si è agito in modo opposto, si è favorita l'evasione invece di contrastarla. Questo per dire che sono molto contenta che in questa sede, indipendentemente dalle diverse appartenenze politiche, condividiamo tutti quanto sia importante agire per la lealtà fiscale e quindi contrastare qualsiasi tipo di evasione.
Detto ciò non è che il Settore entrate fa una distinzione concettuale tra cittadini stranieri e non, quindi quello che noi guardiamo è il contribuente, indipendentemente dalla sua nazionalità. Nel suo svolgimento questa attività è condizionata da molti fattori, tra cui i tempi tecnici necessari per acquisire le informazioni utili ai controlli e per elaborarli incrociando più banche dati e le difficoltà spesso legate alla notifica di atti a contribuenti di nazionalità non italiana, in relazione ai quali sorgono a volte anche problemi di corretta identificazione individuazione del codice fiscale e dell'indirizzo di residenza a cui notificare gli atti d'accertamento. Questa purtroppo è una difficoltà che abbiamo e di cui siamo ben consapevoli, che cerchiamo in tutti i modi di superare.
Non vi è quindi alcuna intenzione di favorire o ignorare l'eventuale attività di stranieri elusiva del pagamento dei tributi locali né vi è la necessitò di creare speciali task force sul tema all'interno del Settore Entrate. Infatti come sopra evidenziato il fatto che l'attività di accertamento sia quantitativamente meno incisiva sui contribuenti stranieri è legato ai limiti che detta attività di accertamento incontra a livello tecnico normativo, specie in presenza di prassi commerciali, anche attuate da italiani, che prevedono repentine aperture e chiusure di attività, con cambi di intestazione e di contribuenti difficili da identificare e reperire a fini di notifica degli atti.
Purtroppo siamo un Paese in cui, lo sappiamo bene, non abbiamo paragoni con altri Paesi, la nostra evasione fiscale non è fisiologica, ma è patologica. Siamo un Paese che ha 120 miliardi di evasione, un Paese in cui purtroppo l'evasione è molto diffusa. Sicuramente ci sono questi stranieri che aprono un'attività, appaiono e scompaiono, ma in realtà ci sono anche italiani che fanno così.
Sono state già potenziate verifiche sul territorio in particolare proprio sulle attività, e si sta cercando di affinare i controlli per renderli più tempestivi ed efficaci nella convinzione che la soluzione o meglio il correttivo vada cercato implementando sia il controllo sul territorio sia le modalità ed i tempi di integrazione delle anche dati così che sia possibile individuare più tempestivamente le attività non in regola con il pagamento dei tributi intervenendo ove possibile quando l'attività evidentemente è ancora aperta quindi quando si può identificare e anche procedere alla notifica.
Massima attenzione a un tema che sicuramente sta molto a cuore all'Amministrazione e la soddisfazione per il fato che almeno in questa sede mi sembra che siamo tutti convinti di quanto sia fondamentale sradicare una piaga come quella dell'evasione che mette il nostro Paese in pessima luce anche a livello internazionale, oltre ad avere degli effetti sull'equità e sull'efficienza che non sto a ricordare perché sono chiari a tutti".
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