Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti sulla dichiarazione di emergenza climatica

La vicesindaca Valentina Orioli ha risposto, in seduta di Question time, alle domande d'attualità dei consiglieri Francesco Errani (Partito Democratico), Emily Marion Clancy (Coalizione civica), Addolorata Palumbo (Gruppo misto) e Marco Piazza...

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La vicesindaca Valentina Orioli ha risposto, in seduta di Question time, alle domande d'attualità dei consiglieri Francesco Errani (Partito Democratico), Emily Marion Clancy (Coalizione civica), Addolorata Palumbo (Gruppo misto) e Marco Piazza (Movimento 5 stelle) sulla dichiarazione di emergenza climatica.

Domanda del consigliere Errani
"Visto la rassegna stampa sul presidio di Extinction Rebellion Bologna per chiedere al Comune di dare attuazione alla "dichiarazione di emergenza climatica", approvata dal Consiglio comunale. Considerato che l'emergenza climatica, anche in Italia, sempre più spesso si presenta sotto forma di alluvioni, siccità e altri eventi climatici estremi, e richiama a una risposta e a una nuova strategia sul clima, da parte delle Istituzioni e dei Comuni. Invita cortesemente il Sindaco e la Giunta: ad esprimere una valutazione politica sull'importanza di dare concreta attuazione alla "dichiarazione di emergenza climatica", alle richieste Extinction Rebellion Bologna e dei tanti giovani dei Fridays for Future Bologna, pianificando azioni e progetti per contrastare i cambiamenti climatici che stanno compromettendo le condizioni di vita del nostro territorio e di tutto il paese".

Domanda della consigliera Clancy
"Visti: lo sciopero della fame di Daniele Quattrocchi, attivista di Extinction Rebellion Bologna, partito il 1 settembre scorso, gli annunciati scioperi della fame a staffetta che si affiancheranno a quello di Daniele. Considerate le richieste del movimento XR Bologna: dire la verità dopo un anno di silenzio sulla dichiarazione di emergenza climatica ed ecologica; abbandonare il progetto edilizio sui Prati di Caprara, sull’Ex Caserma Mazzoni e sul Passante di Mezzo; istituire le assemblee cittadine per creare un programma da attuare nei prossimi 5 anni. Considerato l’incontro previsto fra una delegazione di attivisti e attiviste di XR Bologna e la vice sindaco e Assessora Orioli.
Pone la seguente domanda di attualità per avere una valutazione politica dal Sindaco e dalla Giunta sullo sciopero della fame e sulle richieste di XR Bologna. Per conoscere l’esito dell’incontro fra la giunta e il movimento. Per conoscere più nel dettaglio quali azioni intenda intraprendere l’Amministrazione per dare seguito alla Dichiarazione di Emergenza Climatica ed Ecologica approvata un anno fa dal Consiglio Comunale".

Domanda della consigliera Palumbo
"Visti gli articoli di stampa apparsi in merito allo sciopero della fame messo in atto, in Piazza del Nettuno, da Daniele Quattrocchi, attivista di Extinction Rebellion, per chiedere che il comune di Bologna rispetti gli impegni presi con la Dichiarazione di Emergenza Climatica ed Ecologica, che sia istituita una Assemblea cittadina entro il 2020 e che sia abbandonato il progetto edilizio sui Prati di Caprara e sospeso quello del Passante di Mezzo. Visto che esiste un crescente interesse dei cittadini sulle tematiche ambientali, assorbito da un movimento globale in grande crescita che coinvolge attivisti per il clima e per l’ambiente, come Extinction Rebellion (XR) e Fridays for Future (FFF). Milioni di persone hanno sfilato nelle città di tutto il mondo per difendere l’ambiente ed il clima. La politica non ha fatto finora abbastanza per contrastare i cambiamenti climatici in corso, nonostante questi dovrebbero essere la priorità nel programma politico di qualsiasi governo, dal Presidente del Consiglio fino all'amministratore del più piccolo dei comuni. Per riconvertire ecologicamente la nostra economia occorre la partecipazione di tutti. A Bologna, come in tutta l’Italia assistiamo a eventi meteo sempre più estremi e frequenti, che vanno dai nubifragi e violente grandinate e ondate di calore torrido insostenibile che fanno aumentare concentrazioni di ozono pericolose per la salute. In data 30 settembre 2019 il consiglio comunale di Bologna con P.G. 432787/2019, ha approvato all’unanimità un o.d.g. dove veniva dichiarato lo stato di emergenza climatica ed ecologica. Finora l’appello di Extinction Rebellion all'attuazione di questo ordine del giorno è risultato inascoltato e giovedì p.v. è in programma un incontro con l’ Assessora Orioli per discutere del tema.
