Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti sulla sostituzione degli alberi in via Bentivogli

L'assessore Alberto Aitini, ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alle domande d'attualità dei consiglieri Mirka Cocconcelli e Umberto Bosco (Lega nord), Addolorata Palumbo (Gruppo misto), Federica Mazzoni (Partito Democratico)...

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L'assessore Alberto Aitini, ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alle domande d'attualità dei consiglieri Mirka Cocconcelli e Umberto Bosco (Lega nord), Addolorata Palumbo (Gruppo misto), Federica Mazzoni (Partito Democratico), Emily Clancy (Coalizione civica) sulla sostituzione degli alberi in via Bentivogli.

Domanda della consigliera Cocconcelli
"Ventisette alberi da abbattere in via Bentivogli e strade limitrofe: sono olmi siberiani che verranno sostituiti con aceri campestri. Chiedo al Sindaco ed alla Giunta un parere politico-amministrativo e se gli olmi verranno abbattuti in funzione della disposizione della rete 5G, come ipotizzato dai residenti e come pare emergere da articoli di stampa".

Domanda del consigliere Bosco
"Abbattimento olmi Via Bentivogli. Alla luce dell'articolo di stampa si chiede il parere della Giunta. In particolare si chiede di conoscere se, ognuno degli alberi abbattuti sia stato considerato a rischio caduta e per quali ragioni".

Domanda della consigliera Palumbo
"Visti gli articoli di stampa apparsi in merito agli alberi di via Bentivogli che verranno abbattuti e sostituiti solo se malati ed instabili, grazie ad un accordo tra Europa Verde, una rappresentante dei cittadini e l'Assessore Aitini. Visto che il Comune si è impegnato a fare tutte le valutazioni tecniche necessarie a scongiurare la perdita degli alberi che rappresentano l’identità della Cirenaica ed un indispensabile sistema per la riduzione della CO2 e la mitigazione delle temperature estive. Premesso che contro l’abbattimento degli olmi nella via, i residenti stanno portando avanti una protesta per scongiurare un grave danno all’ambiente e tutelarsi dall'inquinamento atmosferico che è sempre più alto. Pone la seguente domanda d’attualità per avere una valutazione politica dal Sindaco e dalla Giunta sul tema. Per sapere dall’Amministrazione se corrisponde al vero quanto riportato dalla stampa sulla salvaguardia degli alberi in quella zona in seguito all’impegno dall'Assessore Aitini. Per sapere dall’Amministrazione se condivide i criteri che sono stati considerati ed illustrati durante l’assemblea di quartiere che si è tenuta qualche mese fa sul tema".

Domanda della consigliera Mazzoni
"In merito agli articoli relativi agli interventi di abbattimento per il rinnovo delle alberature in Via Bentivogli; domanda al Sindaco e alla Giunta se siano a conoscenza delle preoccupazioni e delle proteste dei cittadini residenti nella zona e se ci sia stato con loro un confronto; se corrisponde al vero che l’intervento riguardi anche l’abbattimento di alberi sani e che non venga eseguita una indagine sullo stato di salute di ogni singola pianta; se l’abbattimento degli alberi sia correlato ai lavori di predisposizione della rete 5G; se l’amministrazione è disponibile a rivalutare il piano di lavori di abbattimento in Via Bentivogli in seguito ad ulteriori approfondimenti; se le scelte dell’amministrazione in tema di manutenzione del verde e di piantumazione di nuovi alberi siano idonee a raggiungere gli obiettivi fissati dalla normativa nazionale".

Domanda della consigliera Clancy
"Visti gli articoli di stampa apparsi in merito agli alberi di via Bentivogli che sarebbero stati abbattuti e sostituiti solamente se malati ed instabili, grazie ad un accordo tra Europa Verde, una rappresentante dei cittadini e l'Assessore Aitini. Considerato che il Comune si è impegnato a fare tutte le valutazioni tecniche necessarie a scongiurare la perdita degli alberi che rappresentano l’identità della Cirenaica ed un indispensabile sistema per la riduzione della CO2 e la mitigazione delle temperature estive. Premesso che i residenti stanno portando avanti una protesta per scongiurare un grave danno all’ambiente e tutelarsi dall'inquinamento atmosferico che è sempre più alto, e che tale battaglia li vede schierati contro l’abbattimento degli olmi nella via; pone la seguente domanda d’attualità per avere una valutazione politica dal Sindaco e dalla Giunta sul tema. Per sapere dall’Amministrazione: se corrisponda al vero che vi fosse un impegno da parte dell'Amministrazione a non abbattere i suddetti alberi; se sia a conoscenza della valutazione di un agronomo, coinvolto dai cittadini residenti, circa lo stato sano di alcuni alberi abbattuti".

