Comunicati stampa

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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Luisa Guidone

Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Luisa Guidone (Partito Democratico). "Leggendo la lettera pubblicata su Repubblica il 2 aprile “mia madre e il tampone post mortem” ritornano in mente gli echi strazianti delle te...

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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Luisa Guidone (Partito Democratico).

"Leggendo la lettera pubblicata su Repubblica il 2 aprile “mia madre e il tampone post mortem” ritornano in mente gli echi strazianti delle testimonianze dei cittadini della Lombardia, di tutti coloro che sono morti in casa o che hanno raggiunto gli ospedali troppo tardi. Improvvisamente ci rendiamo conto che l’immagine del coronavirus con di un “pettine” che passa sull’Italia e fa emergere tutti i nodi della nostra società sia l’immagine più appropriata.
Il dolore di quelle famiglie, il pensiero di quegli attimi di disperazione fa raggelare e ci sorprende impreparati come sono stati sorpresi impreparati quasi tutti i sistemi sanitari del mondo, come un terremoto nella notte: i nostri medici ed i nostri operatori sanitari sono stati giustamente chiamati “eroi” e non li ringrazieremo mai abbastanza, spero che da questa situazione uscirà rafforzato il loro ruolo nella società ed il valore dello studio e della scienza in generale.
Occorre adesso prodigarsi per sostenere in nostri cittadini nei prossimi mesi. L’iniziativa di attacco dell’AUSL, che inizia a curare in modo più capillare i cittadini sin dall’insorgenza dei primi sintomi, sta prendendo piede in questi giorni ed infatti già si sono visti i primi cali dei ricoveri.
Occorre insistere su questa strada e integrare in modo strutturale il lavoro dei diversi attori a partire da AUSL, ASP, medici di base e case di cura per ridefinire nuove linee guida territoriali che ci consentano di affrontare i prossimi mesi con maggiore efficacia, pur nella consapevolezza che in questa regione non abbiamo raggiunto il livello di allerta della Lombardia, anche perché la diffusione del contagio qui non ha mai raggiunto quella intensità nei numeri e nel tempo.
I medici e gli operatori sanitari ed in generale tutti i lavoratori che gravitano introno a questo sistema non devono essere solo ringraziati: un singolo o una pluralità di persone possono salvare molte vite, ma un’organizzazione efficiente ha un raggio di azione esponenzialmente molto più alto, come abbiamo visto in quei paesi che avevano già dovuto affrontare pandemie in passato.
In questo senso interpreto le parole del ministro della Salute Speranza che, nell’illustrare i 5 pilastri che, dal punto di vista sanitario, accompagneranno la fase 2, ha indicato lo strumento del potenziamento delle reti sanitarie locali: meno ospedalizzazione e più assistenza domiciliare. Da questa fase di lockdown usciremo non rincorrendo le date sulla base delle ragioni dell’economia o del disagio che gli italiani stanno sopportando, ma ne potremo uscire quando, a mio parere, riusciremo a strutturare un servizio sanitario che nel suo complesso, una volta ridotto il livello di contagio, sarà capace di affrontare la situazione riducendo il carico sugli ospedali e limitando attraverso il presidi di protezione individuale, la diagnostica e la tecnologia il diffondersi del virus, tenendo comunque in
considerazione che il distanziamento sociale non cesserà nel breve tempo e aggiungo che riaprire le attività economiche e lavorative chiedendo poi di osservare comportamenti simili alla quarantena nel tempo libero e nel weekend sarà assolutamente doveroso ma molto difficile da spiegare ai cittadini, come evidentemente lo è stato nelle fasi precedenti al lockdown. Aggiungo inoltre che aprire significherebbe, per le attività interessate, rinunciare ad esempio alla cassa integrazione, ma a mio avviso è improbabile che i consumi non necessari ripartano in un momento di forte incertezza e di grande contrazione dei redditi di ciascuno di noi.
Non dobbiamo mai dimenticare la madre di quella lettrice ed insieme a lei, tutti gli altri cittadini che hanno avuto lo stesso destino e che alla fine non hanno avuto neppure un funerale".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:47
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