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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli

Di seguito l'intervento d’inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord). "Dibattito PD quote rosa: perniciose, inutili, ipocrite! Alcune politiche del Pd recriminano perché non sono stati loro riservati posti nella lista ...

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Di seguito l'intervento d’inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord).

"Dibattito PD quote rosa: perniciose, inutili, ipocrite!

Alcune politiche del Pd recriminano perché non sono stati loro riservati posti nella lista ministeriale e adducono il mancato ricorso alle quote rosa. In tutta onestà non credo che esista qualche entità superiore che impedisca loro di accedere a posti ministeriali, evidentemente il Pd non ha ritenuto opportuno inserire figure femminili o perché non ritenute all'altezza del compito o, peggio, perchè non fidelizzate a questa o quella corrente di partito. Nella Lega il problema non si è mai posto, considerato che le candidate governatrici di due importanti regioni come Emilia Romagna e Toscana sono state donne: Borgonzoni e Ceccardi; in Comune a Bologna sono state elette 3 donne su 4 consiglieri, in questo e nello scorso mandato. Attualmente al Governo abbiamo il Ministro alla Disabilità, l’Avvocato Erika Stefani, per non parlare della leader di partito Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia; quindi la tanto vituperata destra non ha avuto bisogno di ricorrere a “riserve indiane” per far emergere le proprie donne e innumerevoli sono gli esempi di politiche di destra e di sinistra emerse grazie al loro valore: “Tina Anselmi, Iotti, Bonino, Bernini,Turco, Thatcher, Merckel, May, Indira Gandhi, Golda Meir”.
Ho sempre giudicato perniciose, inutili, ipocrite le “quote rosa” perché certificano il fallimento della lotta alle disparità e rappresentano la negazione del sistema meritocratico.
A mio avviso, le famigerate quote violano il principio di uguaglianza fra i generi e non c’è peggiore ingiustizia dell'uguaglianza fra disuguali e non posso pensare di lottare per una società legata alle quote di genere e non per quote di risultato o di merito.
Addirittura in politica si arriva al paradosso di essere supplicate di entrare in lista, proprio per consentire il rispetto delle quote di genere e posizionare in lista una quantità prestabilita di donne in quanto tali, è umiliante; io non appartengo ad una specie in via di estinzione, non sono “un panda”, non devo essere tutelata o avvantaggiata per dimostrare le mie capacità, non ritengo di avere bisogno di quote “da riserva indiana” per dimostrare quello che valgo.
Le quote rosa sono la negazione stessa della meritocrazia e sono una resa che penalizza i migliori, al di là del sesso di appartenenza. Io imporrei, al di là delle quote, l'obbligatorietà di motivare le ragioni che hanno portato a quella precisa scelta o designazione.
Non credo all'uguaglianza di genere, ma alla complementarietà ed alla pari dignità ossia, al dualismo che le culture orientali chiamano lo Yin ( femminile) e lo Yang (maschile): perfetta sintesi di 2 energie contrapposte che si coniugano nel rispetto delle reciproche differenze
Non mi interessa che il magistrato che mi giudica, il chirurgo che mi opera, il politico che mi amministra sia di genere maschile o femminile, mi interessa che sia una persona tecnicamente preparata, professionalmente valida e che faccia con coscienza ed onestà il mestiere per cui è pagata.
Per accedere alla professione di chirurgo non sono stata scelta in base a penalizzanti “quote rosa” e non ho mai avuto bisogno di vantaggi, prebende, contentini che umiliano il mio bagaglio culturale di competenze acquisite sul campo, frutto di decenni di studio e pratica.
Poi è vero che le la struttura sociale scarica sulle donne l’onere di tutto il welfare immaginabile ma, per avere un maggior numero di donne ai posti di potere servono maggiori aiuti nelle infrastrutture sociali, ma è anche indispensabile una forte determinazione, accettando preventivamente che la carriera sarà ricca di ostacoli e rinunce perché non ci sono scorciatoie per il successo e, sono fermamente convinta, che volere è potere.
Spesso, molte politiche si inventano ipotetici “soffitti di vetro” per giustificare le proprie sconfitte ed incapacità, illuminante per loro sarebbe ripassare la favoletta di Esopo della volpe e l’uva".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:50
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