Risposta dell'assessore Aitini
"Questo tema sta a cuore a tutti noi ed è importante utilizzare questi momenti per dare le giuste risposte a voi e ai cittadini. L’intervento colturale che stiamo facendo in via Bentivogli, che si è reso necessario nell'ottica della salvaguardia della pubblica incolumità, partendo dagli aspetti di informazione ai cittadini è stato illustrato durante un'assemblea pubblica organizzata dal quartiere San Donato-San Vitale il 16 dicembre 2019. In quell'occasione, il tecnico dell’azienda specializzata nella valutazione statica degli alberi per conto del Comune di Bologna (un'impresa che ha una esperienza trentennale) ha illustrato la situazione della via.
Inoltre, sempre per restare in ambito di informazione ai cittadini, 72 ore prima dell'inizio dell'intervento, è stata fatta una informazione capillare con manifesti appesi a ogni singolo portone della via e alle fermate degli autobus, oltre ai comunicati stampa del Comune di Bologna, ripresi dai vari organi di informazione, e oltre alle mail a cui io stesso e il settore ambiente e verde del Comune abbiamo risposto.

Occorre precisare che l'abbattimento programmato in via Bentivogli sia riferito a soli due tratti della via: quello compreso tra via Rossi e via Masia e quello tra via Masia e via Sante Vincenzi. In questi due segmenti di strada, nell'ottica della salvaguardia della pubblica incolumità, è stata prevista la sostituzione degli olmi, ormai a fine ciclo vegetativo, attraverso la messa a dimora di altrettanti aceri campestri.
Al momento in via Bentivogli sono presenti 119 alberi e di questi purtroppo una parte necessita di un intervento di rinnovo. L'intervento è necessario, come ho detto, proprio per salvaguardare la pubblica incolumità. Negli ultimi 10 anni, infatti, nella via si sono verificati tre schianti di grandi alberi, la cui caduta non era purtroppo prevedibile.
L’ultimo, poche settimane fa, a novembre, è caduto anche in questo caso per problemi alle radici. Anche questo albero era stato controllato anche tramite l’ausilio di strumenti tecnici l'8 ottobre del 2019, circa un mese prima della caduta, strumenti che non avevano minimamente rilevato particolari problemi fitosanitari ai tessuti legnosi interni.
Come si può comprendere, la verifica della stabilità delle alberature è una attività complessa e particolarmente onerosa a cui il Comune di Bologna dà seguito, in via continuativa da ormai 25 anni, nell'ottica della prevenzione di cadute accidentali di alberi o di parte di essi. Parimenti, è anche una attività molto specialistica e onerosa. Ai costi dei monitoraggi infatti si devono aggiungere quelli delle potature, che in via Bentivogli sono particolarmente elevati a causa della necessità di intervenire con discreta frequenza, al fine di limitare le interferenze che gli alberi possono avere con le facciate degli immobili e con le altre strutture aeree che occupano la strada.
Gli schianti dei tre olmi hanno indotto i tecnici del Comune ad affermare con estrema certezza che i problemi fitosanitari che hanno interessato le radici degli alberi fossero difficilmente individuabili con le indagini strumentali, anche se in questi anni ripetute regolarmente.
Come si può intuire, si tratta di fenomeni preoccupanti, che hanno imposto l'adozione di adeguate misure cautelative, seppure a fronte di monitoraggi semestrali. Come detto, infatti, gli schianti di alcune alberature, ammalorate a livello radicale, non sono prevedibili con tempestività; per cui, in questo caso, si è reso necessario ricorrere all'eliminazione degli esemplari e alla loro sostituzione.

