Comunicati stampa

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Consiglio comunale, gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani

Di seguito, gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico). "Per la liberazione di Aung San Suu Kyi e del popolo birmano.Ieri, i militari hanno ripreso il potere in Myanmar, dopo aver dichiarato lo stato di emer...

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Di seguito, gli interventi d'inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico).

"Per la liberazione di Aung San Suu Kyi e del popolo birmano.
Ieri, i militari hanno ripreso il potere in Myanmar, dopo aver dichiarato lo stato di emergenza. Dobbiamo sostenere il rispetto della legalità in Birmania e della volontà popolare, e chiedere l'immediata liberazione Aung San Suu Kyi e di tutti gli altri prigionieri politici. Aung San Suu Kyi è agli arresti domiciliari. Molti altri arresti sono ancora in corso: il Presidente della Repubblica, il Governo e il Parlamento, il Ministro degli Stati Etnici, i collaboratori di Aung San Suu Kyi, attivisti del partito della Lega Nazionale per la Democrazia, capi del movimento degli studenti. Un golpe in piena pandemia. Il nuovo Presidente del Myanmar è il capo dell’Esercito Generale.
Il popolo è come sequestrato: bloccati i telefoni, le tv salvo quella dei militari, internet, chiuse le banche. In molte zone del Myanmar la gente non sa nulla di quello che sta accadendo. Il Myanmar è stato controllato dai militari dal 1962, anno del golpe che ha instaurato la dittatura dei generali. Nel 1990 Aung San Suu Kyi è stato posta agli arresti domiciliari per la sua attività di opposizione al regime e richiesta di libera elezioni. Colpito da sanzioni internazionali, nel 2008 I militari hanno iniziato a cedere, concedendo timide aperture. Una transizione democratica è iniziata nel 2011, con le elezioni che hanno visto trionfare Aung San Suu Kyi e il suo partito. Adesso il Paese è di nuovo sotto il controllo dei militari.
La comunità internazionale sta reagendo e chiede il rilascio degli arrestati. L'Alto rappresentante per la politica estera dell’UE Borrell ha affermato che è stata violata la costituzione e che l’UE è in contatto con i partner internazionali per una risposta coordinate. Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha condannato l'accaduto, invitando a “rispettare i risultati delle elezioni e ripristinare la democrazia”, oltre a rilasciare le persone arrestate.
E noi cosa possiamo fare? Dobbiamo chiedere che la nostra concittadina Aung San Suu Kyi sia liberata subito. E che siano liberati subito tutti gli arrestati. Che sia liberato il popolo birmano che ha scelto la democrazia e che ha diritto di viverla. La democrazia è in difficoltà nel mondo. Quando si svegliano energie nuove e un bisogno più forte di libertà e di giustizia, un bisogno di democrazia, il male reagisce. Questo è il tempo delle coscienze forti, ovunque nel mondo.
Gentile Presidente, mercoledì prossimo, 3 febbraio, è in programma la prosecuzione della Commissione in udienza conoscitiva sulla situazione in Birmania e mi impegno a presentare una proposta di Ordine del giorno per chiedere di sostenere il rispetto della legalità, la volontà popolare e l'immediata liberazione Aung San Suu Kyi e di tutti gli altri prigionieri politici. Una proposta che spero possa essere approvata presto, durante i lavori del Consiglio comunale di lunedì prossimo.

Il dramma dei Balcani: sosteniamo la proposta dall`Agenzia Dire di tappezzare le strade delle città con le immagini dei migranti.
A pochi km dai nostri confini, le condizioni di migranti e richiedenti asilo bloccati lungo la rotta balcanica sono disumane e inaccettabili. È urgente un intervento della comunità internazionale per garantire un'accoglienza dignitosa e sicura. Grazie a una iniziativa del collega Federico Martelloni, il Consiglio comunale lunedì scorso ha chiesto con un Ordine del giorno di aprire corridoi umanitari per consentire ai profughi di raggiungere l'Europa. In questi giorni, gli europarlamentari Bartolo, Benifei, Majorino e Moretti hanno visitato i campi profughi sul confine bosniaco-croato per chiedere il rispetto dei diritti umani alle frontiere dell'Unione europea e riportare direttamente a Bruxelles le condizioni di vita dei migranti bloccati alla frontiera.
Come cittadini, possiamo inoltre sostenere le associazioni come Ipsia e Caritas che operano in Bosnia, in collaborazione con la Croce Rossa. Anche a Bologna, l’Associazioni di solidarietà con Cuba “La Villetta” ha avviato una raccolta solidale di aiuti umanitari per le persone bloccate in Bosnia.
Infine, in questi giorni, l'Agenzia Dire ha lanciato una iniziativa rivolta alle città per chiedere di tappezzare le strade con le “immagini di quell’altrove così vicino e insopportabile”, per mostrare il dramma dei Balcani. Firenze ha aderito all’iniziativa. Anche Bologna può condividere l'appello e mostrare ai cittadini cosa sta succedendo, con immagini nelle vie e nelle piazze, per creare consapevolezza, rilanciando l`iniziativa proposta dall`agenzia Dire: anche noi possiamo tappezzare le strade delle città con le immagini di un dramma così vicino e insopportabile, a cui dobbiamo dare risposta come cittadini europei".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:50
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