Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti su Cinema in piazza e progetto Drive-In

L'assessore alla Cultura Matteo Lepore ha risposto alle domande d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (gruppo misto-Nessuno resti indietro) e del consigliere Andrea Colombo (Partito Democratico) sul progetto di trasformare il Cinema...

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L'assessore alla Cultura Matteo Lepore ha risposto alle domande d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (gruppo misto-Nessuno resti indietro) e del consigliere Andrea Colombo (Partito Democratico) sul progetto di trasformare il Cinema in piazza in Drive-In per garantire il distanziamento sociale.

Domanda d'attualità della consigliera Palumbo
“Visti gli articoli di stampa apparsi in merito alla proposta lanciata dallo studio MiroArchitetti di progettare un drive-in al Dumbo (ex scalo merci Ravone in via Casarini) o al Parco Nord.
Premesso che, in questo periodo, e non si sa ancora fino a quando, sono proibiti i luoghi di aggregazione per controllare e contenere i contagi dovuti al Covid 19.
La proposta di allestire per l’estate un drive-in è stata inviata all’Amministrazione per una valutazione.
Questa iniziativa potrebbe causare l’aumento dell’inquinamento atmosferico poiché porterebbe ad aumento dell’uso dell’auto, senza contare le file che si creerebbero per accedere agli spazi dove si assiste alla proiezione.
Pone la seguente domanda di attualità: per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta su questo tema; per sapere se l’Amministrazione condivide questo progetto e cosa pensa di fare in merito".

Domanda d'attualità del consigliere Colombo
“In merito agli articoli di stampa allegati, relativi alle idee e proposte sulle modalità di svolgimento del cinema all'aperto quest'estate durante la fase di convivenza con il coronavirus; domanda al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico amministrativa in merito alle idee e proposte che si stanno sviluppando in città per rendere possibile il cinema in piazza anche quest'estate, in condizioni di sicurezza, sostenibilità e fruibilità per tutti i cittadini”.

Risposta dell'assessore Lepore
"Grazie presidente, grazie consiglieri per la domanda. Ho avuto modo stamane durante una conferenza stampa della Cineteca di rispondere brevemente a questo quesito che anche qualche giornalista ha posto, ma vorrei partire dal costruire una consapevolezza tra di noi per il ruolo che abbiamo anche tra la popolazione. Noi dobbiamo, a mio parere, per quanto riguarda il comparto culturale, e non solo, lavorare in questa fase su due parole chiave che sono sicurezza e lavoro. Lo dico perché anche il dibattito tra noi e il dibattito pubblico più complessivamente credo sia giusto che parta da dei punti di realismo e di consapevolezza su quelli che saranno i tempi della ripartenza. Ad oggi, in maniera informale e non ufficiale, quello che sappiamo è che le attività culturali nel Paese potranno riprendere nei luoghi al chiuso soltanto alla fine del 2020 e forse all'inizio del 2021 e all'aperto quest'estate le attività, qualsiasi genere di attività, dovranno essere individuali e con un rigoroso distanziamento sociale.

Questo a fronte di quella che è la situazione attuale e non delle novità che tutti ci auspichiamo arriveranno, come la scoperta di un vaccino qualora ci dovesse essere, o la definizione di protocolli di sicurezza che permettano di riprendere le attività in modo differente. La prospettiva quindi oggi per il mondo della cultura è molto preoccupante, stiamo parlando di circa il 6% dell'occupazione nazionale e di 265 miliardi di Pil e, solo dicendo queste cifre, si capisce come il mondo della cultura abbia un peso così rilevante che non si può solo stare a guardare. Per questo motivo, insieme alla Regione, con cui stiamo lavorando a stretto contatto, abbiamo deciso di inserire nel Tavolo metropolitano della sicurezza per le filiere produttive la cultura come filiera in sé. Questo significa gruppo di lavoro tecnico con tutte le realtà che su questo potranno dare un contributo e chiederemo anche ovviamente la collaborazione della nostra Università e non solo per definire dei protocolli di sicurezza per i luoghi all'aperto e a chiuso, dove la cultura potrà essere svolta in sicurezza, per le persone che la organizzano, per quelle che si esibiscono così come per i cittadini fruitori.

