Question Time, chiarimenti su coronavirus e contagi al carcere della Dozza
L'assessore Marco Lombardo ha risposto, in sede di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 stelle), sulla situazione dei contagi all'interno del carcere della Dozza. Domanda del consigliere Piazza"Vist...
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L'assessore Marco Lombardo ha risposto, in sede di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Marco Piazza (Movimento 5 stelle), sulla situazione dei contagi all'interno del carcere della Dozza.
Domanda del consigliere Piazza
"Visto gli articoli di stampa sui contagi al carcere della Dozza. Stante l'assenza giustificata dell'assessore Barigazzi alla commissione 5 del giovedì 2 aprile che ha trattato il tema, pone la seguente domanda d’attualità: per avere dal Sindaco e la Giunta una valutazione politica amministrativa su quanto sta avvenendo, si chiede il parere dell'assessore sulla situazione sanitaria interna alla casa circondariale dei Bologna, ai dati diffusi in merito ai contagi di detenuti, personale di polizia penitenziaria e personale sanitario. Come valuta le misure di contenimento e di screening adottate".
Risposta dell'assessore Lombardo
“Intanto voglio esprimere il cordoglio da parte dell'Amministrazione comunale per la persona deceduta e confermare quanto già dicevo nell'udienza conoscitiva, la preoccupazione e il fato che teniamo alta l'attenzione sulla situazione del carcere, poi ricorderete che avevamo affrontato il tema della distribuzione di mascherine all'interno del carcere. In particolare, faccio una sintesi la nota che proviene dalla task force interistituzionale sanitaria sulla situazione penitenziaria della quale fanno parte tre medici per l'Ausl e per l'Amministrazione penitenziaria la direttrice Clementi e la comandante degli agenti di Polizia penitenziaria.
Dalla nota emerge che sono stati sottoposti a tampone i 96 detenuti della sezione alta sicurezza e gli agenti del nucleo traduzioni per poter procedere ai trasferimenti e dare corso alla ristrutturazione delle sezioni danneggiate durante la rivolta del 9 marzo. Colgo di nuovo l'occasione per esprimere solidarietà agli operatori e agenti che sono stati coinvolti nella sommossa. Tutti gli agenti del nucleo sono risultati negativi, tutti i detenuti della sezione A sono risultati negativi e sono già stati trasferiti o sono in via di trasferimento, entro oggi ne dovrebbero essere trasferiti 45. Tra i detenuti della sezione B si sono verificati due casi di positività asintomatici che sono stati portati in isolamento nella sezione con 15 celle, identificate come sostitutive dell'infermeria fino alla completa agibilità della stessa dopo la ristrutturazione. Anche i loro compagni di cella sono stati portati in isolamento nella stessa sezione. I restanti 40 detenuti sono stati messi in sorveglianza attiva e potranno essere trasferiti trascorsi 14 giorni a fronte di un secondo tampone negativo. Nelle altre sezioni si sono verificati 2 casi di malattia grave per detenuti che sono stati ricoverati nel reparto di terapia intensiva del Sant'Orsola e ai quali il magistrato ha concesso gli arresti domiciliari. Come è stato ricordato, purtroppo per uno di loro è intervenuto il decesso nella data di ieri.
Tra il personale della Polizia penitenziaria si segnalano 5 casi di positività al tampone eseguiti da circuiti esterni alla filiera della medicina penitenziaria e sono stati messi in isolamento fiduciario. Il medico competente sta completando le indagini epidemiologiche e prenderà i provvedimenti conseguenti.
Purtroppo il più colpito è il personale sanitario: 9 medici su 19 e 16 professionisti sanitari su 30 sono risultati positivi o sono ammalati a domicilio o in ospedale. Un medico è già rientrato al lavoro dopo due tamponi negativi. Stante la situazione il lavoro procede per gli aspetti essenziali grazie all'impegno importantissimo dei sanitari anche nel curare le relazioni con gli agenti e i detenuti. È stato attivato il punto medico presso la tenda a favore degli agenti che si è rivelato per ora parzialmente utilizzato. Con la direzione del carcere si è condivisa l'indicazione a fare comunque valutare sistematicamente il personale che abita in caserma con finalità preventive e di informazione sanitaria. Per gli screening l'amministrazione penitenziaria procederà all'acquisto dei test, mentre la loro esecuzione verrà fatta dal personale Ausl.
Credo che questa nota ci illustri l'attenzione che è necessaria rispetto alla situazione del carcere e il lavoro che viene fatto per cercare il più possibile di garantire delle condizioni minime dal punto di vista della sicurezza sanitaria, in modo da tenere alta l'attenzione”.