Nonostante quanto premesso, in sede di cantiere e a fronte dell’impegno assunto dall'Amministrazione comunale nella mia persona in primis con i cittadini che ci hanno contattato in questi giorni, a cui voglio aggiungere anche un'importante interlocuzione che abbiamo avuto e continuiamo ad avere con il partito locale dei Verdi, abbiamo deciso di fare ulteriori indagini strumentali, che stanno confermando la potenziale instabilità degli alberi imputabile sia a problematiche alle radici sia a processi degenerativi presenti sul tronco, che ne compromettono la tenuta statica. Tomografie e prove di trazione, infatti, stanno evidenziando una situazione purtroppo ancora più preoccupante di quella che era stata ipotizzata. Sono tutti dati pubblici e che presenterò volentieri ad un’udienza conoscitiva cosi da confutare le polemiche strumentali che stiamo sentendo in questi giorni e che sono inaccettabili, non per la richiesta assolutamente giusta e legittima dei cittadini di avere informazioni, ma delle tesi che mettono in dubbio la serietà di aziende del nostro territorio e dei tecnici comunali rispetto a una scelta che si sta rivelando assolutamente necessaria. Se qualcuno si volesse assumere il rischio di lasciare lì alberi pericolosi, lo dica chiaramente, e non dica che stiamo togliendo alberi per altre motivazioni spargendo fake news.

Peraltro, la sostituzione contestuale di olmi ormai a fine ciclo vegetativo, senescenti o con chioma ridotta a causa di inevitabili interventi di potatura, di cui vi ho parlato poco fa, con aceri campestri, aumenterà in breve tempo l’efficacia ecologica dell’alberata stradale. L’acero campestre, infatti, è una delle piante che più di altre è in grado di catturare gli inquinanti, ha bassa emissione di sostanze volatili in atmosfera e bassa potenzialità allergenica. E’ comprovato, infine, che ogni pianta di questa specie, nei primi 8 anni dal momento dell’impianto, è in grado di immagazzinare 163 chilogrammi di anidride carbonica.

In questi giorni ne abbiamo sentite varie: l’ultima, che ovviamente non corrisponde in alcun modo al vero, è un’ipotesi che l’intervento sia correlato ad una migliore funzionalità della rete 5G, secondo una diceria diffusa a livello nazionale ma totalmente priva di fondamento che tende a ricondurre ogni abbattimento eseguito a livello urbano a questa necessità. In proposito vale la pena evidenziare come, nel caso di specie, gli immobili presenti costituiscano un ostacolo ben più insormontabile per la diffusione delle onde elettromagnetiche rispetto alla scarna chioma degli alberi presenti, ma che, parimenti, non siano imminenti interventi di demolizione dei palazzi...
La principale motivazione che ha condotto ad ipotizzare un intervento di rinnovo di quel tratto di alberata stradale è quindi da ricondurre solo ed esclusivamente, alla salvaguardia della pubblica incolumità di persone e cose, stanti anche i tre schianti di cui ho parlato poco fa.

Ci tengo a dire che l’Amministrazione comunale sta rispettando gli impegni presi con i cittadini incontrati dando corso a ulteriori verifiche, laddove necessario, anche su altre piante presenti. Vale la pena evidenziare, come peraltro già anticipato, che gli esami diagnostici eseguiti in questi giorni abbiano evidenziato l’assoluta instabilità di alcuni alberi, nonché la presenza di diffusi processi degenerativi del legno, con patologie che non consentono di mantenere oltremodo in piedi le piante.
Peraltro, durante i primi giorni di intervento, era presente in cantiere anche un'agronoma in rappresentanza di alcuni cittadini e lei stessa ha potuto constatare personalmente come le piante sulle quali si è intervenuto manifestassero davvero le patologie che erano state presupposte.

Da diversi anni il Comune di Bologna lavora per implementare la fitomassa arborea a livello urbano e questo lavoro si è tradotto nella messa a dimora di numerosi nuovi alberi (anche in sintonia con il piano di adattamento ai cambiamenti climatici di cui Bologna si è dotata, prima città in Italia) e che, sicuramente, hanno benefici effetti sul microclima urbano. Negli ultimi 4 anni il bilancio arboreo del Comune di Bologna è passato dai circa 79.000 alberi pubblici singolarmente censiti nel 2016 agli attuali 84.000, con un incremento di ben 5.000 unità.

