Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli
Di seguito l'intervento d’inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord). "Trecento medici morti in Italia: non chiamateci eroi, vaccinateci tutti.Sono 301 i medici morti in Italia dall'inizio della pandemia, 301 medici morti, ne...
Data:
:
Di seguito l'intervento d’inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord).
"Trecento medici morti in Italia: non chiamateci eroi, vaccinateci tutti.
Sono 301 i medici morti in Italia dall'inizio della pandemia, 301 medici morti, nei Pronto Soccorso, nei reparti ospedalieri, nelle terapie intensive, negli ambulatori dei medici di medicina generale, negli studi dentistici, nei Sert, nelle carceri, sempre in prima linea nella lotta contro il virus.
Gli ultimi tre nomi che si aggiungono a questa triste spoon river sanitaria sono: 'Giuseppe Tortorella, pediatra di libera scelta di Grumo Appula (Bari), era già in pensione; Leonardo Tarallo, medico di medicina generale, di Terrazzo (Verona) e Federico Marzocchi, pensionato ed ex dipendente dell'Ausl di Bologna'.
Nella prima fase della pandemia, queste morti erano ascrivibili alla carenza dei dispositivi di protezione individuali, alla mancata applicazione di linee guida e protocolli di sicurezza, ora non vorrei che la strage continuasse perché i sanitari non vengono adeguatamente protetti con i vaccini.
Centoventi di loro sono morti a partire dal primo ottobre ed il Presidente Anelli della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e odontoiatri denuncia: 'Non vogliamo più essere chiamati eroi, pretendiamo fatti concreti per tutelare la nostra salute: vaccinare ora e prioritariamente tutti i medici'.
A tutt'oggi, come dalla sottoscritta più volte denunciato, solo 790.251 sono le dosi di vaccino somministrate agli operatori sanitari, su un totale di 1.312.275 quindi, se la matematica non è un opinione, 397.583 dosi sono state iniettate prioritariamente a personale che sanitario non è. Ne avevano diritto queste 400 mila persone? Probabilmente sì, ma non anteponendosi a chi rischia la vita, in prima linea, quotidianamente.
La vera domanda che si pone il Presidente Anelli è: 'Perché i medici e gli operatori sanitari che non lavorano nelle strutture pubbliche – ma che sono allo stesso modo in prima linea in termini di fattore di rischio – sono attualmente tenuti fuori dalla priorità? Perché lo pneumologo che lavora fuori dall’ospedale, ma è comunque a stretto contatto con i pazienti, deve venire dopo dopo il geometra che lavora nell’Asl, o dopo l’imprenditore che costruisce l’ospedale? Il punto è, che è stato dimenticato una parte del mondo sanitario che, fuori dagli ospedali, rischia e muore'.
È inaccettabile constatare che vi siano persone che abbiano usufruito prioritariamente della vaccinazione quando una larga parte di sanitari liberi professionisti, a diretto contatto con i pazienti, non solo non sia stata ancora vaccinata, ma neanche prenotata per l’inoculo della prima dose di vaccino.
Una situazione che si complica ulteriormente per il ritardo nella consegna dei vaccini Pfizer-BioNTech e per i tagli già annunciati da AstraZeneca.
301 medici deceduti mentre esercitavano la loro professione è un numero scandaloso che dimostra come si sia perpetrata una vera e propria mattanza di Stato, come dimostra il report Inail che ha attribuito al personale sanitario il 70% delle denunce di infortunio sul lavoro e, dall'inizio della pandemia, sono 102.290 gli operatori sanitari contagiati e solo nell'ultimo mese sono14.014 (Report dei dati di sorveglianza integrata Covid-19 in Italia dell'Istituto superiore di sanità (Iss)).
È intuibile che il vaccino rappresenti l’arma vincente per riuscire ad arginare questa strage e mi aspetto una risposta tempestiva da parte del Governo e del commissario Arcuri al fine di revisionare la priorità per l’accesso alla vaccinazione evitando che vi siano persone che, arbitrariamente, “saltino la fila”.
Auspico che sia le procure italiane, sia i Nas attuino un’attenta sorveglianza e pongano in essere un adeguato monitoraggio sulle modalità di somministrazione dei vaccini onde valutare la legittimità dell’erogazione dello stesso a personale che sanitario non è".