Comunicati stampa

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L’intervento del sindaco Matteo Lepore nel Consiglio Comunale del 5 aprile sulle scuole Besta

Io credo che sia molto importante discutere in Consiglio Comunale di quanto sta accadendo alle scuole Besta, perché in gioco c’è effettivamente non soltanto un parco, non soltanto 30 alberi o la costruzione di una scuola ma anche ...

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Io credo che sia molto importante discutere in Consiglio Comunale di quanto sta accadendo alle scuole Besta, perché in gioco c’è effettivamente non soltanto un parco, non soltanto 30 alberi o la costruzione di una scuola ma anche il modo con il quale noi viviamo insieme in questa città. In particolare leggere nelle agenzie di stampa di ieri e di oggi che sulla base degli scontri che ci sono stati ci sono agenti feriti, manifestanti feriti, credo che sia una cosa che ci dà il segno di quanto la direzione nella quale ci stiamo muovendo non sia quella giusta. Ieri i fatti che ci sono stati davanti agli occhi di tutti, le immagini che abbiamo visto sono immagini che dopo due mesi di occupazione di un parco hanno visto deflagrare un confronto che purtroppo è stato un confronto che noi non avremmo auspicato. Perché io credo che fermare la realizzazione di un cantiere di una scuola pubblica con le barricate non sia il metodo giusto con cui affrontare un tema come quello degli alberi e dell’ambiente che sta a cuore a tutti noi ma che non credo che necessiti del livello di conflitto che si è voluto alzare. Probabilmente qualcuno ha voluto anche strumentalizzare quel contesto e quella situazione. Poi le notizie di queste ultime ore con quello che è successo questa notte che ovviamente io stesso ho stigmatizzato e ho chiesto che venisse accertato. Sappiamo quello che ci è stato raccontato, quindi ovviamente le autorità competenti dovranno fare gli accertamenti. Sappiamo che c’è un ragazzo che è stato fermato, ferito, credo si sia rotto un braccio e ha anche subito l’utilizzo del taser e tre carabinieri che ci sono feriti durante la colluttazione. Ovviamente io l’ho già detto ieri e lo ribadisco oggi, esprimo la massima solidarietà e vicinanza alle forze dell’ordine che si sono ferite così come ai manifestanti che si sono feriti. Ma ci tengo a dire in particolare che vedere un ragazzo di 19 anni all’interno del parco Don Bosco fermato con il taser a mio parere non rende giustizia a quello che la nostra città è. Per cui io credo che in questa fase ci dobbiamo tutti fermare, ragionare su quello che sta succedendo e aprire un confronto che deve essere con una cifra del tutto diversa da quella che si sta svolgendo all’interno del parco Don Bosco. Non lo merita Bologna, non lo meritano gli altri cittadini, che silenziosi e ignari stanno svolgendo la propria vita e che in gran parte sono favorevoli agli interventi, ai cantieri, alle tante cose che noi stiamo facendo in città e che si aspettano dall’amministrazione che le opere vadano avanti così come le scuole, così come gli interventi che facciamo sulle alberature. Noi abbiamo ogni anno tagli di circa 1500 alberi, ne ripiantiamo 2000. Noi immaginiamoci se per ogni taglio di alberi dovessimo affrontare quello che sta succedendo al parco Don Bosco. È evidente che al parco Don Bosco si sta svolgendo qualcosa che prescinde il taglio degli alberi. E siccome noi lì vogliamo fare una scuola e non altro io penso che ci dobbiamo sottrarre ad ogni forma di strumentalizzazione. Per cui io sono disponibile ad incontrare il Comitato, credo che il Comitato se vorrà potrà vedere me già nelle prossime ore, aperto ad un dialogo e ad un confronto che credo debba avere l’obiettivo di stemperare la tensione e fugare ogni dubbio sul fatto che l’obiettivo dell’amministrazione non sia altro che quello di realizzare un cantiere pubblico, di interesse pubblico, finanziato con soldi pubblici e apprezzato da tanti cittadini. Certo ce ne sono tanti altri che non sono d’accordo però non credo che questo sia un