Comunicati stampa

Comunicati stampa

Question Time, chiarimenti su coronavirus inquinamento e mobilità

La vicesindaca Valentina Orioli ha risposto, in sede di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Andrea Colombo (Partito Democratico), su coronavirus inquinamento e mobilità.
 
Domanda d'attualità del consig...

Data:

:

La vicesindaca Valentina Orioli ha risposto, in sede di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Andrea Colombo (Partito Democratico), su coronavirus inquinamento e mobilità.

 

Domanda d'attualità del consigliere Colombo

"In merito agli articoli di stampa relativi al calo dell'inquinamento atmosferico, in particolare il biossido di azoto, registrato dal SNPA (sistema nazionale di protezione ambientale) nelle regioni della Pianura padana a seguito della riduzione delle attività e degli spostamenti delle persone causata dall'emergenza sanitaria da Covid-19; alle conseguenti dichiarazioni del Ministro dell'ambiente, sulla necessità di puntare con più determinazione su forme di mobilità sostenibile una volta che sarà terminata l'emergenza; domanda al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico amministrativa in merito alla qualità dell'aria a Bologna e in Emilia-Romagna, con particolare riferimento al dimezzamento dei livelli di biossido di azoto (NO2), rilevato nell'ambito del programma europeo Copernicus, nel confronto tra l'inizio del 2020 e il periodo successivo di drastica riduzione del traffico veicolare; se l'amministrazione condivide il pensiero del Ministro dell'ambiente e, in tal caso, come intende predisporsi fin d'ora per per essere pronta a favorire con più determinazione le forme di mobilità sostenibile a Bologna, appena sarà finita l'attuale fase emergenziale e i cittadini potranno riprendere a spostarsi in modo normale".

 

Risposta della vicesindaca Orioli

"Gentile consigliere, lo studio realizzato dagli studiosi del Sistema nazionale di protezione ambientale (SNPA) fornisce importanti spunti di riflessione. Il lavoro permette di integrare ed elaborare i dati forniti dal Programma europeo Copernicus e da sistemi modellistici a scala nazionale e regionale con quelli raccolti sul territorio dalle Agenzie per la protezione dell’ambiente delle regioni e delle province autonome (ARPA e APPA). Tutte le informazioni convergono in una piattaforma che permette di effettuare delle analisi molto interessanti in prospettiva futura. L’emergenza sta mettendo a dura prova le nostre vite: storicamente non si è mai avuto un periodo di restrizioni così prolungato. Però bisogna cogliere i pochi aspetti positivi di questa emergenza e farne tesoro per le scelte programmatiche da adottare quando tutto sarà tornato alla normalità.

In questo senso la piattaforma descritta fornirà utilissime informazioni. In primis è stato possibile indagare gli effetti sulla qualità dell’aria delle misure di limitazione della mobilità adottate in Lombardia e Veneto a partire dal 23 febbraio e poi estese a tutto il territorio nazionale a partire dall’11 marzo. Questo primo studio analizza l’andamento del biossido di azoto in quanto tra gli inquinanti dell’aria, l’NO2 è quello che più rapidamente risponde alle variazioni delle emissioni e viene prodotto da tutti i processi di combustione, compresi quelli derivanti dal traffico veicolare. Più complessa è invece la risposta delle polveri fini (PM10) in parte emesse direttamente ed in larga parte prodotte dalla trasformazione di altre sostanze reattive, quali l’ammoniaca, gli ossidi di azoto, i composti organici volatili, emesse da molte fonti diverse.

L’andamento temporale dei dati di tutte le stazioni di monitoraggio della Pianura padana mostra una variazione giornaliera dovuta alla variabilità delle condizioni meteorologiche. Si notano numerosi valori isolati (outlayer) che evidenziano la presenza di una marcata variabilità tra i dati rilevati dalle stazioni. L’andamento dei valori mediani, un indicatore robusto per esaminare l’andamento complessivo, evidenzia una progressiva riduzione dell’inquinamento diffuso, a partire dalle restrizioni imposte in Lombardia e Veneto.

