Comunicati stampa

Comunicati stampa

Question Time, chiarimenti sul rinnovo e la cura degli alberi

La vicesindaca Valentina Orioli ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alle domande di attualità delle consigliere Addolorata Palumbo (Gruppo misto) e Emily Clancy (Coalizione civica), sul rinnovo e la cura degli alberi.Prima do...

Data:

:


La vicesindaca Valentina Orioli ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alle domande di attualità delle consigliere Addolorata Palumbo (Gruppo misto) e Emily Clancy (Coalizione civica), sul rinnovo e la cura degli alberi.

Prima domanda della consigliera Palumbo
"Vista la lettera apparsa sulla stampa con la quale una cittadina che frequenta il parco Villa Angeletti, lamenta il fatto che, quasi tutti gli alberi presenti lungo le sponde del canale Navile sono stati abbattuti, lasciando un vuoto desolante. Vista la risposta, a mezzo stampa, che l'Assessora Orioli ha dato alla cittadina. Pone la seguente domanda di attualità per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sull’argomento. Per sapere dall’amministrazione il motivo per cui sono stati tagliati tutti gli alberi presenti lungo le sponde del Navile dato che l’obiettivo del progetto in atto è quello "di migliorare la qualità ambientale, proteggere del rischio idraulico, recuperare alcuni antichi manufatti idraulici, contribuendo così a valorizzare questo importante bene paesaggistico e ambientale” come ha risposto l’Assessora Orioli sulla stampa".

Seconda domanda della consigliera Palumbo
"Vista la email inviata, dal Comitato Rigenerazione no Speculazione, al Sindaco ed all’Assessora all’Ambiente, sul taglio di alberi nel bosco dei Prati di Caprara, al di fuori del cantiere dove è già stata disboscata un’area di 2 ettari nella parte dedicata alla costruzione di una nuova scuola. Sentita l’intervista rilasciata, da una rappresentante del Comitato Rigenerazione no Speculazione, a Radio Città del Capo sull’abbattimento di alberi nel bosco dei Prati di Caprara. Vista l’ambizione del Comune di Bologna di essere una capitale Green. Pone la seguente domanda di attualità per conoscere il pensiero del Sindaco e della Giunta sull’argomento. Per sapere dall’Amministrazione il motivo per cui sono stati tagliati gli alberi fuori dal cantiere in essere ai Prati di Caprara. Per saper inoltre se non ritenga che questa decisione sia in contrasto con gli obiettivi ambientali e di tutela della salute pubblica che l’Amministrazione si prefigge".

Domanda della consigliera Clancy
"Viste le preoccupazioni dei cittadini apparse sulla stampa in merito agli abbattimenti di alberi in città, in particolare in in prossimità dei Prati di Caprara, all'altezza di via Saffi, e al Navile,  nel parco di villa Angeletti, da via Carracci fino al Ponte della Bionda. Sentita l’intervista rilasciata, da una rappresentante del Comitato Rigenerazione no Speculazione, a Radio Città del Capo sull’abbattimento di alberi nel bosco dei Prati di Caprara. Considerato che il Comune si era impegnato a fare tutte le valutazioni tecniche necessarie a scongiurare la perdita degli alberi quando non strettamente necessaria per l'incolumità pubblica, considerato che gli alberi sono indispensabili per la riduzione della CO2 e la mitigazione delle temperature, considerato che al momento non è possibile calendarizzare l'udienza conoscitiva urgente su questo tema, per via delle misure previste per il contenimento della diffusione del Coronavirus, tuttavia il tema rimane di estrema attualità e i cittadini hanno bisogno di risposte tempestive; premesso che il comitato Rigenerazione No Speculazione, così come i movimenti XR Bologna e FFF Bologna, oltre ad associazioni come Legambiente e infine molti residenti stanno portando avanti una protesta per scongiurare un grave danno all’ambiente e tutelarsi dall'inquinamento atmosferico sempre più alto. Pone la seguente domanda d’attualità per avere una valutazione politica dal Sindaco e dalla Giunta sul tema. Per sapere dall’Amministrazione perché si siano resi necessari questi interventi di abbattimento degli alberi. Per sapere infine se siano in programma future azioni di abbattimento di alberi in città".