buon motivo per fare delle barricate. E non credo che per raggiungere questo obiettivo della scuola servano le forze dell’ordine. Io lo voglio dire in questa sede. Non servono le forze dell’ordine, non dovrebbero servire le forze dell’ordine per realizzare una scuola pubblica. Non dovrebbero servire le forze dell’ordine per fare la manutenzione del verde, perché quello che noi facciamo al parco Don Bosco lo facciamo in tanti altri luoghi ed è un intervento ordinario di manutenzione, quando gli alberi sono malati, quando gli alberi sono pericolanti, quando ci sono degli alberi che sono nell’alveo di un cantiere. Quindi io credo che se siamo arrivati a questo punto bisogna che tutti quanti si fermino a ragionare e riflettere sul fatto che non possiamo mettere la vita di ragazzi di 19 anni nelle mani della politica. Secondo me c’è qualcosa che non sta funzionando e tutti quanti davvero dovremmo riflettere sulle nostre responsabilità. Io intendo farlo e non mi sottrarrò dalle mie. Per cui io da oggi pomeriggio sono disponibile ad incontrare chiunque voglia essere incontrato. Secondo me a Bologna ci sono tutte le condizioni per risolvere questa vicenda senza l’utilizzo delle forze dell’ordine. Ma io credo che non si possa allo stesso tempo chiedere all’amministrazione comunale di vedere smontato ad esempio il cantiere del tram in via Serena. Io credo che l'amministrazione debba dialogare con chi sta al parco Don Bosco e al Comitato Besta, con i residenti che non sono favorevoli. Vediamoci, parliamone, capiamo come venirci incontro ma soprattutto come portare avanti l’interesse pubblico. Confrontiamoci anche sul merito di che cos’è interesse pubblico. Io non ho problemi da questo punto di vista. Ma se mentre noi dialoghiamo si smontano i cantieri del tram in via Serena, come sta succedendo in queste ore o come è successo questa notte o come è successo ieri e nelle settimane precedenti ogni qualvolta gli operai vanno a fare gli interventi, come si può chiedere a Bologna di stare a guardare mentre gli si impedisce di portare avanti i propri lavori pubblici e i propri interventi? Io credo che chiunque capisca che non si può accettare che la cosa pubblica venga deturpata, che ci siano dei cantieri che vengono divelti o che ci siano degli oggetti che vengono lanciati. Per altro, tutto questo di fronte ad una scuola che esiste già, che sono le scuole Besta dove ci sono degli alunni, degli studenti, dei bambini, delle famiglie che le frequentano e che non meritano tutto questo spettacolo davanti a loro. Per cui io davvero faccio appello a tutti quanti perché ci si fermi a ragionare. Io ribadisco la mia disponibilità ma credo che questo teatro delle Besta vada raccontato per quello che è. Siccome in molti vogliono utilizzare il parco Don Bosco per raccontare un immaginario che è quello che loro vogliono imporre alla città di Bologna io penso che sia giusto che la realtà cruda dei fatti di questi giorni ci riporti a costruire un immaginario nuovo insieme. Che immaginario nuovo vogliamo costruire insieme? Lo dico al Comitato Besta. Che immaginario vogliamo costruire assieme? Un immaginario nel quale per riuscire ad affrontare le questioni bisogna costruire le barricate, bisogna utilizzare le Polizia? Io non credo. Quindi se ci vogliamo sedere attorno ad un tavolo e vogliamo costruire un immaginario nuovo io sono a disposizione, e la mia storia penso l’abbia dimostrato. Basta che non si chieda all’amministrazione comunale e ai cittadini bolognesi di subire delle violenze, di subire delle limitazioni alla propria libertà e ai propri diritti perché credo che occorra, se si vuole discutere e riconoscersi, riconoscere reciprocamente il diritto all’esistenza degli altri, il diritto al fatto che chi ha delle prerogative le possa esercitare. Credo che Bologna non meriti tutto questo e anche per questo motivo come Sindaco sono disponibile a fare il primo passo.  

 

 

 

 

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:57
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