I valori mediani di tutte le stazioni di quest’area sono progressivamente passati da quantità comprese tra 26 - 40 microg/m 3 nel mese di febbraio a 10 - 25 microg/m 3 nel mese di marzo, con una riduzione dell’ordine del 50%. L’effetto delle limitazioni degli spostamenti risulta particolarmente evidente osservando le mappe di concentrazione prodotte con modello di trasporto e dispersione, messe a confronto con i valori osservati. Poiché il modello calcola la concentrazione sulla base delle usuali emissioni, il confronto evidenzia l’effetto delle misure di limitazione sulla concentrazione di NO2. Si nota come in corrispondenza delle principali arterie stradali, come la via Emilia, i valori attesi sulla base della valutazione modellistica (30 - 50 microg/m3) risultano superiori a quelli osservati (10 - 30 microg/m3). Analoghe considerazioni valgono per l’area ad elevate emissioni della Lombardia, dove le concentrazioni osservate ricadono nell’intervallo 10- 30 microg/m3 contro valori attesi di 20 - 40 microg/m3.

In Emilia-Romagna, dove le misure sono state introdotte a partire dall’11 marzo, dapprima in alcune province e poi sull’intera regione, i valori mediani sono inclusi in un intervallo più ampio, passando da 20 - 31 microg/m 3 in febbraio, a 7 - 20 microg/m 3 in marzo. Con una riduzione dell’ordine del 50%. L’analisi dell’Emilia-Romagna mette in evidenza l’anomalia registrata tra il 14-15 ed il 16 -17 marzo, quando si è assistito ad una ripresa di elevate concentrazioni di NO2 (mediana da 12 a 16 microg/m3), nonostante la sussistenza di estese misure di limitazione della mobilità. A conferma della complessa dinamica dell’inquinamento atmosferico, che risente di fattori meteorologici, emissivi ed orografici che, nella Pianura Padana possono determinare, nonostante le misure di contenimento, picchi di concentrazione nell’arco della giornata.

I risultati confermano la correlazione fra il miglioramento della qualità dell’aria e la riduzione della mobilità e delle attività produttive, ipotesi su cui si basano le strategie e le azioni del PAIR, il Piano Aria Integrato Regionale, che vengono tradotte nella pianificazione locale e, in particolare nel PUMS / PGTU. Altri contributi concorrono al bilancio emissivo totale, ad esempio il settore energetico, la produzione agricola ed il trasporto merci.

Queste considerazioni sottolineano un concetto ben noto cioè l’importanza di un approccio integrato ed interdisciplinare al problema della qualità dell’aria. Per ottenere risultati importanti serve una strategia d’intervento coordinata tra le Regioni coinvolte, fermo restando il ruolo strategico svolto dagli enti locali nell’attuazione delle specifiche misure.

Nel lungo periodo, ad una riduzione delle emissioni su larga scala, corrisponderà una riduzione delle concentrazioni. Nel breve periodo invece sono le condizioni meteo ad avere un’influenza maggiore. Per questo motivo le misure emergenziali, o comunque le misure a spot come sottolineato anche dai tecnici Arpae, hanno un’efficacia limitata. Può succedere nel breve periodo che ad una riduzione delle emissioni faccia seguito un aumento delle concentrazioni. Questo perché i valori potrebbero risentire del trasporto da altre zone, oppure che l’inquinamento si distribuisca su un volume più ridotto per diminuzione dell'altezza dello strato rimescolato, oppure che diventi meno efficiente la dispersione ad opera del vento, oppure può essere che arrivi "a maturazione" l'inquinamento primario dando origine a inquinanti in larga parte secondari.

Queste apparenti anomalie evidenziano dunque l’inefficacia delle misure a breve termine, a parità di condizioni meteo. Succede in genere che le criticità vengano risolte entro qualche giorno, o addirittura ore dal vento o dalla pioggia. Condividiamo le affermazioni del ministro Costa che ha sottolineato l’esigenza di puntare nel futuro prossimo a forme di mobilità sostenibile che riducano drasticamente l’impatto sull’ambiente. In questa direzione noi siamo già attrezzati perché abbiamo un PUMS (Piano Urbano Mobilità Sostenibile)  del tutto definito con delle misure importantissime e non possiamo muoverci da questo. Le nostre misure di medio e lungo periodo sono perfettamente definite, quello su cui dovremo lavorare e discutere è la transizione verso il PUMS quindi il momento in cui si tornerà alla normalità e il modo in cui le buone abitudini che abbiamo forzatamente assunto in questi giorni ci potranno aiutare a transitare verso un'ulteriore modifica delle nostre abitudini e del sistema di mobilità.


Altre informazioni

Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:47
Back to top