Comunicati stampa

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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Addolorata Palumbo

Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Addolorata Palumbo (gruppo Misto). "Mi ha molto sorpresa la dichiarazione rilasciata dalla Vicesindaca alla stampa qualche giorno fa, con la quale ha affermato che le grandi opere pubbliche p...

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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Addolorata Palumbo (gruppo Misto).

"Mi ha molto sorpresa la dichiarazione rilasciata dalla Vicesindaca alla stampa qualche giorno fa, con la quale ha affermato che le grandi opere pubbliche possono essere un volano per la ripresa.
Mi ha molto sorpresa perchè la Vicesindaca è anche Assessora all’ambiente del Comune di Bologna e mi aspetto che un’assessora all’ambiente non parli di un’opera impattante come l’allargamento della tangenziale e della autostrada, come un volano per l’economia. Una dichiarazione del genere non l’avrei accettata neanche da un altro assessore, ma è inaccettabile che sia stata fatta da chi si occupa di protezione dell’ambiente.
NoN mi sarei aspettata dalla Vicesindaca la richiesta di un iter semplificato in virtù di questa situazione di emergenza, mi sarei aspettata invece una considerazione su tutta l’opera e sulla attualità e validità che possa avere oggi lo studio di impatto ambientale eseguito 3 anni fa.
Lo studio fatto prima della pandemia dopo questo inimmaginabile evento non può più essere valido, gli scenari sono cambiati, oggi bisogna chiedersi se ha più senso parlare di Passante di mezzo, non aveva senso parlarne prima, a mio avviso, a maggior ragione non ha più senso parlarne oggi.
E faccio qualche considerazione: dopo la pandemia, si dice che non tutto sarà come prima, a tutti i livelli, da tutti gli esperti la crisi economica innescata dalla pandemia di Covid-19 è stata paragonata alla grande depressione del 1930.
Questa epidemia avrà sull’economia un impatto ben superiore a quello della crisi finanziaria del 2008-2009
Siamo sicuri che si riuscirà a cambiare il parco auto?
Ricordo che nello studio di impatto ambientale si legge che se non avviene questa transizione l’inquinamento atmosferico aumenta.
È intuibile che quando usciremo dall’emergenza ci sarà un aumento dell’uso del mezzo privato per diversi motivi, soprattutto perché lo si riterrà più sicuro rispetto alla contagiosità del virus.
E infatti la ricerca sul tema dello studio Ipsos Group che ha analizzato le preferenze dei cinesi prima e dopo il blocco degli spostamenti per l’emergenza Covid-19, mette in evidenza che la mobilità subirà un vero e proprio tsunami segnando la fine del trasporto pubblico a favore di quello privato.
Secondo questo studio, l’uso dell’auto privata in Cina, passerà dal 34 al 66%, mentre quello degli autobus crollerà dal 56 al 24% per la paura del contagio.
E presumibilmente, una volta allentata la quarantena, anche in Italia le persone cominceranno a spostarsi privilegiando l’utilizzo del mezzo privato.
Per cui le stime previste per realizzare lo studio di impatto ambientale non sono più valide.
Altro elemento importante è che abbiamo avuto conferma della correlazione tra diminuzione delle emissioni e diminuzione del traffico veicolare registrato in questo periodo.
Il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente ha affermato che a seguito delle misure introdotte dal Governo per l’emergenza Coronavirus, si riduce in maniera significativa il il biossido di azoto (NO2), uno dei principali inquinanti dell’atmosfera. Si stima una diminuzione dell’ordine del 50% nella Pianura Padana
Ha poi impressionato un po’ tutti, ma ce l’aspettavamo, che la mappa della diffusione del Covid-19 è sovrapponibile a quella dell’inquinamento atmosferico. È risaputo ed è stato ribadito da esperti che l’inquinamento ambientale rappresenta un terreno fertile per tante malattie
La pandemia rappresenta uno spartiacque, sappiamo benissimo che nulla sarà come prima, ci saranno cambiamenti epocali nella società, pensiamo soltanto alla diffusione che ci sarà delle pratiche lavorative tipo telelevaro e smart working. Per questi motivi non si può sentire parlare di far ripartire l’economia sbloccando le grandi opere, in particolare sbloccare il passante, perché da quando è stato pensato, il mondo è cambiato:
abbiamo le prove che l’inquinamento atmosferico è dovuto al traffico veicolare, che l’inquinamento ambientale fa ammalare, e che le condizioni socio economiche non sono più quelle considerate quando si è fatto lo studio di valutazione di impatto ambientale
Queste considerazioni ci devono portare a chiedere al Ministero non un iter semplificato ma ci devono portare a chiedere di rivedere tutto il progetto, a rifare lo studio di valutazione di impatto ambientale, analizzare i vai scenari, perché quello fatto ante pandemia non può essere più considerato valido."

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:48
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