Comunicati stampa

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Bologna Missione Clima, un nuovo modello di partenariato pubblico-privato e un unico sistema di gestione dei servizi di manutenzione su edifici e impianti per raggiungere gli obiettivi della Missione

Il nuovo strumento unico, oltre a importanti economie di scala e ottimizzazione dei consumi, consentirà di produrre direttamente energia pulita e una drastica riduzione delle emissioni di CO2

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Con l’approvazione degli “Indirizzi finalizzati all’avvio delle procedure di partenariato pubblico-privato di cui all'art. 193 del D.lgs 36 del 2023 per la gestione unificata dei servizi di manutenzione del patrimonio edilizio ed impiantistico comunale”, avvenuta nella Giunta di ieri, si dà il via a un’innovazione di carattere tecnico amministrativo che consentirà di dotare il Comune di Bologna di un nuovo strumento per affrontare gli obiettivi della Missione Clima, il processo che porterà, nell’ambito delle cento città selezionate dalla Commissione europea, a raggiungere la neutralità climatica nel 2030.
Entro giugno la delibera passerà al voto del Consiglio comunale; dopo l’estate ci sarà la pubblicazione della manifestazione di interesse da parte del Comune; poi tra gennaio e febbraio 2024 ci sarà la presentazione delle proposte da parte degli operatori economici e infine in primavera la loro valutazione.

Si tratta di una innovazione senza precedenti: il Comune si doterà di un vero e proprio partner industriale che aiuterà a perseguire questi obiettivi, attraverso un nuovo modello di partenariato pubblico-privato dove vengono accorpati in un unico sistema di gestione tutti i servizi di manutenzione attivi su edifici e impianti, tra cui: gli impianti di rete, il servizio energia integrato, la gestione immobili (e quindi il loro efficientamento energetico), più altri servizi accessori, che attualmente sono appaltati a diversi soggetti.

Con questo strumento unico, oltre a importanti economie di scala, il Comune potrà produrre direttamente energia pulita, ottenere una drastica riduzione delle emissioni di CO2, ottimizzare i consumi e gestire in modo intelligente le risorse, grazie alla capacità di raccogliere dati dai sensori, che alimenteranno anche il Gemello digitale della città.

Questo nuovo strumento converge nella cornice della Missione con i diversi progetti chiave già avviati, come:
  • la decarbonizzazione del Trasporto Pubblico Locale (rete tram, filobus, SFM),
  • il completamento della Bicipolitana e gli incentivi per la mobilità attiva,
  • la trasformazione dell’illuminazione pubblica a LED,
  • la promozione di forme di condivisione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili con sperimentazioni nell’edilizia residenziale pubblica.

Nell’attuale modello manutentivo del Comune ci sono diverse forniture attive e ci sono ambiti con oggettivi profili di integrazione e sovrapposizione, che attualmente sono gestiti in modo separato: da quello energetico alla gestione degli impianti a rete (illuminazione pubblica e videosorveglianza cittadina) caratterizzati da impianti estesi su tutto il territorio cittadino e perimetri/ambiti di intervento che si sovrappongono (molte telecamere utilizzano le infrastrutture degli impianti di pubblica illuminazione). E ancora la gestione immobiliare, che comprende la manutenzione e gestione congiunta di edifici e impianti, presenta possibili ottimizzazioni delle attività con una riduzione dei costi operativi, consentendo tra l’altro un approccio alla manutenzione preventiva e predittiva, ordinaria e straordinaria (c.d. hard facility management services) - e servizi accessori alla disponibilità quali la vigilanza degli immobili - gestione delle centrale allarmi e pronto intervento - e il presidio e l’igienizzazione dei bagni pubblici comunali.

Tutti questi ambiti, gestiti in un’unica strategia gestionale, possono sprigionare un enorme potenziale in termini di organizzazione e investimenti per accelerare la transizione ecologica. In questo modo sarà più semplice installare impianti fotovoltaici sui coperti degli edifici che presentano caratteristiche idonee, potenziare la possibilità di autoconsumo dell’energia rinnovabile prodotta, gestire ed utilizzare l'energia elettrica prodotta in eccesso per alimentare altri edifici o impianti ricompresi e riconducibili ad una gestione unitaria (es. illuminazione pubblica o edifici potenzialmente non idonei all’installazione di sistemi fotovoltaici).
In più, con questo sistema sarà possibile investire maggiormente sulla decarbonizzazione con sistemi di generazione dei vettori caldi alimentati da energia rinnovabile prodotta dai sistemi fotovoltaici o con acquisto di energia elettrica verde proveniente da fonti rinnovabili.

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:55
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