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Question Time, chiarimenti sulla ripartenza dell'ex Breda

L'assessore Marco Lombardo ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Federico Martelloni (Coalizione civica) sulla ripartenza dell'ex Breda. Domanda del consigliere Martelloni"Visti gli arti...

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L'assessore Marco Lombardo ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Federico Martelloni (Coalizione civica) sulla ripartenza dell'ex Breda.

Domanda del consigliere Martelloni
"Visti gli articoli di stampa apparsi in merito alla ripartenza dell'ex Breda; viste le preoccupazioni espresse dalla Fiom-Cgil circa una ripartenza troppo lenta e la mancanza di un'attività di ricerca per produrre bus a gas naturale e elettrici; considerato che la stessa Fiom-Cgil chiede la riattivazione di un tavolo istituzioni e azionisti per rilanciare il progetto per la creazione a Bologna del polo pubblico per la ricerca e la produzione di bus di nuova generazione; pone la seguente domanda d’attualità per avere una valutazione politica dal Sindaco e dalla Giunta sul tema. Per sapere dall’Amministrazione che azioni intenda intraprendere per rispondere alle sollecitazioni che giungono dal Sindacato".

Risposta dell'assessore Lombardo

“Grazie Presidente,
ringrazio il consigliere Martelloni per la domanda molto puntuale. Mi associo al suo giudizio rispetto alla responsabilità straordinaria che la FIOM bolognese e la FIOM regionale, l’organizzazione sindacale nel suo complesso, sta dimostrando da sempre nel caso dell'Industria Italiana Autobus Breda Menarini, ma anche in altre vertenze che, come dire, ci hanno affaticato e anche anche appassionato negli ultimi anni. Dico sempre di fare due piccole premesse: la prima è che intendo rispondere alla sua domanda da assessore alle attività produttive e al lavoro, quindi non occupandomi del tema in senso stretto della mobilità, la seconda premessa è, visto che il tempo della politica è sempre molto veloce, va di fretta e brucia tante cose, esprimere in quest’aula un ringraziamento sincero per le attività dell’assessore regionale Palma Costi, con la quale abbiamo lavorato in stretta sinergia, in collaborazione, direi di più, in squadra. Perché tante volte ci siamo visti al Mise, stando dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori per salvaguardare la capacità produttiva dell'unica industria italiana di autobus rimasta. E di questo devo dare atto al Governo, oggi nel ministro Patuanelli, di aver mantenuto le promesse rispetto a un'idea di non disperdere il patrimonio produttivo di questa azienda e di lavorare sull'internalizzazione della produzione. Sembrava assurdo che negli anni precedenti le commesse italiane per la produzione degli autobus venissero fatte in Turchia. Oggi stiamo cercando di invertire quella ripartizione della produzione perché non ci sia l'80% di produzione estera e il 20% di produzione italiana, ma perché sia l'inverso. E credo che in questo anche l'aver non solo ribadito la vicinanza, la solidarietà, ma anche, diciamo, la destinazione produttiva del sito, sia stato un elemento importante di questa partita. Però giustamente lei ci sta ponendo una domanda di prospettiva. Ok la parte della salvaguardia occupazionale, ok il pagamento regolare dei lavoratori, ricordo che fino a sei mesi fa c'erano degli arretrati, ok le relazioni sindacali, finalmente ci sono delle relazioni sindacali normali. Io ricordo che a dicembre, per la prima volta, abbiamo fatto un brindisi di Natale nell'azienda, di solito ci guardavamo di più al Mise a Roma. Ma qual è la prospettiva industriale? Allora se non sciogliamo il nodo della prospettiva industriale sul trasporto pubblico locale ecologico, non riusciremo a dare prospettiva di sviluppo all'azienda. E allora su questo io sono d'accordo con i sindacati, bisogna fare un passo in avanti. Io credo che il tema della green economy non possa non prescindere da una completa transizione del patrimonio industriale e del patrimonio dei nostri autobus. Le leggo alcuni dati, che so che lei conosce ma semplicemente per metterli a disposizione di tutti. In Cina, nel 2001, gli autobus elettrici erano 101, nel 2017 sono diventati oltre 6.000. Ad Amsterdam, per vedere una città più vicina a noi, abbiamo 110 bus elettrici con riduzione dell’11% di CO2 nel 2018 e da qui al 2025 sarà un escalation per arrivare a 692 mezzi con riduzione delle emissioni di CO2 del 91%. Allora se noi diciamo che vogliamo accompagnare la transizione ecologica, che oggi è l'elettrico, domani non sappiamo, ma che sicuramente rispetto all'utilizzo dei combustibili fossili prevede, non solo una riduzione importante della CO2, quindi una pulizia dell'aria dei nostri comparti urbani, ma prevede anche la possibilità di rinnovare un intero parco autobus locale, nazionale e anche europeo, un investimento strategico, importante va fatto. Io ho incontrato diversi operatori nazionali, europei, e internazionali che si occupano della produzione di autobus elettrici mettendoli a disposizione dell'ingegner De Filippis rispetto alla possibilità di alleanze strategiche. Non posso fare ovviamente i nomi perché le trattative sono riservate, sono private, ma quello che diventa fondamentale adesso che, diciamo, abbiamo superato la dittatura dell'emergenza nella relazione con i lavoratori rispetto a quello che ci siamo detti prima, pagamento dei salari, addirittura nuove assunzioni, relazioni sindacali, è fondamentale, non solo internalizzare la produzione, riportarla in Italia, ma investire da oggi soprattutto a Bologna come polo del trasporto pubblico locale ecologico. Questo significa non solo riprogettare e produrre autobus elettrici ma anche immaginare la filiera della distribuzione, il recovery degli autobus. Quindi ripensare davvero a tutta la filiera del comparto produttivo, oggi è il momento di farlo, domani è tardi. Oggi è il momento di fare questa scelta strategica, e ricordo che Breda Menarini, prima ancora di confluire in Industria Italiana Autobus, aveva questo patrimonio di conoscenza, perché l'autobus elettrico la Breda Menarini l'aveva già tanti anni fa e se non fossero state fatte scelte sbagliate d'investimento, forse oggi avremmo potuto monetizzare questo tempo nel settore europeo e internazionale perché saremmo arrivati primi. È arrivato il momento di recuperare il tempo perso attraverso una scelta di politica industriale che vada nella direzione della sostenibilità e che quindi, che nel patto per il clima, nella green economy, in tutte queste parole che sento a livello regionale, o a livello nazionale, abbia proprio in questo caso specifico un modello di riferimento perché serve alla pulizia dell'aria, serve alla riduzione della CO2 dell'inquinamento, serve alla mobilità dolce sostenibile, ma serve anche al potenziamento di un asse strategico industriale che può portare tante soddisfazioni alla nostra città e finalmente anche ai lavoratori”.

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:47
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