Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti sulla promozione turistica del territorio metropolitano e dell'Appennino

L'assessore Matteo Lepore ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord) sulla promozione turistica del territorio.Domanda della consigliera Scarano"Sono a c...

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L'assessore Matteo Lepore ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Paola Francesca Scarano (Lega nord) sulla promozione turistica del territorio.

Domanda della consigliera Scarano
"Sono a chiedere al Signor Sindaco e alla Giunta una generale valutazione politica amministrativa sugli esiti prodotti dalla sottoscrizione del protocollo per la promozione congiunta dell'Appennino bolognese come destinazione turistica da parte del Comune di Bologna, della Città Metropolitana, della Regione Emilia-Romagna, e delle 5 strutture territoriali in cui si articola l'Appennino bolognese ed in particolare vorrei sapere se si sta cercando di porre azioni affinché questi territori possano fare "rete" con l'obiettivo di promuovere il territorio e con essa contribuirne allo sviluppo. Chiedo anche di sapere se, l'Amministrazione è consapevole del fatto che i servizi al turista, la qualità di tali servizi sono essenziali per accrescere l'economia in appennino, basti pensare che tantissime zone non sono coperte dai servizi tradizionali quali adsl o fibra".

Risposta dell'assessore Lepore
"La domanda è di estremo interesse, quella dell'Appennino e dello sviluppo metropolitano credo sia una delle frontiere più importanti che abbiamo uno di fronte. Parto dai dati che abbiamo fornito qualche settimana fa: 10 mila posti di lavoro in cinque anni. Alcuni mi hanno giustamente fatto notare che in questa epoca, nel nostro Paese presentare la crescita di 10 mila posti di lavoro in cinque anni, come il classico mezzo bicchiere d'acqua sia troppo poco e quindi sarebbe bene sottolineare quanto questo nostro territorio abbia fatto uno sforzo straordinario in questi anni per raggiungere questo obiettivo. Se noi pensiamo a quello che è il dibattito nazionale attorno anche alla prossima legge di stabilità, a quante crisi industriali sono aperte nel nostro Paese e nel nostro territorio, a quanto la disoccupazione giovanile in particolare al sud sia a due cifre e arrivino a volte anche al 50%, in anni di crisi industriale, economica, finanziaria e mi permetto di dire anche morale del nostro Paese abbiamo visto a Bologna crescere l'occupazione, tornando a dei livelli pre-crisi, in particolare perché nuovi settori si sono sviluppati, fra questi il turismo. Diecimila posti di lavoro sono tanti non sono pochi, un risultato che non poteva essere realizzato se non grazie alla collaborazione di tutti, sia di chi era al governo a livello nazionale, i vari governi che si sono succeduti - siamo partiti col Ministro alla Cultura r del Turismo Franceschini e abbiamo avuto anche dei periodi nei quali ci sono stati governi di segno opposto -. Grazie alle associazioni economiche, grazie alla Camera di Commercio che ha creduto anche nei progetti sul turismo investendo in Bologna Welcome, grazie anche alla regione Emilia-Romagna che ha finalmente capito quanto Bologna potesse essere centrale nella promozione complessiva della nostra regione, riformando la legge regionale e identificando le tre destinazioni turistiche: la Romagna, l'Emilia e Bologna.
In questi ultimi due anni noi abbiamo allargato la nostra Destinazione a livello metropolitano con un progetto unico, anzi la Regione ci ha chiesto di promuovere anche la città di Modena e in questo momento io coordino la destinazione turistica di Bologna e Modena. Sono anni importanti, nei quali evidentemente abbiamo anche rotto qualche prassi: Bologna che promuove Modena o che lavora insieme a Modena per la promozione, bisognerebbe meglio dire. Questi 10 mila posti di lavoro sono posti di lavoro su scala metropolitana, non comunale, ed è stato ancora più difficile il raggiungimento di questo