Risposta della vicesindaco Orioli
"Gentili consigliere, in questi giorni in cui viviamo in uno stato di sospensione per effetto dell’emergenza sanitaria molte delle attività che avevamo previsto di svolgere sono state giustamente rimandate. Fra queste, e mi dispiace molto, anche la mia richiesta di informativa VIII commissione sui temi ambientali, in relazione alla nuova delega al Patto per il Clima che mi è stata attribuita, e all’attuazione delle misure indicate nella doppia Dichiarazione di emergenza Climatica che questo Consiglio ha adottato.
Mentre viviamo in questo opportuno stato di sospensione, noi stiamo continuando a lavorare su questi temi, ma intanto veniamo accusati di inadempienza rispetto agli strumenti che già ci siamo dati, come il Piano di adattamento, di fare del greenwashing, di non occuparci delle informazioni, di non dire la verità.
Io sono molto d’accordo sul fatto che sia necessario dirla, la verità. Sono consapevole che non sempre è facile trovare gli strumenti più adeguati per comunicare, e che questo è anche un limite dell'Amministrazione pubblica, ma credo anche che la verità vada detta tutta.
Allora, a chi scrive che il Comune di Bologna ha fatto il progetto BlueAp e adottato un Piano di adattamento ai cambiamenti climatici ma non lo attua perché non pianta alberi, vorrei rispondere che noi stiamo attuando proprio in questi giorni una parte importante del Piano di adattamento, che interessa il controllo del ciclo urbano dell’acqua, e in particolare il canale Navile e il suo parallelo, il cosiddetto “canalazzo”.
Si tratta di lavori che interessano un tratto di circa 4 km, dal sostegno della Bova al ponte della Bionda, lavori assai articolati e complessi, che nascono da una collaborazione avviata nel 2015 fra Regione Emilia-Romagna, Consorzio della Bonifica Renana e Comune di Bologna. Le opere sono finanziate per 1,5 milioni di euro dal Ministero dell’Ambiente, nell’ambito del Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico 2014-2020 e l'Amministrazione comunale ha partecipato con un co-finanziamento di 10 mila euro.
Il progetto consiste nella pulizia del fondo dei due canali, con la rimozione di tutti i rifiuti - e vi garantisco che ci sono delle cose incredibile in fondo a questi canali - e dei fanghi maleodoranti presenti, nella loro sistemazione idraulica, nella rimessa in funzione delle porte vinciane del sostegno del Battiferro, che torneranno ad essere mobili, in modo che si possa efficacemente controllare il livello dell’acqua.
Finalmente stiamo realizzando l’obiettivo di migliorare la qualità ambientale, proteggere dal rischio idraulico, recuperare alcuni antichi manufatti idraulici, contribuendo così a valorizzare questo importante bene paesaggistico e ambientale.
In questo contesto è stata prevista la rimozione della vegetazione ripariale, lungo una fascia che consenta l'operatività dei mezzi, intervento peraltro autorizzato dalla locale Soprintendenza; si tratta di formazioni perifluviali costituite da piante a rapido accrescimento, come per esempio salici bianchi, o addirittura infestanti, quali robinie, pioppi ibridi e ailanti, che hanno colonizzato le aree contigue al corso d'acqua, favorite anche da lunghi periodi di mancata manutenzione spondale. Molti degli alberi presenti, peraltro, versavano in cattive condizioni fitosanitarie, come si è potuto constatare dalle sezione dei tronchi; una precarietà statica che, nel corso del tempo, si è manifestata anche attraverso schianti di interi alberi che si sono abbattuti persino lungo la restara percorsa dagli escursionisti, interrompendo di fatto il tracciato e imponendone la rimozione.
L’intervento sul Navile durerà circa un anno e sarà articolato in diverse fasi. Gli interventi sulla vegetazione vengono eseguiti con le tecniche proprie del lavoro forestale, quindi alberi e arbusti non si eradicano, se non è strettamente necessario per ragioni di sicurezza idraulica, ma vengono tagliati alla base, in modo da permetterne la ricrescita spontanea.
