Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti sul sostegno all'occupazione femminile dopo l'impatto della pandemia

L'assessore Marco Lombardo ha risposto, in seduta di Question time, alla domanda d'attualità della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico) sulle politiche di sostegno all'occupazione femminile dopo l'impatto sociale della pandemia che h...

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L'assessore Marco Lombardo ha risposto, in seduta di Question time, alla domanda d'attualità della consigliera Simona Lembi (Partito Democratico) sulle politiche di sostegno all'occupazione femminile dopo l'impatto sociale della pandemia che ha colpito maggiormente le lavoratrici donne e aggravato il gender gap.

Domanda della consigliera Lembi
"Visti gli articoli di stampa invita cortesemente il Sindaco e la Giunta ad esprimere una valutazione politico-amministrativa sulle conseguenze della pandemia da Covid-19 sui posti di lavoro, che, secondo la notizia, colpisce prima e principalmente le lavoratrici; se l'Amministrazione ha in animo di adottare specifiche misure di sostegno e di quale tipo".

Risposta dell'assessore Lombardo
"Ringrazio molto la consigliera Lembi, non solo per la domanda di oggi ma per l'insistenza con la quale ribadisce sempre e porta alla nostra riflessione il tema dell'occupazione femminile. Non è un genere letterario, quello che noi portiamo avanti in questa domanda e risposta e in questo dialogo e interlocuzione continua attraverso il Consiglio, ma la comune consapevolezza della difficoltà strutturali che questo Paese attraversa sul tema dell'occupazione femminile e di che cosa si può fare. Consiglio a tutti di riprendere l'intervento che recentemente il Presidente della Repubblica Mattarella ha rivolto nel saluto introduttivo alla settima edizione della manifestazione 'Il tempo delle donne', perché lì a mio avviso ci sono alcuni passaggi che meritano di essere ripresi. Porto solo all'attenzione due dati che erano presenti nella riflessione che ha fatto la consigliera: in Italia il tasso di occupazione femminile è al 42,5%, mentre per gli uomini arriva al 68%, c'è una differenza di 25 punti. Come la consigliera ha ricordato, noi giochiamo sempre con Trento e Bolzano sulla primazia dell'occupazione femminile, era arrivata al 68%, come prima città italiana, ma noi abbiamo il dovere di mantenere e di salvaguardare quel livello di occupazione e cercherò di dire nel tempo che mi rimane, anche come farlo. Poi c'è un altro dato che merita di essere attenzionato: ed è quello del gender pay gap, cioè della differenza di retribuzione salariale tra uomini e donne, dove l'Italia è al 125°posto al mondo e dove il gender gap nel nostro Paese è misurato tra i 7 e 8 punti percentuali. Se queste sono le analisi, su che cosa dobbiamo puntare? Sul fatto che è insostenibile dal punto di vista contabile, ma anche dal punto di vista demografico, il fatto che non ci sia un occupato per ogni pensionato. Per uscire da questa equazione insostenibile, bisogna evidentemente tenere insieme la crescita delle famiglie, il tasso di fertilità, e l'occupazione. L'esperienza ci dimostra che sono due obiettivi correlati io questo l'ho detto e lo ribadisco spesso: il nodo è lo stesso e si chiama indipendenza economica femminile. Perché è provato che la maggioranza delle donne vorrebbero sia lavorare sia avere figli. Allora io credo che in questa analisi e in questo contesto, l'occupazione non debba essere vista come un intralcio alla maternità, anzi l'occupazione tende a favorire la maternità e la crescita delle famiglie. In una vita lavorativa in cui il termine e le politiche di conciliazione devono declinarsi sempre di più, non solo al femminile, ma anche al maschile perché possa coinvolgere anche il tema dei padri. Ora, su questo io penso che ci siano due strumenti: il primo di salvaguardia dei posti e dei livelli occupazionali del nostro territorio e questo significa che c'è un investimento da fare è quello sulla scuola, perché mai come oggi il tema della scuola e il tema del lavoro sono collegati, se si inceppa la scuola, si inceppa anche il lavoro e le prime a pagare questo debito - visto che è in corso in questi giorni l'InsolvenzFest - sono le donne, è un debito di genere perché rischiano di pagarlo di più le donne. Ecco perché all'interno dei capitoli delle spese obbligatorie, tutto ciò che si potrà fare in questo Comune per garantire l'adeguamento degli spazi e degli strumenti scolastici è funzionale anche al sistema territoriale economico e produttivo: perché scuola e mondo del lavoro e dell'economia vanno insieme.
Il secondo elemento è quello a mio avviso centrale, del recovery fund, perché se è vero che sono arrivati tantissimi progetti sul tavolo del Governo, dobbiamo intenderci su una parola: recovery. Etimologicamente, in inglese può significare due cose: da un lato 'rimborso', dall'altro 'crescita'. Noi dobbiamo far sì che il recovery venga declinato nel piano italiano di ripresa attraverso una infrastrutturazione sociale che miri alla ripresa, non semplicemente ai rimborsi. Se questo è vero, allora esiste il sesto cluster di intervento. previsto nelle linee guida che l'Italia e l'Unione Europea stanno condividendo che si chiama 'Equità sociale e territoriale' e penso che nella lotta al gap, non solo al gender gap, ma al gap di servizi e di sviluppo sulle politiche attive per il lavoro rivolte all'occupazione femminile, ci sia la strada per coprire quella forbice di disuguaglianza che oggi esiste, ed è per questo che noi ci impegneremo come Amministrazione comunale e ci stiamo già impegnando a far sì che il tema dell'occupazione femminile sia di interesse per tutti, per gli uomini e per le donne, perché questo è un elemento fondamentale della nostra competitività territoriale ed è anche un elemento che serve a individuare le linee delle traiettorie di un modello di crescita che sia sostenibile, sia dal punto di vista ambientale, sia da un punto di vista economico, sia sa un punto di vista sociale. Ribadisco che qui il nodo è unico ed è quello dell'indipendenza economica femminile. Se noi non salvaguarderemo i posti di lavoro, anche con gli investimenti che appunto si stanno facendo nel sistema dell'istruzione scolastica e se non utilizzeremo le risorse del recovery fund per diminuire la forbice del gender gap e il debito di genere, noi avremmo a mio avviso sprecato un'occasione storica. Questo è l'impegno che cerchiamo di portare avanti come Amministrazione lo portiamo avanti con il nostro tessuto economico, che devo dire è molto consapevole di questi elementi: abbiamo avuto occasione di parlarne per esempio con il Presidente della Camera di Commercio, che ha spiegato per esempio le misure per favorire l'autoimprenditorialità femminile; ne sono assolutamente consapevoli anche le organizzazioni sindacali; bisogna che aumentiamo la consapevolezza come sistema, perché davvero penso che sciogliendo questo nodo noi riusciremo non solo a rimetterci nel cammino della ripresa e della crescita, ma anche a lavorare sul terreno della riduzione delle disuguaglianze".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:49
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