risultato, perché se da un lato Bologna capoluogo ha visto crescere la presenza nel nostro centro storico di tantissimi servizi come pubblici esercizi, nuovi negozi, attività che sono alla luce del sole nelle piazze, nelle strade del centro storico e hanno anche contribuito alla sua riqualificazione; cosa più difficile era lavorare sull'area metropolitana, anche perché nella maggior parte dei siti industriali principali sono fuori dalla città, in area metropolitana, pensiamo alla Demm nell'area dell'Alto Reno per citarne uno, hanno visto contemporaneamente chiusure, cassa integrazione e allo stesso tempo uno territorio montano che cercava di riorganizzarsi. E ci sono effettivamente segnali di una ripresa ancora, diciamo così, non strutturale. Noi dobbiamo sapere investire su questa nuova idea di territorio come paesaggio naturale e culturale, perché ad esempio quando abbiamo inaugurato uno dei cammini, quello dedicato ai santuari Mariani, il cammino Mater Dei, abbiamo visto alcune cooperative di comunità lavorare per lo sviluppo di quel territorio, penso a Foglia tonda o altre che non a caso sono nuove realtà nate grazie all'impegno di cittadini con competenze, che hanno deciso di rimanere nei nostri Comuni montani, di costruire dei nuovi servizi sia per coltivare quest'itinerario a partire dal patrimonio culturale, sia per la manutenzione dei sentieri, ma soprattutto per offrire ai visitatori lungo questi cammini dei veri e propri servizi nell'ambito della ristorazione, dell'accoglienza e investendo su competenze in ambito culturale, penso al teatro, al lavoro sull'educazione per l'infanzia, al cicloturismo e alle nuove tecnologie. Sono tanti semi che possiamo individuare lungo tutti i cammini che abbiamo aperto, il più famoso che ha avuto successo è quello della Via degli dei, un altro che ha avuto molto successo recentemente è quello della Via della lana e della seta, che collegano Bologna con Firenze, Bologna con Prato e ci indicano una strada che è quella da un lato dell'alta velocità: noi siamo sulla metropolitana d'Italia, quindi siamo una porta di accesso che finalmente può fare arrivare tantissimi visitatori da fuori ad altre città italiane che sul turismo hanno molto più storia e blasone di noi, come Firenze, Milano o Roma e Venezia; ma che ad esempio sono raggiungibili anche a piedi, in cinque giorni di cammino e permettono a Bologna di raccontare, come il New York Times recentemente ha saputo descrivere, un'idea diversa di paese. Il 2019 è l'anno di Matera capitale italiana ed europea della cultura, è anche l'anno nel quale Matera viene scelta dal New York Times insieme a Bologna per raccontare un'idea di turismo più lento, che sa prendersi cura del territorio della sua autenticità e delle relazioni. Questo significa che stiamo iniziando a essere percepiti non solo come il Quadrilatero e piazza Maggiore ma come un territorio da un milione di abitanti va dall'Appennino, i suoi laghi e i suoi giacimenti culturali importanti, fino alla pianura. Questo è molto rilevante.
Abbiamo salutato da pochi giorni un grande assessore del Comune di Bologna che è stato Campos Venuti, lui ha fatto una battaglia fortissima per evitare la crescita della città a 1 milione di abitanti e fu una battaglia molto seria che fermò per fortuna la speculazione edilizia. La città da un milione di abitanti esiste già e non è quella che sta dentro le mura di Bologna, sta tra l'Appennino e la nostra pianura imolese, ci dobbiamo prendere cura di questi nostri concittadini, anche se non sono residenti nel Comune capoluogo. Con la nostra tassa di soggiorno lo facciamo, investiamo ogni anno 2 milioni di euro sulla Destinazione metropolitana, siamo l'unica città in Italia che lo fa su un ente più grande; i dati del turismo anche in Appennino stanno crescendo e se il Consiglio comunale vorrà lavorare ancora di più su questo sono disponibile a fare degli incontri di merito".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:46
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