Pone la seguente domanda di attualità per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sull’argomento. Per sapere dall’Amministrazione come intende procedere affinché venga attuato quanto richiesto nell’ordine del giorno presentato a settembre 2019".

Domanda del consigliere Piazza
"Visti gli articoli di stampa sullo sciopero della fame attivista del movimento Extinction Rebellion. Il consiglio comunale ha approvato la dichiarazione di emergenza climatica ed ecologica ormai 1 anno fa. All'interno venivano formulate alcune richieste alla giunta tra cui la redazione di una road map con le azioni da intraprendere per centrare gli obiettivi entro 3 mesi dall'approvazione.
Alla luce dello sciopero della fame dell'attivista del gruppo Extinction Rebellion si chiede alla giunta se sia accettabile che per chiedere l'adempimento di impegni già votati dal Consiglio Comunale si debba arrivare a queste azioni estreme.
Se la giunta intenda accogliere almeno alcune delle richieste del gruppo come quella di dare ampia pubblicità alla dichiarazione di emergenza ed organizzare un incontro informativo scientifico per informare i cittadini sulla gravità dell'attuale situazione climatica ed ecologica.
Se ritiene che si possa trovare un punto di incontro con le altre richieste del gruppo XR come quella di rivedere i progetti e i piani sui Prati di Caprara, il passante e la caserma Mazzoni".

Risposta della vicesindaca Orioli
"Gentili consiglieri, le vostre domande mi danno l’occasione di tornare su una questione molto importante, riprendendo alcuni dei temi che abbiamo trattato durante la commissione dello scorso 29 luglio, e di dare qualche aggiornamento.
Ma prima di questo vorrei fare alcune considerazioni generali.
Non ho affatto ignorato la protesta di Daniele, l’attivista di Extinction Rebellion che da vari giorni sta facendo lo sciopero della fame per protestare contro la mancata attuazione dei provvedimenti previsti dalla Dichiarazione di Emergenza Climatica: appena sono rientrata a Bologna l’ho incontrato brevemente in piazza e ieri pomeriggio ci siamo confrontati più a lungo sulle richieste di cui si è fatto portavoce, quindi sulla mia tempestività che mi è stata contestata dalla consigliera Palumbo vorrei dire che l'anno scorso li ho incontrati più rapidamente anche perché lui voleva incontrare il Consiglio comunale, ma era agosto, e non essendoci il Consiglio comunale ho ritenuto di incontrarlo io e io l'ho fatto appena mi è stato possibile.
Premetto che ho grande rispetto per le ragioni della sua protesta, nella quale sta mettendo molto più che la faccia, ed è evidente che lotta per una causa in cui crede, tuttavia non posso non osservare che alcune delle osservazioni che XR a più riprese in questi giorni ci ha rivolto, anche attraverso mail, volantini e post, siano ingenerose e – francamente – non veritiere.
Non sono qui per sottoporre al Consiglio comunale un documento di rimostranze e lamentele, ma quando mi sento dire che noi non stiamo facendo niente per attuare i provvedimenti della Dichiarazione, e mi sento ripetere questo non solo da attivisti di XR, ma anche da persone che ben conoscono quali siano i luoghi e gli strumenti dell’azione istituzionale di un Comune, francamente penso che questo sia grave, e che se tutti condividiamo quanto sia importante l’informazione, e il “dire la verità”, allora dobbiamo dirla sempre e riconoscere l’impegno di tutti, da qualsiasi parte provenga.
