Question Time, chiarimenti sul mancato adempimento dell'obbligo scolastico per due minori
L'assessora alla Scuola Susanna Zaccaria ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord) sul mancato adempimento dell'obbligo scolastico per due minori segnalato dai servizi sociali. Domanda d'attuali...
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L'assessora alla Scuola Susanna Zaccaria ha risposto alla domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord) sul mancato adempimento dell'obbligo scolastico per due minori segnalato dai servizi sociali.
Domanda d'attualità della consigliera Scarano
"Mancato adempimento dell'obbligo scolastico del figlio maggiore di 8 anni e registrazione all'anagrafe della figlia minore dopo 4 anni dalla nascita.
Sono a chiedere al Sindaco ed alla Giunta un parere politico amministrativo in senso generale e più in particolare vorrei conoscere il parere dell'assessore competente in merito a questa vicenda che, in tutta tutta la sua tristezza che non diminuisce la gravità, ha evidenziato le carenze e le disfunzioni organizzative dei servizi sociali i quali evidentemente non dispongono più una rete in grado di intercettare le fragilità che vivono sul territorio. Vorrei anche conoscere se l'assessore ha preso contatti - tramite l'assistente sociale - con questo nucleo e se si è adoperata al fine di avviare tutte le procedure che consentano celermente l'assolvimento degli adempimenti scolastici. Infine vorrei conoscere come sia possibile che, nonostante sia presumibilmente ovvio che l'istituto comprensivo che aveva gli elenchi degli obbligati alla classe prima abbia dato denuncia della mancata iscrizione del minore - non siano state avviate indagini approfondite, ma si sia accettato quale elemento insuperabile il mero fatto che la famiglia non risultava rintracciabile".
Risposta dell'assessora Zaccaria
"Innanzitutto preciso che questa è una risposta concordata con l'assessore Barigazzi perché sia l'area Educazione che l'area Welfare sono coinvolte in questa vicenda. Il servizio sociale è venuto a conoscenza della situazione di questo nucleo, tramite la segnalazione prima verbale e poi scritta che è stata fatta il 18 agosto da un educatore del Servizio Educativo Scolastico Territoriale di un quartiere diverso sia da quello di residenza che da quello di domicilio del nucleo familiare, al quale la madre dei minori, congiuntamente ad una propria zia e cugina, si era rivolta nel medesimo giorno per chiedere informazioni circa la possibilità di iscrivere il figlio maggiore a scuola.
L’educatore riportava nella segnalazione la gravità dei temi emersi durante il colloquio e la presenza di una seconda figlia non presente all’anagrafe di Bologna. L’educatore ipotizzava che il mancato adempimento dell’obbligo scolastico in Italia fosse legato ad un periodo di soggiorno nel paese d’origine del minore.
Vista la residenza di madre e figlio sul territorio di Bologna, è stata fatta la presa in carico da parte di un’assistente sociale e svolti colloqui e visita domiciliare.
Nei colloqui è emerso che il figlio maggiore, di anni 8, non è mai stato iscritto a scuola, neanche nelle Filippine, nonostante si presuppone che la famiglia abbia trascorso diversi periodi nel Paese di orogine.
Da parte del Servizio Educativo Scolastico del quartiere di residenza è stata fatta subito una verifica con l’Istituto Comprensivo territorialmente competente per territorio, riguardo le azioni che l'istituto stesso ha messo in atto nell’anno scolastico 2017/2108 quando il minore avrebbe dovuto iniziare la classe prima. L’istituto comprensivo ha risposto che effettivamente il bambino era nell’elenco degli obbligati alla classe prima in quell'anno scolastico e che, una volta chiuse le iscrizioni, come da prassi venne inviata comunicazione scritta con relativo elenco degli alunni che per stradario erano obbligati ad iscriversi presso l’IC di competenza a tutte le scuole della città metropolitana e provincia. L’IC precisa che agli atti non risulta alcuna risposta e che da accertamenti fatti successivamente la famiglia non risultava rintracciabile.
Precisiamo che mai nessuna segnalazione di evasione dall’obbligo scolastico è pervenuta al servizio sociale prima del 18 agosto.
Il 17 agosto, cioè il giorno prima del colloquio con l’educatore che ha segnalato il nucleo familiare al servizio sociale, la madre si è recata negli uffici dell’anagrafe e ha effettuato la registrazione della figlia minore, da confronto telefonico è emerso che in caso di riconoscimenti tardivi l’Anagrafe centrale procede con la segnalazione alla Procura.
Non era giunta al Servizio sociale notizia che dopo il parto la minore non era stata denunciata all’anagrafe di competenza.
Dagli elementi che sono stati raccolti da questi primi incontri si è subito evidenziata una situazione di pregiudizio per i minori, che ha portato a segnalare il caso alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni che ha attivato di provvedimenti urgenti a tutela dei minori. In attesa del mandato da parte dell’autorità giudiziaria il servizio sociale sta affiancando i genitori nell’iscrizione dei figli a scuola e ha proposto l’inserimento di madre e figli in una comunità mamma-bambino, per dare un concreto supporto alla genitorialità, di cui evidentemente c'è bisogno. I genitori hanno accettato questa proposta; la struttura che li accoglierà è già stata individuata e nei prossimi giorni avverrà l’inserimento.
Mi sento di dire però consigliera che tutti questi elementi che identificano la vicenda non sono affatto indicativi di disfunzioni o incapacità di rilevare situazioni problematiche sul territorio. anzi al contrario, mi sento di dire che quanto sopra riportato mette in luce come i servizi, sia il Servizio educativo scolastico territoriale che il Servizio Sociale Territoriale, che afferiscono ai nostri due assessorati, sono sì divisi ma collaborano continuamente, abbiano agito tempestivamente e messo in campo una molteplicità di azioni su un caso di cui sono venuti a conoscenza un mese fa, non posso dire che siamo stati poco tempestivi e nel momento in cui abbiamo avuto il contatto noi siamo intervenuti. È molto difficile intervenire quando il dato non c'è e quando, mi riferisco all'unico dato che era circolato nel sistema, risalente all'anno 2017, la famiglia veniva cercata e non rintracciata. È difficile rintracciare qualcosa che non si sa, diverso è dire 'il bambino sparisce dal contesto scolastico e noi non facciamo niente', è tutta un'altra situazione e non è questa, questo non è proprio possibile che si verifichi.
Permettetemi una raccomandazione però, che in questo caso io mi permetto di fare e sottolineare con forza, la divulgazione di atti che riguardano minori, che siano relazioni dei servizi sociali, comunicazioni o altro è caldamente sconsigliata. Invito a usare molta prudenza perché integra tutta una serie di violazioni, di reati, sopratutto quando è stata già incaricata la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni o quella ordinaria, perché integrano la violazione di atti istruttori, quindi per la tutela della privacy dei minori, del nucleo e di tutti i soggetti coinvotli, invito a moltissima cautela nella diffusione, nel commentare o diffondere qualunque dato relativo a vicende che coinvolgono minori, appunto perché sono casi estremamente delicati e noi abbiamo il dovere della massima tutela, come rappresentanti istituzionali ancora di più, anche se questo è un dovere che riguarda tutte le cittadine e i cittadini".