L'assessore Matteo Lepore ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Umberto Bosco (Lega nord) sui controlli di piscine e palestre. La risposta è stata letta dall'assessore Elena Gaggioli.

Domanda del consigliere Bosco
"Controlli piscine e palestre. Alla luce degli articoli di stampa, si chiede il parere della Giunta. In particolare si chiede di conoscere quale margine di manovra abbia il Comune per scongiurare la chiusura di piscine e palestre".

Risposta dell'assessore Lepore letta dall'assessore Gaggioli
"L'attività sportiva nelle palestre e nelle piscine, in questa fase della pandemia Covid-19, è consentita e si svolge nell'ambito delle linee guida nazionali e regionali. Il Comune di Bologna, nel solco della normativa, ha ulteriormente definito linee guida più "operative" per fornire ai gestori e agli utilizzatori di quegli impianti sportivi uno strumento più agevole sia dal punto della messa in pratica dei comportamenti anti contagio che della necessaria verifica. Ad oggi, dopo l'annuncio del Presidente del Consiglio di domenica scorsa di volere attuare controlli su queste attività, al fine di verificare l'attuazione delle misure anti contagio, sul territorio comunale ci sono state già alcune verifiche da parte sia della Asl sia dai Carabinieri del Nas, i cui esiti sono stati tutti positivi. A dire che le misure che abbiamo attuato sugli impianti sportivi - non da ultime quelle per la riapertura delle palestre scolastiche - sono state ritenute efficaci dagli enti preposti al controllo. Questo lavoro, che il nostro assessorato ha portato avanti, è un segno tangibile di quello che, come chiede il consigliere Bosco, la Giunta ha già fatto per scongiurare la chiusura delle palestre e delle piscine. Dal primo momento in cui le normative nazionali e regionali ce lo hanno permesso abbiamo riaperto gli impianti sportivi in sicurezza. Su quello che accadrà nelle prossime settimane non abbiamo certezze. Posso però affermare che se a livello nazionale o regionale si dovessero prendere misure per la chiusura di quegli impianti non sarà perché a Bologna le cose non funzionano. In caso ovviamente ci adegueremo - i Comuni non possono superare norme nazionali - ma sapendo di avere fatto tutto quanto possibile per evitarlo".