A beneficio dei più deboli di memoria voglio ricordare che il confronto con Fridays For Future e in seguito con Extinction Rebellion è nato prima dell’adozione da parte del Consiglio della Dichiarazione di emergenza climatica. A partire dai primi Global strike for Future abbiamo aperto uno spazio di confronto con i nuovi movimenti che si battono per l’ambiente e lo abbiamo sempre tenuto attivo. Prima della delibera assunta dal Consiglio questo percorso, e il confronto che ne è seguito anche su specifici progetti, ha avuto come esito una Delibera di Giunta che ha ribadito e rilanciato gli impegni che il Comune di Bologna si è assunto da tempo.
La dichiarazione di emergenza climatica è stata assunta dal Consiglio nella formula piuttosto radicale e impegnativa proposta da XR. Questo ci differenzia da tutte le città italiane che hanno votato più o meno una medesima delibera-fotocopia, e ci ha impegnato molto, dopo il mese di settembre 2019, a capire come potevamo attuare la Dichiarazione. Sapendo, come credo sapessero molti dei consiglieri comunali che hanno votato la Dichiarazione, che l’obiettivo delle emissioni zero al 2030 non è semplicemente sfidante: è praticamente impossibile da raggiungere per una città da sola! Nonostante questa consapevolezza ci siamo messi al lavoro accettando la sfida di novità come l’istituzione di una assemblea cittadina: un’idea che abbiamo approfondito e sulla quale più volte ci siamo confrontati con XR, senza mai riuscire a superare una richiesta che per noi è impossibile da soddisfare, e cioè l’assunto che questa Assemblea, composta sulla base di un campione statistico di popolazione, sostituisca nelle decisioni il Consiglio comunale, l’organo politico che effettivamente rappresenta la città nella sua totalità.
Il ruolo deliberativo dell’assemblea è stato lo scoglio sul quale si è arenato il nostro dialogo. Avremmo voluto istituire l’Assemblea come organismo collegato alla formazione del nuovo Paesc, ma non è stato possibile perché non siamo riusciti a trovare una sintesi. Nonostante questo abbiamo continuato a tenerci in contatto fino a poco prima del lockdown. Mi stupisce molto che gli attivisti di XR che hanno partecipato agli incontri e si sono confrontati con noi oggi parlino di un silenzio e di una inattività durati un anno, semplicemente perché questo non è vero e forse confondono il silenzio e l’inattività con la lontananza delle nostre posizioni, che è una cosa diversa e assolutamente legittima!
Il nuovo anno si è aperto con una situazione di emergenza gravissima che è perfettamente inutile che io commenti. Sapete tutti con quali difficoltà abbiamo affrontato la completa riorganizzazione del lavoro degli uffici, che pure non si sono mai fermati anche se abbiamo dovuto rivedere tutte le nostre priorità. Durante il lockdown abbiamo continuato a parlare di ambiente, in sedute di Commissione pubbliche anche se telematiche, e sono certa che a chi si interessa di questi temi non sia sfuggito. Abbiamo anche proseguito il lavoro su cantieri determinanti per la questione ambientale, come il tram, e affrontato il tema della mobilità di emergenza che ha visto già molti interventi in città.
Gli uffici hanno continuato, anche se con ritardo, a lavorare sui progetti legati alla Dichiarazione di emergenza climatica, e a fine luglio si è svolta una Commissione nella quale abbiamo reso conto in modo puntuale di tutti gli aspetti che ci siamo impegnati a trattare, associando ad ogni progetto una previsione temporale e impegnandoci a riconvocare la commissione entro fine settembre. Quindi ne riparleremo presto, credo sia calendarizzata il 25 settembre.
Uno degli aspetti più discussi è la roadmap. Una roadmap è un programma, e noi abbiamo un programma. Se vogliamo parlare di decarbonizzazione, e di uno scenario al 2030, come chiede XR, o al 2050, come invece lo intende la Regione che nel frattempo ha lanciato in agosto il “Patto per il clima e il lavoro” allineandosi con gli obiettivi internazionali, o al 2040 come noi pensiamo che potrebbe essere accogliendo la sfida in sinergia con tutto il territorio metropolitano, ebbene, la road map è molto complessa. È un programma fatto di tante azioni che vanno al di là delle decisioni dell’assessore all’Ambiente, coinvolgono tutto il Comune (basti pensare alle scelte sulla mobilità), e anche i privati. Per questo abbiamo già aperto il processo per la costruzione del nuovo Paesc. E Per questo una parte significativa del Piano di adattamento, quella legata alla qualità del clima urbano, è diventata una parte del Pug.