Una volta che avremo definito questi protocolli  li condivideremo con la Regione e li proporremo al Governo che avrà il compito di portare avanti la decisione finale. Questo è un percorso che stiamo facendo di comune accordo con gli altri assessori delle Città metropolitane del Paese e delle altre Regioni. Quindi si sta lavorando sulla ricerca dal basso per dare un contributo al Paese e trovare delle soluzioni. E' del tutto evidente quindi che prima di definire la programmazione culturale della nostra città noi dobbiamo andare a individuare quelli che sono i protocolli di sicurezza.
La sicurezza e la protezione di chi lavora e dei cittadini oggi è la priorità, la pre condizione per fare qualsiasi altro tipo di ragionamento, quindi tra le varie ipotesi stiamo ragionando di diverse soluzioni. Quella del drive-in, che è stata raccontata su un giornale dal direttore della Cineteca, è una di queste soluzioni, la stiamo studiando, ma non è ancora la soluzione che abbiamo deciso. Se io avessi la possibilità, come assessore alla cultura di promuovere una "Bologna Estate" per i prossimi mesi, io sceglierei sicuramente un'opzione che è quella di una proposta diffusa di iniziative nei nostri Quartieri, nei rioni e anche nei caseggiati, con protocolli di sicurezza che garantiscano protezione per tutti. Abbiamo visto diverse cose dai balconi delle case, abbiamo visto iniziative di ogni sorta online, ma Bologna è innanzitutto una città che ha bisogno di ritrovarsi nella comunità e quindi noi chiediamo agli operatori del nostro territorio di siglare una sorta di patto con l'Amministrazione: da un lato un sostegno al lavoro e al reddito - cosa che vede impegnato in questo momento lo Stato in maniera inedita, perché sono stati identificati degli ammortizzatori sociali che mai il settore cultura ha avuto, e presto, a quanto ci è stato riferito anche in maniera pubblica, verrà approvata la misura del reddito di cittadinanza. La Regione sta investendo risorse e così anche il Comune cercherà di garantirne non appena avremo capito come impostare l'equilibrio di bilancio, ma se da un lato le risorse serviranno a garantire reddito e lavoro,  dall'altro tutto quello che noi avremo dovrà, nel 2020 essere destinato a questo lavoro della cultura sulla comunità. Quindi questo patto deve prevedere che gli operatori culturali si impegnino con noi a immaginarsi, non grandi eventi  e grandi festival, ma un lavoro per la comunità.

Individueremo diversi luoghi e in questi luoghi, sia il cinema che il teatro che le diverse altre forme artistiche avranno spazio. Questo vorrebbe essere uno scenario, una simulazione di quello che potrebbe essere l'estate, non è ancora "Bologna Estate", stiamo lavorando su un'idea di questo tipo che ovviamente, lo ribadisco, potrà essere messa in campo solo se saranno definiti questi protocolli di sicurezza. Quindi non è un annuncio, non è un programma, ma è uno scenario, un'ipotesi di lavoro che stiamo cercando di portare a casa, perché le autorità competenti per la sicurezza, in questo caso non siamo noi, quindi avanzeremo passo passo, con prudenza delle ipotesi .
Non esiste un'idea di un drive in Piazza Maggiore, non l'ho mai proposta a Farinelli, qualcuno l'ha scritta su qualche giornale, ma non è uno scenario che noi stiamo valutando. Ringrazio tutte le realtà che hanno mandato ipotesi di allestimento della Piazza, ma temo che in questo 2020 non sarà possibile fare un utilizzo di quel tipo di Piazza Maggiore: i costi sarebbero molto elevati e il numero di persone che potremmo ospitare estremamente ridotto rispetto agli standard a cui siamo abituati, quindi meglio un'idea di cultura diffusa nei Quartieri. C'è un'ipotesi di utilizzo di Parco Nord qualora, in questo scenario,  si potessero organizzare eventi per un numero importante di persone. E' chiaro che un numero importante di persone andrebbe gestito in totale sicurezza e quindi si stanno facendo diverse simulazioni sulle modalità di gestione. Io sono il primo a dire che dobbiamo uscire da questa emergenza con un ordine dei valori rinnovato e un'agenda politica nuova e sicuramente la salute dei cittadini, l'ecologia e i temi ambientali devono essere al primo posto, ma non credo che fare alcune simulazioni tecniche, tra le quali anche prevedere il drive -in, oggi significhi minacciare l'umanità di estinzione, credo invece che dobbiamo tutti fare un passo indietro per farne due avanti  e  chiedo quindi di non esercitarci in queste settimane in un dibattito su chi è più bravo e chi ha visto più lontano, ma di collaborare insieme per trovare delle soluzioni, in modo partecipato, in modo lungimirante e cercare di affrontare come comunità questa situazione.

Quindi credo di avervi detto in maniera molto trasparente come stiamo lavorando e cioè mettendo la sicurezza e il lavoro al primo posto. In ambito culturale ne abbiamo bisogno, perché siamo di  fronte ad un rischio di disoccupazione, per la nostra città e per il nostro Paese, altissimo. Bologna ha più di 30 mila persone che lavorano nel comparto culturale in tempo di pace- io sono il primo a dire che non siamo dentro ad una guerra e non mi piace questo linguaggio bellico - ma indubbiamente rischiamo che dal 4% in poco tempo la nostra emergenza arrivi a doppia cifra e a pagare questa emergenza saranno soprattutto i più giovani, i lavoratori precari, i lavoratori part time; i lavoratori della cultura e purtroppo devo aggiungere quelli del turismo e dello sport, le mie tre deleghe, sono tra gli indiziati prevalenti.

Quindi credo che, anche nel rispetto di queste persone, noi dobbiamo giorno per giorno lavorare per garantire loro una ripartenza in sicurezza nei tempi più adeguati. Dentro questa ipotesi, lo ribadisco perché non ho nessun problema a dirlo, c'è anche quella del drive-in a Parco Nord, vedremo se sarà fattibile o meno. Questo 2020 non sarà un anno che dimenticheremo facilmente, ma di certo vedremo delle cose che non si ripeteranno più negli anni a seguire, mi auguro. Quindi qualsiasi soluzione provvisoria noi andremo a definire sarà esclusivamente destinata ad affrontare le problematiche sul distanziamento e sull'organizzazione della nostra vita che in questo momento abbiamo."


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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:48
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