L’intervento di taglio della vegetazione è stato programmato per fasi, per non disturbare la nidificazione degli uccelli, e quindi dopo la giornata di oggi, 6 marzo, sarà interrotto per passare ad altri lavori. La vegetazione non è quindi da noi considerata un ostacolo, ricrescerà, ma va tagliata per consentire i lavori.
Se da un lato può dispiacere vedere alberi tagliati e le sponde del canale tristemente nude, in questo caso si deve procedere sapendo che si stanno realizzando opere molto importanti ed attese, che restituiranno a tutti, a cominciare dai cittadini che vivono lungo le sue sponde, un corso d'acqua più pulito, più sicuro, e anche più bello. In questo contesto abbiamo diffuso comunicazione pubblica, attraverso una conferenza stampa, attraverso il sito e i social network, non soltanto i nostri ma anche quelli del Consorzio della Bonifica renana che è incaricato dei lavori, e sto rispondendo personalmente a tutti i cittadini che mi scrivono. Quindi, vi chiedo la massima collaborazione nel dire la verità, perché questa verità è importante.
Nell'area contigua ad alcuni immobili destinati a civile abitazione localizzati in via Emilia 9, ai Prati di Caprara, invece, l'intervento si è reso necessario a fronte di un esposto dei residenti, che hanno richiesto la pulizia dell'area (di proprietà comunale) che confina con le loro aree pertinenziali e all'interno della quale erano accatastati diffusi rifiuti abbandonati. Anche qui si è intervenuti solo sulla vegetazione infestante e su piante di modeste dimensioni, salvaguardando gli esemplari adulti e maturi. E, come lungo il canale Navile, i ceppi non sono stati eradicati in modo da permettere alla vegetazione presente, ancorché appartenente a specie infestanti e a rapido accrescimento, di sviluppare nuovamente le parti aeree e, di conseguenza, la fitomassa in un arco di tempo ragionevolmente breve.
Tengo a sottolineare che questo intervento è stato eseguito sulla base di un esposto, perché se è vero che ci sono tante persone che ci chiedono di salvaguardare la vegetazione spontanea, ai Prati di Caprara e non solo, è altrettanto vero che altri esprimono punti di vista ed esigenze diverse. E quando si parla di verità, occorre tenere presente che chi amministra ha il dovere di ascoltare, e tenere in equilibrio, punti di vista talvolta discordanti.
Attorno agli alberi, che sono una presenza importante, e per questo giustamente amata, nella città, questa conflittualità talvolta emerge in modo molto forte.
Io credo che le informazioni corrette servano anche per offrire risposte alle legittime domande dei cittadini.
Per quanto riguarda gli interventi in previsione, premesso che al momento non abbiamo in programma opere su aree forestali, è bene distinguere tra l'eliminazione di esemplari arborei risultati potenzialmente pericolosi e instabili, a fronte di indagini strumentali, dal rinnovo di intere alberature, una corretta pratica agronomica a cui il Comune di Bologna dà corso ormai da un quinquennio lungo alcune strade alberate della città.
Nel primo caso, il monitoraggio semestrale cui ogni esemplare arboreo del patrimonio comunale viene sottoposto, consente di individuare gli alberi potenzialmente a rischio di crollo, che vengono eliminati nell'ottica della salvaguardia della pubblica incolumità e sostituiti, laddove le condizioni lo consentono, nel minor tempo possibile.
Nella scelta degli esemplari da mettere a dimora vengono privilegiate specie botaniche più efficaci nella lotta all'inquinamento urbano, ovvero quelle, contenute nell'allegato 3 del vigente Regolamento comunale per il verde pubblico e privato, in grado di assorbire maggiori quantità di CO2 e polveri sottili, ma nel contempo con minore potenzialità allergenica e con bassa emissione di sostanze volatili. Considerando che ogni anno le sostituzioni riguardano all'incirca 1.400 piante, appare chiaro come la diffusione di specie più efficaci cominci ad assumere una discreta importanza a livello cittadino, aumentando quindi i benefici effetti che la fitomassa svolge nei confronti della qualità dell'aria.