Non stiamo con le mani in mano, stiamo facendo, ma le cose che si devono fare sono lunghe e complicate e non possono diventare materia per notizie straordinarie o per azioni dimostrative senza rischiare di perdere di credibilità.
Aggiungo che non è solo il Comune a dover fare. Faccio solo un esempio. Il nostro inventario delle emissioni aggiornato, che abbiamo presentato in commissione il 29 luglio, dice che l’obiettivo al 2020 è raggiunto. Ma dice anche che c’è molto da fare nel settore residenziale privato. Per questo occorrono provvedimenti che non sono comunali, ad esempio il Superbonus che finalmente è arrivato e che dovremo impegnarci a sostenere con forza. Il livello di impegno deve essere massimo, di tutta la comunità non solo cittadina, ma anche regionale, nazionale e internazionale.
In questo periodo, nella cosiddetta fase 2, si stanno moltiplicando le iniziative e finalmente molte risorse sono dedicate ad una ricostruzione sostenibile, quindi rispettosa dell’Ambiente. Su questo fronte oggi siamo molto impegnati e spero che presto potremo rendere conto di quanto stiamo facendo. La nostra roadmap quindi non è semplicemente un insieme di impegni sulle azioni proposte nella dichiarazione, ma è molto di più, è il programma delle azioni di questa amministrazione, che si sta ridefinendo anche in relazione all’emergenza covid e ai finanziamenti che ne deriveranno. Da questo punto di vista penso che un ritardo nella diffusione di notizie sia pienamente comprensibile e giustificato.
Ma torno alle richieste di Daniele, non voglio eluderle. A me dispiace molto che stia digiunando e ieri più volte l’ho invitato a fermarsi. Comprendo il significato della sua lotta e pur rispettando la sua libertà di scelta penso che nessuno dovrebbe mettere a rischio la propria integrità fisica in nome di una causa, fra l’altro di una causa che richiede tutta l’ energia e la lucidità possibili.
Sulla possibilità di fare l’assemblea cittadina ho già detto. Durante la scorsa commissione abbiamo ripreso il tema e ci siamo impegnati comunque a completare il progetto di una assemblea cittadina, da proporre in forma sperimentale il prossimo anno. Purtroppo questa assemblea non sarà più collegabile alla formazione del Paesc, perché la nostra adesione agli accordi internazionali ci impone di rispettare delle scadenze e il Paesc deve andare avanti, ma andare avanti è un bene. Nell’ambito del Patto per il clima, e della formazione del Paesc, possiamo continuare a lavorare sugli obiettivi di neutralità carbonica che ci siamo posti.
“Neutralità”, che è anche l’obiettivo della Dichiarazione di Emergenza climatica ed ecologica, implica fare un “bilancio” d’impatto delle azioni, in modo da tenere conto dei bisogni delle persone e della città.
L’ho detto più volte e lo ripeto qui: affrontare la questione ambientale non può risolversi nell’azzerare progetti. È semplicistico e può sembrare efficace, ma non è affatto vero che l’azzeramento rappresenti la risposta a tutti i problemi. Lo abbiamo sperimentato durante il lockdown, quando il distanziamento e la chiusura delle attività, quindi l’azzeramento delle nostre vite precedenti, hanno rappresentato per alcuni una inaspettata opportunità di condurre una vita migliore, a ritmo lento, ma per molti sono stati purtroppo la causa di un peggioramento significativo delle condizioni di vita. Disuguaglianze e bisogni sono aumentati, e non possiamo pensare di progettare un futuro che li eluda. Dobbiamo tenere in equilibrio lo sviluppo urbanistico della città, la domanda di casa, di lavoro, di mobilità, con la qualità ambientale. Dobbiamo sforzarci di fare questo bilancio e non semplicemente azzerare.
