Consiglio comunale, gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani
Di seguito, gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico)."Chiediamo la liberazione di Aung San Suu Kyi e del popolo birmano.In queste ore, ascoltiamo notizie drammatiche dal Myanmar. Dopo il colpo di stato del...
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Di seguito, gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico).
"Chiediamo la liberazione di Aung San Suu Kyi e del popolo birmano.
In queste ore, ascoltiamo notizie drammatiche dal Myanmar.
Dopo il colpo di stato del 1 febbraio, avvenuto poche ore prima dell'insediamento del nuovo Parlamento nato dalle elezioni politiche dell’8 novembre scorso, i militari stanno stritolando il popolo birmano e lo stato di diritto. Molti arresti, incarcerazioni di massa, ordine alle forze armate di sparare sui manifestanti, oscuramento di internet, interruzioni della telefonia.
Nel Paese, sta crescendo la disobbedienza civile, con anche atti di obiezione di coscienza.
Credo importante intervenire, oggi, in tutti i modi possibili e a tutti i livelli, per chiedere la liberazione degli arrestati e il ritorno alla democrazia come è scritto nella dichiarazione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU del 4 febbraio.
L'Esercito del Myanmar sta sequestrando un intero paese e credo importante condannare il golpe, sostenere la nostra concittadina Aung San Suu Kyi e il popolo birmano.
I Parlamenti democratici e il Consiglio comunale di Bologna devono difendere la democrazia, quando altri vogliono soffocarla contando sull’indifferenza. Onorare la Resistenza significa questo.
Mi auguro che in Myanmar sia possibile ristabilire la democrazia e che Aung San Suu Kyi possa tornare presto a Bologna, la sua città.
Spero sia possibile approvare oggi la proposta di Ordine del giorno del Consiglio comunale, perché il Myanmar ha bisogno del sostegno della comunità internazionale e anche di noi".
"Un anno senza Patrick Zaki.
Solo poche settimane fa, l'11 gennaio 2021, il Comune di Bologna ha conferito la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki per dare un forte segnale di solidarietà e vicinanza a Patrick e alla sua famiglia.
È passato un anno dalla carcerazione del giovane studente dell'Università di Bologna e la famiglia ha aderito all'appello per chiedere laCittadinanza Italiana a Patrick Zaki, colpevole solo di aver esercitato in modo pacifico i suoi diritti fondamentali.
Gentile presidente, il 23 dicembre scorso, l'Italia ha consegnato una nave da guerra all'Egitto, costruita da Fincantieri. Due settimane prima, il presidente egiziano Al-Sisi aveva ricevuto la Legion d'Onore all'Eliseo dal Presidente francese Macron.
Dopo il trasferimento della fregata all'Egitto, la famiglia di Giulio Regeni ha presentato un esposto alla procura, denunciando il governo per violazione del nostro ordinamento che regola il trasferimento di armamenti. Ci sono alcune circostanze in cui il trasferimento di armamenti tra stati deve essere bloccato: quando si tratta di paesi sottoposti ad embargo ONU o di stati sospettati o pienamente responsabili di violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale.
Zaki è in carcere in Egitto per le sue idee. Serve un'azione internazionale più forte. Le istituzioni nazionali ed europee non possono continuare a sopportare una violenza che sta portando a una lunga e ingiusta permanenza in carcere, alla privazione delle libertà personali per Zaki, nell’assenza delle minime garanzie giudiziarie.
Non possiamo lasciare solo Patrick Zaki e i tanti che oggi ancora soffrono per la repressione del governo egiziano".