Question Time, chiarimenti sulle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie non urgenti
L'assessore Giuliano Barigazzi ha risposto, nel corso della seduta di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Federica Mazzoni (Partito Democratico) sulle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie.Domanda della consig...
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L'assessore Giuliano Barigazzi ha risposto, nel corso della seduta di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Federica Mazzoni (Partito Democratico) sulle liste d’attesa per le prestazioni sanitarie.
Domanda della consigliera Mazzoni
"In merito alle notizie relative allo smaltimento delle liste d’attesa per esami, visite e interventi non urgenti; domanda al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico amministrativa della situazione attuale e sulle misure adottate al fine di ridurre le liste d’attesa delle prestazioni sanitarie non urgenti nel più breve tempo possibile e nel rispetto dei protocolli di sicurezza; una valutazione dell’Amministrazione sull’andamento dei dati delle liste di attesa dalla fine del lockdown ad oggi".
Risposta dell'assessore Barigazzi
"Entro subito nella questione. Penso che, come sa la consigliera, fin da giugno tutte le aziende hanno ricominciato ad erogare le prestazioni prenotate prima del lockdown, quindi da giugno abbiamo ricominciato con questo piano di recupero che era stato presentato in conferenza che prevedeva la piena apertura di nuovo per quanto riguarda sia i ricoveri programmati che per le prestazioni ambulatoriali. Direi che le azioni che sono state messe in campo soprattutto nel periodo estivo stanno cominciando a dare i frutti. Adesso vi do dei dati sulla specialistica ambulatoriale. Al primo di ottobre siamo sostanzialmente alla stragrande maggioranza dei recuperi effettuati. C’è da dire, come ha accennato lei, che tutto questo si è fatto in un contesto in cui era scomparso, purtroppo adesso non solo non è scomparso, ma ci ha dovuto costringere, a fare dei grandissimi sforzi, perché, come sapete, laddove si facevano in un’ora sei prestazioni adesso se ne fanno tre. C’è circa una riduzione del 50% dell'attività produttiva. Abbiamo fatto questo sforzo in questa grande difficoltà di erogazione produttiva, però con il coordinamento di tutte le aziende, credo che abbiamo raggiunto un buon risultato. Le prestazioni sospese quando abbiamo ricominciato a giugno erano 252 mila, di prestazioni già gestite sono 229 mila, quindi siamo al 91% delle prestazioni, ci rimangono solo il 9 % da riprogrammare nei prossimi due mesi, quindi prevediamo di erogare quest’ultima tranche verso la fine dell’anno.
Tra l'altro si sono aperte quelle della programmazione nuova che stanno dentro i 30 - 60 giorni, solo con qualche aria di sofferenza in alcuni ambiti molto particolari, come l’oculistica, la pneumologia, che sono legati proprio a problemi di carattere nazionale e che hanno tutte le regioni sia per la complessità degli esami che di una certa sofferenza in alcuni ambiti specialistici. Anche per le nuove risposte siamo tornati nei limiti ed è un fatto molto importante. Abbiamo ricominciato anche con le prestazioni, qui il discorso è un po’ più complesso e più difficile da fare, nei ricoveri chirurgici programmatici è una lista diversa che va a scorrimento. C’ è stata un’importante delibera della Regione che ha definito la richiamata dei pazienti per ricovero chirurgico programmato non solo in base alle classi di priorità, alla patologia, condizione clinica e alla capacità produttiva disponibile. Però abbiamo ricominciato proprio il c e il d, cioè quei ricoveri chirurgici programmati da fare entro i 180 giorni ed entro i 12 mesi che erano quelli rimasti più indietro. Qui non c’è la lista come nelle prestazioni ambulatoriali specialistiche, c’è una chiamata dei pazienti in lista di attesa che viene fatta sulla base di un criterio in grado di coniugare sia l’aspetto dell’urgenza sia l’aspetto temporale. Quindi prendendo questa lista d’attesa all’interno del quale il paziente potrebbe anche retrocedere la propria posizione in caso di inserimento di altri pazienti con classe di priorità maggiore, quindi qui non ci sono dei dati così precisi da dare. Abbiamo ricominciato da settembre a fare tutti gli interventi classici che erano quelli, non essendo urgenti, che erano rimasti più indietro. Quindi sostanzialmente direi che è un quadro abbastanza buono del recupero del pregresso. Stiamo andando verso un periodo molto complicato. Per adesso non abbiamo sentore di dover sospendere di nuovo specialistiche ambulatoriali, ma nemmeno la parte dei ricoveri chirurgici programmatici. Vedremo come si evolve la situazione, ma questa deve essere l’ultima cosa a cui ricorreremo perché non siamo nella stessa situazione - per lo meno non ancora - negli ospedali rispetto a marzo, quando con il decreto del governo si fermarono tutte le prestazioni non urgenti.