Per questo io non credo che la questione si risolva cancellando previsioni urbanistiche. Soprattutto però voglio dire che, al di là delle legittime opinioni di ciascuno, i piani urbanistici e i progetti di lavori pubblici non si cancellano dall’oggi al domani con una delibera di giunta. Se avessi risposto positivamente a questa richiesta di Daniele avrei preso in giro lui e il movimento che rappresenta, cosa che non intendo fare, e penso che sia profondamente sbagliato e ingiusto convincersi o farsi convincere che mettere a rischio la propria salute e la propria persona per una delibera di Giunta possa cambiare le cose. In questi anni siamo stati molto impegnati a discutere del futuro delle aree ex militari. Abbiamo ascoltato il punto di vista di cittadini e comitati ma non possiamo porci al di fuori dei processi, che seguono tempi, leggi e forme precise. Il progetto sui Prati di Caprara, che ancora non c’è, sarà comunque fortemente vincolato dalle considerazioni che sono emerse grazie all’istruttoria pubblica. Il passante è un progetto che non appartiene solo al Comune di Bologna. E’ condiviso e richiesto da tutti gli enti locali, Regione e Città metropolitana, e ampiamente considerato negli scenari sull’evoluzione della mobilità e della qualità dell’aria sui quali è stato costruito il PUMS.
Infine, c’è l’aspetto a cui tengo di più, e sul quale mi trovo d’accordo con il punto di vista di XR, e cioè “dire la verità”. Dobbiamo fare un salto di qualità deciso nella comunicazione pubblica sull’Ambiente. Prima di questo, nella gestione dei dati.
La pandemia ci ha abituato a contare i giorni, e a soppesare dati e numeri. Ogni giorno ci siamo confrontati con grafici e indicatori. Abbiamo capito che questo è molto importante e serve a dare una misura delle politiche, della qualità delle cose che facciamo e anche del pericolo.
Progressi e passi indietro. Questo tema mi sembra che faccia parte pienamente del “dire la verità”. Se l’obiettivo è la neutralità climatica, occorre che prima di tutto le basi dati sulle quali questa neutralità si misura siano pubbliche, uguali per tutto il territorio e aggiornate in continuo. Questo a mio avviso è il primo compito che la Regione dovrebbe assumersi rispetto ad un Patto per il clima che coinvolge tutto il territorio regionale, ed è quello che intendo chiedere al tavolo del Patto per il clima. L’inventario delle emissioni è importantissimo, e il suo aggiornamento non può essere un esercizio estemporaneo e virtuoso di un singolo Comune!
Detto questo, mentre aspettiamo che la disponibilità di basi dati migliori, non intendiamo sottrarci al compito di migliorare il nostro modo di comunicare i dati ambientali. Anche di questo abbiamo parlato in Commissione e ne riparleremo nella prossima seduta. L’idea è di costruire un portale dedicato solo a questo tema e di modificare profondamente la struttura del Bilancio Ambientale di cui il Comune è dotato da oltre 10 anni per farlo diventare effettivamente uno strumento di comunicazione e di rendicontazione della qualità ambientale, collegandolo al più ampio progetto di Agenda metropolitana per lo sviluppo sostenibile a cui stiamo lavorando con la Città metropolitana.
Mentre predisponiamo questo nuovo strumento, cosa non banale perché realmente vogliamo che sia efficace e comprensibile a tutti, possiamo dedicare uno spazio alla comunicazione dell’emergenza climatica nel sito istituzionale del settore Ambiente, per rispondere alla seconda delle richieste aggiuntive che ieri ci sono state portate. Le delibere e gli atti ufficiali del Comune sono tutti pubblicati, ma forse non reperibili con la facilità che ci si aspetta. Possiamo di certo fare uno sforzo in attesa di avere un modo di comunicazione più adeguato, perché è vero che dobbiamo rendere sempre più diretta la comunicazione. Possiamo anche immaginare, oltre alla Commissione che è già in calendario, qualche altro modo di toccare i temi della Dichiarazione ad un anno dalla sua assunzione da parte del Consiglio, ma non possiamo organizzare una grande assemblea pubblica come ci è stato chiesto in questo periodo in cui ci sono molte limitazioni alle attività pubbliche.
Come vedete non ho risposto un “no” su tutta la linea, né era questa la mia intenzione, ma credo che se vogliamo affrontare insieme il tema ambientale dobbiamo uscire da logiche di contenzioso per collaborare coinvolgendo un fronte più ampio possibile, e soprattutto non mettere a repentaglio la vita di nessuno. Concludo chiedendo nuovamente a Daniele e a tutti quelli che stanno digiunando o digiuneranno insieme a lui di cessare questa forma di protesta".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:48
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