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Question Time, chiarimenti su coronavirus e spostamenti

L'assessore Marco Lombardo ha risposto, in seduta di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Federico Martelloni (Coalizione Civica) su coronavirus e spostamenti consentiti per chi perde il lavoro.Domanda del consigliere Martel...

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L'assessore Marco Lombardo ha risposto, in seduta di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Federico Martelloni (Coalizione Civica) su coronavirus e spostamenti consentiti per chi perde il lavoro.

Domanda del consigliere Martelloni
"Dato atto che, a seguito dell’emergenza Coronavirus sono all’oggi consentiti spostamenti solo per improrogabili esigenze di lavoro e salute. Viste le notizie di stampa relative al blocco, da parte della Polfer, nella stazione di Bologna, di alcuni operai in partenza per le regioni del sud, rimasti senza occupazione per via della chiusura delle attività produttive cui erano addetti, a seguito dei provvedimenti assunti dal governo nel corso dell’ultima settimana.
Considerato che il lavoro costituisce, per molti cittadini e cittadine, un’essenziale forma di sostentamento, ma anche la sua mancanza può determinare urgenze ed esigenze altrettanto improrogabili.
Pone la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica- amministrativa sui contenuti dei richiamati provvedimenti del governo e sulle modalità della loro attuazione anche nel territorio comunale di Bologna".

Risposta dell'assessore Lombardo
"La domanda è molto complessa perché parte dal caso di cronaca ma interroga su una questione più generale, cioè la possibilità di offrire una nozione più estensiva di lavoratore collegandola alla giurisprudenza comunitaria per far rientrare anche i motivi relativi alla perdita di lavoro tra i motivi che possano giustificare una libertà di movimento. Mi preme fare questa riflessione: è chiaro che la ratio della norma sia quella di limitare i movimenti delle persone il più possibile e di favorire il distanziamento sociale perché sono le persone che veicolano il contagio, anche quando lavorano. Ecco perché uno dei primi obiettivi da raggiungere era la chiusura di tutte le attività che non rientrassero tra quelle essenziali, ovvero che non consentissero condizioni di sicurezza, proprio per evitare il contagio nei luoghi di lavoro. In questo credo che abbiano fatto bene le organizzazioni sindacali a chiedere fortemente al governo un accordo sulla sicurezza del lavoro, ho visto che c'è stato un appello firmato dall'assessore regionale e vari tavoli per parlare di sicurezza del lavoro,e c'è la mia disponibilità per attivare questi tavoli sul territorio di Bologna, tema di cui bisogna parlare sempre. Se la ratio della norma è limitare la circolazione il più possibile, allora come giustificare che la perdita di lavoro possa rientrare tra le motivazioni che consentano di ritornare al luogo di residenza. Nel caso di specie, se si tratta di poche persone - e così dovrebbe essere, perché i numeri che davo prima dei cantieri edili parlano di una chiusura al 90%, quindi stiamo parlando di poche persone che possono essere limitate in questo tipo di attività -, se i casi sono circoscrivibili, si possono trovare delle soluzioni: offrire degli alloggi per consentire a queste persone di rimanere in casa pur senza rapporto di lavoro e senza poter ritornare; oppure verificare, con coinvolgimento del Ministero dell'interno e della Prefettura se queste persone possano essere autorizzate a ritornare nella casa di residenza. Perché è evidente che noi dobbiamo far sì che queste persone, non solo non siano veicolo di contagio, ma siano nelle condizioni di sicurezza e di rispettare il Dpcm.
La mia risposta è questa: nel caso di specie, cercheremo di trovare una soluzione per le poche persone coinvolte; per allargare il ragionamento alla categoria di coloro che perdono il posto di lavoro e si trovano nell'impossibilità di tornare nella residenza, sarà opportuna una discussione con governo, Ministero dell'Interno e Prefetture. Laddove si possa certificare che questi numeri sono limitati e possono limitare il contagio anziché estenderlo, penso che un ragionamento per estendere la nozione delle motivazioni di lavoro, anche a chi ha perso il lavoro debba essere fatta”.

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:47
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