In via Bentivogli, come in tutta la città, si sta dando corso a interventi di rinnovo di alberature stradali laddove queste possono costituire fonte di pericolo e non siano più sufficientemente efficaci nella lotta all'inquinamento. Tale pratica, che è auspicata anche a livello di linee guida per la gestione del verde pubblico, è già stata attuata in altre zone della città da almeno 5 anni a questa parte, laddove sono stati sostituiti filari costituiti, come nel caso di via Bentivogli, da alberi colpiti da processi degenerativi del legno, periodicamente sottoposti a reiterati interventi di potatura, oppure non più in grado di svolgere al meglio la loro funzione ecologica in ambito urbano. In tutti i casi, all'eliminazione degli alberi esistenti, è seguita la contestuale messa a dimora di piante appartenenti a specie botaniche che recenti studi scientifici hanno consentito di identificare quali potenzialmente più efficaci ed efficienti in ragione della cattura di anidride carbonica e polveri sottili, la bassa emissione di sostanze volatili o con scarso potenziale allergenico. Una tipologia di intervento che si sta attuando anche in via Bentivogli individuati dove, in sostituzione degli olmi, vengono messi a dimora alberi alti già 5 metri. Il tutto, come detto, nel rispetto delle linee guida per la corretta gestione della cosiddetta "foresta urbana", adottate dal Comitato Ministeriale per lo Sviluppo del Verde Pubblico, in relazione a quanto previsto dalla Legge 10 del 2013. Tali linee, declinate sulla gestione dei patrimoni arborei pubblici, si possono ricondurre a 4 azioni principali: conoscenza; monitoraggio; gestione; rinnovo.

In questo senso, considerando che il Comune di Bologna possiede già da molti anni un censimento puntuale del proprio patrimonio arboreo, che svolge da ormai vent'anni monitoraggi continuativi sugli alberi che lo compongono e che spende per la gestione delle proprio alberature diversi milioni di euro all'anno, appare importante la programmazione degli interventi di rinnovo in contesto urbano.
Soprattutto in riferimento alle alberate stradali, il rinnovo di interi filari è pertanto definito sulla base di criteri di priorità, riconducibili a maturità o senescenza, alle condizioni vegetative e fitosanitarie degli alberi e quindi alla salvaguardia della pubblica incolumità, nonché alla loro efficacia ed efficienza in termini di capacità fotosintetica.

Quindi, l'intervento colturale programmato, non ha mai avuto, come ha detto qualcuno, finalità depauperative del patrimonio arboreo, bensì l’obiettivo primario di salvaguardare la pubblica incolumità e rendere la strada più sicura, cercando di tutelare persone e cose da schianti imprevedibili, legando a questo anche l’opportunità di piantare alberi che nel tempo sono più efficaci nel catturare gli inquinanti, facendo in modo che crescano in maniera adeguata e senza dovere, ogni 3-5 anni, procedere al contenimento della chioma.

Un’ultima considerazione la meritano gli aspetti economici dell’intervento. Il preventivo era di circa 30.000 euro e inevitabilmente aumenterà a fronte delle verifiche statiche e dei tempi del cantiere, che però abbiamo deciso di fare proprio per dimostrare anche ai cittadini più dubbiosi la necessità di questo intervento.

Ci tengo infine a sottolineare che il taglio degli alberi è solo l’estrema ratio nell'ambito della gestione del verde pubblico; a nessuno piace farlo e si cerca sempre di trovare soluzioni alternative ma purtroppo quando l’insorgenza di principi degenerativi del legno raggiunge livelli molto preoccupanti, non si può che agire in questo modo. Resta in ogni caso l’assoluta volontà da parte nostra di sostituire contestualmente gli alberi che verranno eliminati nell'ambito dell'intervento di rinnovo.
Stiamo infine valutando l’opportunità di utilizzare alcune parti del tronco degli alberi eliminati per progetti culturali (ad esempio casette dei libri dei parchi pubblici) attraverso il coinvolgimento di cooperative sociali".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:47
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