Question Time, chiarimenti sulle denunce per reati legati alla violenza di genere e sessuale
L'assessora Susanna Zaccaria ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità del consigliere Umberto Bosco e della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord) sulle denunce per reati legati alla violenza di g...
Data:
:
L'assessora Susanna Zaccaria ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità del consigliere Umberto Bosco e della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord) sulle denunce per reati legati alla violenza di genere e sessuale.
Domanda del consigliere Bosco
"Aumento reati sessuali. Alla luce degli articoli di stampa si chiede il parere della Giunta, in particolare si chiede di sapere a quali fattori la Giunta imputi l'aumento di violenze sessuali".
Domanda della consigliera Scarano
"La fotografia scattata dal Sole 24 ore sulla città di Bologna in merito alle 151 denunce per violenza sessuale in città lascia agghiacciati. Chiedo al Signor Sindaco ed alla Giunta di esprimere un parere politico amministrativo in senso generale ma anche una propria opinione in merito a tali denunce ed in particolare vorrei sapere quali indirizzi sta seguendo l'amministrazione per contrastare la violenza e soprattutto se intende promuovere una azione specifica in tale senso".
Risposta dell'assessora Zaccaria
"Ho risposto già diverse volte, ma l'argomento è delicatissimo e rispondo volentieri. Intanto, tengo a sottolineare questa cosa che è fondamentale: è il Questore che ha chiarito che sotto quella voce sono inclusi i reati di violenza di genere, per cui noi vediamo scritto "violenze sessuali" non sono tutti solo reati di violenza sessuale, sono maltrattamenti, stalking, i reati che noi generalmente definiamo di violenza contro le donne, reati anche molto diversi tra di loro che hanno caratteristiche molto diverse. Io mi sento di affermare serenamente che questo non è un aumento dei reati, dei fatti, ma è un aumento delle denunce: per fare aumentare questo numero noi lavoriamo moltissimo, perché sono molto diversi dagli altri. Vorrei fare un piccolo paragone: i reati di furto vengono sempre denunciati anche solo per la banalità che se ti rubano il portafoglio e dentro hai il bancomat, per bloccarlo serve la denuncia, quindi se aumenta quel dato, noi possiamo serenamente affermare che sono aumentati i fatti, i furti. Per quello che riguarda i reati sessuali, noi sappiamo benissimo perché ce lo dicono i dati dei centri antiviolenza, perché ce l'ha detto l'Istat nelle ultime rilevazioni che, anche se hanno qualche anno, sono ancora attendibili, che sono circa il 12% delle donne che subiscono una qualche forma di violenza a denunciare, quindi solo il 12%; da un lato ci dicono questo, dall'altro ci dicono che una donna su tre nel corso della vita subisce una qualche forma di violenza: è questo il motivo per cui noi lavoriamo per aumentare quel 12%. I motivi per cui questi reati sono difficili da denunciare, li sappiamo, non gli dico tutti perché non mi bastano i minuti: però, sono donne che a volte non hanno alternative, che non sono indipendenti economicamente, che hanno paura, che hanno paura per sé i propri figli - e qui mi riferisco un po' di più alla violenza domestica. L'aggressione per strada da uno sconosciuto invece, tendenzialmente, sono un po' più portata a denunciarla facilmente, perché non ho un vincolo familiare. Però noi da questi dati non la capiamo questa cosa, perché sono accorpati, sono rilevati tutti insieme.
Quindi, io continuo a dire che noi, con tutte le attività che mettiamo in campo per la protezione delle donne, perché tutti i servizi lavorino insieme, per poter dare una risposta efficace a questo fenomeno, lavoriamo per alzare questo numero. Capisco che fa impressione il dato: leggere +36% di denunce, lo capisco, però dobbiamo smettere di avere quest'atteggiamento schizofrenico per cui facciamo tanto per far sentire le donne sicure, per convincere che se chiedono aiuto poi noi ci siamo, poi quando loro chiedono aiuto noi non ci dobbiamo spaventare per il numero, perché il numero dei fatti, io temo, sia ancora molto più alto rispetto al numero delle denunce. Noi dobbiamo continuare in questa direzione e lo facciamo con le azioni che dicevo prima: sostegno ai centri antiviolenza, in città ci sono cinque case rifugio - non tutti i capoluoghi vantano il numero di posti letto che garantiamo noi; per l'emergenza, due due case sono in emergenza con il Pris 24 su 24; cioè, noi mettiamo in condizione le donne di essere aiutate se loro lo chiedono, quindi è anche normale che lo chiedano.
L'altro dato su cui vorrei poi riflettere insieme a voi, se voi guardate alla classifica che ha fatto un po' di scalpore, guardate gli ultimi posti nella classifica dei reati sessuali: non sono città dove non avvengono violenze, che non esistono, perché non esiste una città dove non avvengano violenze. Sono territori che hanno molte meno risorse di noi per poter dare la risposta di cui parlavo prima e dove le donne non si sentono tranquille nel chiedere aiuto, se non c'è una risposta adeguata che le metta in sicurezza, che protegga loro e i loro figli, che dia delle alternative, che le faccia tornare in autonomia. Non è cattiva volontà, ci sono centri antiviolenza anche lì, sono centri che rischiano di chiudere, dove le volontarie faticano a dare davvero garanzia di sicurezza alle donne che chiedono aiuto. Non è un caso che le città dell'Emilia-Romagna siano tutte nella parte alta della classifica, perché noi abbiamo un sistema a livello regionale, un coordinamento dei centri antiviolenza, che non vantano tante altre regioni. Allora, di questo ne parliamo tutte le volte che escono i dati: l'aumento delle denunce è un dato costante, che io mi auguro che continui ad essere costante, perché indicativo della fiducia delle vittime rispetto ai servizi del territorio. Facendo un minimo di paragone, non ci dimentichiamo i dati - e mi riferisco solo a quelli di Casa delle donne per non subire violenza, perché sono quelli più specifici che ho -, che ci indicano che nel 2018 quasi 800 nuove donne si sono rivolte ai centri antiviolenza in una città come la nostra. Quindi, io continuo a temere che il numero complessivo della violenza sia ancora molto più alto. Noi dobbiamo lavorare per diminuire gli episodi, ma per aumentare il numero delle denunce: questo significa fiducia nel sistema. So che non ho detto niente di nuovo, però ci tengo molto perché gran parte delle nostre azioni vanno proprio in questa direzione, quindi in realtà il dato rispecchia abbastanza le nostre aspettative".