Question Time, chiarimenti su coronavirus e anziani nelle strutture residenziali
L'assessore alla Sanità Giuliano Barigazzi ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Marco Piazza (Movimento 5 stelle) e Graziella Tisselli (Fratelli d'Italia) sulla situazione degli anziani nelle strutture residenziali.Doman...
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L'assessore alla Sanità Giuliano Barigazzi ha risposto alle domande d'attualità dei consiglieri Marco Piazza (Movimento 5 stelle) e Graziella Tisselli (Fratelli d'Italia) sulla situazione degli anziani nelle strutture residenziali.
Domanda d'attualità del consigliere Piazza:
“Visto gli articoli di stampa sulle case di riposo e tra le priorità di questi giorni a seguito del Covid-19, c’è quella di salvaguardare coloro che assistono gli anziani nelle case di riposo; pone la seguente domanda d’attualità: per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica amministrativa su quanto sta accadendo e il punto della situazione sugli interventi straordinari”.
Domanda d'attualità della consigliera Tisselli:
“Alla luce di quanto accaduto in questi giorni di emergenza in particolare per quanto concerne le difficoltà in cui versano le case di residenza per anziani cittadine e di quanto riportato sugli organi d'informazione: 'Unità speciali composte da medici geriatri e Igiene pubblica per supportare e mettere in sicurezza le Case di residenza per gli anziani. È questa la misura straordinaria che mettono in campo in questi giorni Palazzo d’Accursio e Ausl, una nuova task force per dare tutto il sostegno possibile alle case protette, in questa fase molto delicata dell’emergenza da Covid- 19', come da articoli di stampa; chiede al Signor Sindaco il proprio pensiero nel merito ed all'assessore Barigazzi la motivazione per la quale si sia pensato di attuare misure straordinarie con un ritardo che ha aggravato una situazione già delicata, in quanto trattasi delle persone maggiormente deboli in questa fase”.
Risposta dell'assessore Barigazzi:
"Grazie consiglieri per la domanda che mi permette di fare un po' il punto. Partirei da una cosa che diceva la consigliera Tisselli, in realtà non c'è un ritardo, l'Ausl ha già un servizio di supporto clinico e assistenziale per tutte le CRA, in tempi di normalità, che garantisce appropriatezza farmacologica, prevenzione ecc.. fatto da medici geriatri territoriali e ospedalieri e da personale infermieristico dedicato, e noi ovviamente come Comune supportiamo. C'è già dunque un servizio di supporto che opera normalmente, in condizioni di ordinarietà. Abbiamo riorientato fin da subito questa attività di consulenza clinica-assistenziale, unitamente al supporto del servizio di prevenzione e rischio infettivo in strutture socio-sanitarie che è stato messo a disposizione a subito delle strutture residenziali per anziani per fronteggiare la situazione specifica, permettendo quindi di intercettare all'inizio le situazioni di potenziali criticità. Fin dall'inizio siamo intervenuti sulle situazioni di criticità, Sant'Anna, altre situazioni che si erano palesate presso Asp, al fine di approntare da subito le azioni necessarie.
Quello che abbiamo fatto oggi con la task force è dare una cornice organizzativa e operativa, più strutturata e più robusta in questo momento emergenziale che permettesse di migliorare ulteriormente quello che già facevamo. Abbiamo messo in campo qualcosa che ovviamente, come tutti capite, stiamo imparando, per questa pandemia, come avete visto nel mondo occidentale nessuno era preparato. Noi eravamo in una situazione in cui avevamo già il supporto di tutta l'Ausl e gli abbiamo dato una cornice più strutturata e robusta per questa parte emergenziale; è una equipe composta da un gruppo multiprofessionale, di assistenti sociali, infermieri, infettivologi, igienisti, geriatri, che cercherà di rendere questo uno strumento ordinario di lavoro più rispondente alle esigenze di quelle strutture. Stiamo con loro parlando anche di renderle autonome nella gestione dei tamponi per il proprio personale e qui naturalmente torniamo al punto di prima, i tamponi si fa fatica ad averli, abbiamo proprio un problema di tamponi oltre che di dispositivi, è un problema nazionale, vedete paesi addirittura che si approvvigionano di quantitativi enormi di tamponi, l'Inghilterra. Quando siamo andati al Sant'Anna dove ci sono situazioni delicate ma li hanno messo in campo tutta una serie di azioni e stanno seguendo i protocolli per cercare di tenere il più possibile sotto controllo la situazione, 90 tamponi sono stati fatti in quella struttura e altri ne dovremo fare; stiamo progettando i farne in tutte le strutture, capite però che sono 5.000 ospiti nell'area metropolitana di Bologna e quindi più o meno altrettanti operatori. Dobbiamo fare i tamponi ai sanitari e quindi la vicenda è davvero particolarmente problematica.
L'attenzione è massima, l'abbiamo voluta strutturare e dargli una cornice ordinaria, per quanto di ordinario ci possa essere in questa situazione, le situazioni sono tutte monitorate, laddove scatta la criticità arriva ovviamente tutta questa parte di persone che possono valutare chi si può tenere dentro. Tutte le strutture si stanno organizzando secondo le direttive dei DPCM e della Regione per avere dei momenti di isolamento delle persone che sono dentro, quindi stanze dedicate, lo stesso Sant'Anna ha persone positive in isolamento in stanze dedicate.
Noi ci siamo, come avevo detto all'inizio, stiamo continuando a dare mascherine, tutte quelle che arrivano, ho chiesto al sindaco di poterle distribuire in maniera prioritaria alle CRA, le donazioni che avremo le metteremo li. Devo anche dirvi di una cosa bella che è successa stamattina, in una positiva interlocuzione tra la Asp Città di Bologna e il Sant'Anna, la Asp ha dato 150 mascherine FFP2 che sono quelle che permettono agli operatori di poter stare in rapporto con le persone. Abbiamo anche messo in piedi una sorta di solidarietà tra l'azienda pubblica e le strutture che sono più in difficoltà.
Proseguiremo con questa attività cercando appunto di controllare tute le criticità, non c'è dubbio che questo è un tema delicatissimo, che non possiamo far partire li dentro, abbiamo bisogno però che davvero dalla Protezione Civile nazionale e da tutti coloro che sono predisposti a dovere fare le forniture, questo problema si risolva, perché c'è un problema di tamponi e c'è un problema di mascherine.
Con l'assessore Lombardo stiamo lavorando per riconvertire la produzione di alcune aziende del tessile per la produzione di mascherine, a un prezzo convenzionato con il Comune di Bologna. Questo quando ci daranno l'ok dal laboratorio del Sant'Orsola, che deve certificare che le mascherine che vengono fatte siano adeguate, noi potremo prevedere un afflusso costane di mascherine e di una parte dedicata agli operatori delle CRA, e li ringrazio tutti, teniamo duro, stiamo cercando davvero di fare tutto per farvi avere questi dispositivi. Il Comune di Bologna sta facendo ben oltre la sua competenza, ma lo facciamo perché abbiamo un dovere morale e civico verso i nostri cari che sono nelle case di riposo e anche verso gli operatori che con abnegazione fanno il loro lavoro tutti i giorni".