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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Roberto Fattori

Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Roberto Fattori (Partito Democratico). "Addio a Mirko Pavinato, il capitano dello scudetto Desidero, in questo mio intervento, ricordare Mirko Pavinato, il terzino che indossava la fascia di ca...

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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta del consigliere Roberto Fattori (Partito Democratico).

"Addio a Mirko Pavinato, il capitano dello scudetto

Desidero, in questo mio intervento, ricordare Mirko Pavinato, il terzino che indossava la fascia di capitano nel Bologna dell’ultimo scudetto, quello vinto a Roma, nello spareggio giocato con l’Inter il 7 giugno 1964. Il primo e unico spareggio mai disputato per assegnare il titolo di campione d’Italia.
Mirko Pavinato ci ha lasciato a 86 anni in seguito a complicanze legate al Covid, per le quali era ricoverato all’ospedale S. Orsola di Bologna.
Nato a Vicenza il 20 giugno 1934, cresciuto calcisticamente nel Lanerossi Vicenza, squadra della sua città, Mirko Pavinato divenne un giocatore del Bologna nel 1956, a 22 anni. Il suo cartellino fu infatti acquistato dal Presidente Renato Dallara che lo pagò la notevole cifra, per allora, di 30 milioni di lire. Era una somma del tutto inconsueta per un terzino, ma Dallara ritenne che ne valesse la pena, ed ebbe ragione. Tanto è vero che alcuni anni dopo l’Inter arrivò ad offrire 10 volte tanto: 300 milioni. Ma Dallara rifiutò l’offerta.
Pavinato continuò a giocare nel Bologna, diventandone il capitano. Grande fu l’intesa con l’allenatore Fulvio Bernardini, che lo aveva già conosciuto ai tempi di Vicenza. In questo modo si posero le basi per lo scudetto del 1964, in quella squadra che, dopo un 7-1 al Modena, fece affermare “così si gioca solo in paradiso”.
Mirco Pavinato fu quindi tra i protagonisti dello scudetto del 1964. l’Ultimo scudetto vinto dal Bologna. Scudetto che quasi nessuno di noi consiglieri può ricordare direttamente, per averlo vissuto. Ma di cui tutti a Bologna abbiamo sentito parlare. Conosciamo tutti le vicende di quell’anno, con diversi giocatori del Bologna, tra cui lo stesso Pavinato, accusati ingiustamente di doping. Con conseguente penalizzazione della squadra. Penalizzazione poi ritirata quando fu appurato che doping, in effetti, non c’era, consentenDo al Bologna di rientrare in ballo per la lotta scudetto.
Conosciamo tutti, dalle cronache del tempo e dalle pagine di molti scrittori bolognesi, come la città visse quel pomeriggio del 7 giugno 1964. Tutti abbiamo sentito parlare del boato che, da ogni casa, invase la città, quando dalle radioline a cui si era incollati arrivò la notizia del gol di Romano Fogli, e poi di quello di Nielsen.. Ne abbiamo sentito parlare tanto che ci sembra di averlo sentito anche noi.
Mirco Pavinato lasciò il Bologna nel 1966, dopo 10 stagioni e 297 presenze complessive, senza mai segnare nemmeno una rete. Perché, a quel tempo i difensori ben di rado oltrepassavano la linea del centrocampo: loro compito era impedire agli attaccanti avversari di segnare reti, non quello di farle.
Visse, sempre da capitano, la beffa della monetina che, in Coppa dei Campioni, l’ano dopo lo scudetto, fece andare avanti l’Anderlecht e fermò il Bologna. Raccontano che scoppiò in lacrime, quando vide l’esito del sorteggio.
Concluse poi la carriera a Mantova, dove giocò altre 54 partite. Però non lasciò mai Bologna, avendola scelta come sua città d’adozione: a Bologna scelse infatti di continuare a vivere, insieme con la famiglia. Diventandone così cittadino a pieno titolo. Perché non è bolognese chi nasce a Bologna, ma chi sceglie di viverci. La figlia di Mirco Pavinato sposò un altro calciatore del Bologna, Francesco Gazzaneo, che un anno, con una delle sue pochissime reti (benché giocasse da centrocampista: evidentemenTe era una caratteristica della famiglia), evitò di fatto una retrocessione. Pavinato rimase sempre legato alla società, partecipava agli eventi per i quali veniva chiamato con grande semplicità e modestia. Nel 2018 fu nominato Cavaliere della Repubblica. Da questi banchi del Consiglio Comunale desidero porgere a Mirko Pavinato il saluto e l’omaggio della città, e le più sentite condoglianze alla sua famiglia".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:50
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