Giornata internazionale della donna, seduta solenne congiunta dei Consigli comunale e metropolitano. L'intervento della presidente Luisa Guidone
I Consigli comunale e della Città metropolitana di Bologna si sono riuniti oggi in seduta solenne e congiunta per la Giornata internazionale della donna. Di seguito l'intervento della presidente del Consiglio comunale di Bologna Luisa Guidone....
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I Consigli comunale e della Città metropolitana di Bologna si sono riuniti oggi in seduta solenne e congiunta per la Giornata internazionale della donna. Di seguito l'intervento della presidente del Consiglio comunale di Bologna Luisa Guidone.
"Buongiorno, diamo inizio a questa seduta solenne e congiunta del Consiglio comunale di Bologna e del Consiglio metropolitana, per celebrare la Giornata internazionale della donna.
Un saluto e benvenuto a tutti coloro che ci stanno seguendo, alle Autorità militari e civili, al Sindaco di Bologna, ai consiglieri comunali, ai sindaci metropolitani, ai consiglieri metropolitani, ai componenti delle Giunte, ai cittadini e alle relatrici, dottoressa Luisa Rizzitelli, presidente dell'Associazione Assist, associazione nazionale atlete, e la campionessa olimpica candidata alla presidenza del CONI Antonella Bellutti.
Si tratta di un 8 marzo molto particolare, è chiaro che non possiamo dare l'impressione di vivere in un altro mondo, è un 8 marzo diverso, non possiamo, a causa della terribile pandemia che sta mordendo in modo molto violento anche il nostro territorio, celebrare l'8 marzo con la nostra ritualità, le iniziative in piazza Maggiore, gli scioperi, le manifestazioni e tutto quello che ormai era dato per scontato.
Questo però ci dà occasione di riflettere su che cos'è l'8 marzo anche al di fuori di queste ritualità. Questo è il secondo 8 marzo che non possiamo festeggiare come vorremmo e in particolare quest'anno coincide con l'introduzione delle misure restrittive che hanno portato, da oggi, all'interruzione dei servizi 0-6 nel nostro territorio. Io stessa, come moltissime altre mamme e diverse altre consigliere comunali con cui mi sono confrontata, viviamo questa condizione di chiusura dei servizi come una condizione ineluttabile ma allo stesso tempo, facendo noi politica e rappresentando le istituzioni, non possiamo fare a meno, mentre facciamo attività motoria individuale con i nostri figli una volta al giorno, o mentre cerchiamo di seguire tutte le attività che vengono proposte meritoriamente dai nostri servizi, pur essendo online, non possiamo fare a meno a un certo punto di guardarci e di vedere un mondo senza servizi 0-6. Dunque questo può essere un'importante momento di riflessione sul percorso che hanno fatto le donne in questi anni e sulla strada che c'è ancora da fare e non possiamo perdere questa occasione, in questo 8 marzo, proprio perché siamo di fronte a questo grande specchio che, come in tante altre occasioni la pandemia ha avuto il potere di fare, ci mette di fronte a molti nodi che si sono incrostati nel corso di tanti anni e che necessitano di un'evoluzione. Vogliamo sperare che questa pandemia possa essere anche un'occasione per fare dei passi in avanti. Questo per non decontestualizzarci rispetto a quello che c'è fuori perché oggi, e credo di parlare a nome di molte donne, quando oggi una donna riceve gli auguri dell'8 marzo vive questo messaggio di auguri e questa mimosa virtuale con un sapore un p' più amaro rispetto agli anni scorsi.
Le iniziative del programma istituzionale della settimana dedicata alla Giornata internazionale della Donna, anche quest’anno sono particolarmente ricche e confermano l’attenzione dell’Amministrazione e dei Consigli comunale e metropolitano verso le tematiche legate alla figura femminile.
Il Consiglio comunale ha già approfondito, la scorsa settimana, in diverse commissioni, e ringrazio le presidenti e le consigliere che hanno fatto richieste di udienze conoscitive e che hanno lavorato per fare emergere aspetti sempre particolari e sempre utili rispetto al ruolo della donna nella società. I lavori del Consiglio comunale culminano con la seduta solenne di oggi, in cui approfondiremo il tema del principio di parità di genere nello sport. L’impegno della Presidenza del Consiglio comunale, anche naturalmente del vicepresidente Piazza condiviso in modo molto proficuo con l'assessora Zaccaria e la Giunta tutta per valorizzare le competenze delle donne si è rinnovato anche quest’anno grazie al Premio Tina Anselmi, istituito nel 2017 dalle associazioni Udi e Cif, in collaborazione con le organizzazioni sindacali, e patrocinato dalla Presidenza del Consiglio con l’obiettivo di far emergere il contributo essenziale delle lavoratrici durante la fase emergenziale provocata dalla pandemia di Covid-19.
Riguardo alla parità di genere nello sport, tema che approfondiremo oggi, insieme alle nostre ospiti, molti passi sono stati compiuti da quando, a fine Ottocento Pierre de Coubertin, il padre delle Olimpiadi moderne, giudicando lo sport femminile 'la cosa più antiestetica che gli occhi umani potessero contemplare' impedì alle donne di prendere parte ai Giochi. Ma, per fortuna, le donne non si sono arrese. Nel percorso di emancipazione delle donne, lo sport ha avuto e continua ad avere un ruolo molto importante, ed è con tenacia ed impegno che le donne hanno sfidato i pregiudizi sia culturali che fisiologici sulla diffusione dello sport femminile. Purtroppo nel 2021 esistono ancora disparità tra uomini e donne in tutti gli ambiti dello sport, disparità che devono essere superate, a partire dei ruoli dirigenziali fino ad arrivare al diverso trattamento che il mondo sportivo riserva al professionismo. Desidero condividere con voi alcuni passi della Carta dei valori per lo sport femminile, promossa dall’Associazione Nazionale Atlete e che la Giunta comunale ha di recente approvato, volta a stabilire linee guida indispensabili per rendere lo sport veramente paritario.
'Lo Sport è cultura immateriale e universale. È la sintesi ideale della complementarietà fisica e spirituale dell’essere umano', '...Allo Sport debbono poter accedere in eguale maniera uomini e donne, ma innegabile è ancora l’esistenza di un divario che non rende paritarie le condizioni di accesso e di pratica dell'attività sportiva per donne e uomini. Le pari opportunità di pratica e sviluppo dello Sport Femminile e il suo pieno diritto di cittadinanza sono, anche per il grande valore simbolico, un parametro di civiltà e democrazia. Dove la libertà delle donne è negata, lo sport diventa pratica da non consentire, proprio per la sua enorme portata di libertà e rispetto. La pratica sportiva è strumento educativo e di inclusione di contrasto alle discriminazioni, al disagio e alla violenza. L'ambito sportivo costituisce un luogo rilevante per lo sviluppo di modelli di comportamento, dove spesso nelle organizzazioni sportive le relazioni riflettono la concezione dominante di gerarchia e supremazia del genere maschile sul genere femminile'.
Soprattutto la Carta dei valori per lo sport femminile contiene: 'la presa d’atto che lo sviluppo della pratica sportiva femminile costituisce un parametro di civiltà e democrazia' e 'l’esplicitazione della valenza educativa e di inclusione della pratica sportiva come forma di contrasto a discriminazioni, disagio e violenza'. Ritengo che questi due capisaldi, insieme alle preziose testimonianze che riceveremo oggi dalle nostre ospiti, dovrà essere il punto di partenza dell’approccio rinnovato alla parità di genere nello sport. Buon 8 marzo a tutte le donne! Ed ora è con piacere che Passo la parola a Luisa Rizzitelli".