Molti cittadini lamentano che sostituiamo alberi adulti con esemplari giovani, e questo fa impressione, me ne rendo conto, e per alcuni comporterebbe una perdita in termini di efficienza. Vorrei sottolineare che gli alberi sono vivi, nascono crescono e muoiono, e che le piante giovani ma già formate, hanno una grande attività fotosintetica che, in un paio di anni, garantisce la stessa capacità di cattura di inquinanti di alberi senescenti o a fine ciclo vegetativo, filati o con chiome ridotte a causa di reiterati interventi di potatura necessari per limitare le interferenze spaziali aeree.
Tanto per fare un esempio, l’acero campestre è una delle piante che più di altre è in grado di catturare gli inquinanti, ha bassa emissione di sostanze volatili in atmosfera, che tendono ad incrementare i livelli di inquinamento, e bassa potenzialità allergenica. È comprovato, infine, che ogni pianta di questa specie, nei primi 8 anni dal momento dell’impianto è in grado di immagazzinare 163 kg di anidride carbonica.
Per quanto riguarda gli interventi di rinnovo di alberature stradali in contesto urbano, invece, questa è una attività prevista anche dalle "Linee guida per la gestione del verde urbano e prime indicazioni per una pianificazione sostenibile", pubblicate dal Ministero dell'Ambiente nel 2017. Peraltro, anche nelle "Linee guida per la gestione dei patrimoni arborei pubblici (nell'ottica del risk management)", curate nel 2016 dall'Associazione Italiana Direttori e Tecnici dei Pubblici Giardini, tale pratica colturale viene ampiamente affrontata e articolata.
A Bologna sono stati attuati in maniera sistematica interventi di questo tipo, che hanno portato a sostituire interi filari composti da alberi poco efficaci sotto il profilo ambientale, con altri appartenenti a specie botaniche tra le più efficienti a livello di cattura di anidride carbonica e polveri sottili.
La programmazione degli interventi di rinnovo, pratica che molti Paesi Nord europei e anglosassoni si applica con sistematicità, è definita su criteri di priorità, riconducibili a maturità o senescenza, alle condizioni vegetative e fitosanitarie degli alberi e quindi alla salvaguardia della pubblica incolumità, nonché alla loro efficacia ed efficienza in termini di capacità fotosintetica. Anche in questo caso, la messa a dimora pressoché contestuale di piante più efficaci consente di migliorare l'effetto benefico degli alberi in città.
Riguardo, poi, agi obiettivi fissati dalla normativa nazionale, il Comune di Bologna, come più volte ribadito, dalla primavera 2016 ha implementato il proprio patrimonio arboreo, pubblicato sul Bilancio Arboreo che la legge 10/13 impone di redigere entro la fine del mandato amministrativo, di circa 5.000 unità; si fa riferimento ad alberi alti almeno 3,5 metri e singolarmente censiti, non a postime forestale, passando da circa 79 mila esemplari agli attuali 84 mila; con la prospettiva di mettere a dimora altri mille alberi entro la fine del 2020.
Infine, è bene tenere presente che proprio per cercare di rendere ancora più concreti e attuabili gli obiettivi ambientali e di tutela della salute, raggiungibili attraverso l'implementazione delle fitomassa urbana, il nuovo PUG ha assunto anche i contenuti di Piano del Verde prevedendo l'incremento della fitomassa pubblica e privata nonché misure innovative di rinverdimento delle superfici e anche degli involucri edilizi.
Questo nell'ambito di una strategia generale sul verde cittadino che però non può trascurare aspetti e necessità di interventi che rispondono a temi legati alla sicurezza territoriale".

Altre informazioni

Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:47
Back to top