Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti sulla situazione della società La Perla

L'assessore Marco Lomberdo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (Gruppo misto) sulla situazione della società La Perla.Domanda della consigliera Palumbo"Vist...

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L'assessore Marco Lomberdo ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Addolorata Palumbo (Gruppo misto) sulla situazione della società La Perla.

Domanda della consigliera Palumbo
"Visti gli articoli di stampa in merito alla crisi che investe nuovamente la società La Perla di Bologna nonostante Regione, Sindacati e Città Metropolitana ed azienda stiano lavorando per arrivare ad un accordo. Visto che esiste una nuova normativa, entrata in vigore a giugno del 2019 che parla di tutela dei marchi storici, cosi come già evidenziato dall’Assessore Lombardo in risposta ad una precedente domanda sullo stesso tema. Pone la seguente domanda di attualità per avere dal Sindaco e dalla Giunta una valutazione politica sull’argomento. Per sapere come l’Amministrazione intenda intervenire per arrivare alla sottoscrizione di un accordo fra le parti interessate che possa costituire la base per un tavolo di confronto con il Ministero per lo sviluppo economico e che possa salvaguardare l’immagine di tutte le imprese manifatturiere dell’Emiliana-Romagna".

Risposta dell'assessore Lombardo
"Ringrazio la consigliera Palumbo per la domanda che mi offre la possibilità opportunità di fare il punto sulla situazione delle lavoratrici e dei lavoratori de La Perla. Mentre nella precedente risposta ho espresso preoccupazione per la situazione dei lavoratori della ex Magneti Marelli, in questo caso invece posso esprimere un cauto ottimismo perché non è stata raggiunta ancora un'intesa o un accordo, ma è stata raggiunta una pre-intesa che può, io mi auguro, arrivare alla definizione di un accordo domani in sede del Ministero dello Sviluppo economico, incontro al quale sarà presente l'azienda, le organizzazioni sindacali, la Regione Emilia-Romanga e sarà presente anche il Comune, proprio per monitorare la situazione e far sì che in qualche modo si apra uno scenario diverso rispetto a quello che avevamo fino ad oggi. Voglio ricordare, ma lo ha fatto bene la consigliera nel suo intervento, che fino ad oggi avevamo una situazione così composta: 126 lettere di licenziamento che erano state sospese dall'ultima riunione che si era avuta al Mise a luglio. Ad oggi queste lettere di licenziamento sono state ritirate in attesa della conclusione di questo accordo. Perché parlo di pre-intesa e non di accordo? Ovviamente non potendo entrare entrare nel dettaglio dell'oggetto dell'accordo, segnalo un elemento fondamentale della pre-intesa che è l'ottenimento dello strumento della cassa integrazione, per fare questo ci sono delle verifiche tecniche che devono essere fatte con il coinvolgimento del Mise, per cui non si può dire di essere completamente soddisfatti perché abbiamo bisogno di questi passaggi affinché l'accordo possa essere siglato da parte di tutti. Ma non solo, in qualche modi si apre così un diverso scenario che è quello dell'accompagnamento di un certo numero di lavoratrici e di lavoratori verso il pensionamento e non con il licenziamento, e dall'altra parte una discussione su qual è il piano industriale. Come abbiamo sempre detto, ci vuole un piano di investimenti e un piano industriale per poter capire se siamo in una situazione di prospettiva futura dell'azienda oppure se ci muoviamo sotto la dittatura dell'emergenza. Dall'altra parte questa pre-intesa non nasce per caso, è frutto di negoziazioni intense che ci sono state, anche durante i mesi estivi, delle quali è giusto ringraziare le organizzazioni sindacali e anche le rappresentanze aziendali che hanno voluto lavorare e non aspettare le decisioni possibili che potevano venire da Roma, ecco perché noi ci muoviamo in un quadro di cauto ottimismo, perché domani, a Roma, andremo ad affrontare la questione partendo da un testo di un pre-accordo che si è raggiunto a livello locale, e in questo modo aiutiamo il livello nazionale in qualche modo a favorire una soluzione alla controversia, offrendo non solo una piattaforma di discussione, ma una proposta sulla quale esprimerci. Non credo che sia solo l'occasione per fare una valutazione tecnica sull'ammissibilità o meno dalla cassa integrazione, ma io credo che possa essere un'occasione utile anche per capire come si possono salvaguardare i marchi storici. Io l'ho già detto in quest'Aula e lo ribadisco: esiste una normativa di recente approvazione sulla tutela dei marchi storici, La Perla è un marchio storico e se noi vogliamo garantire la continuità occupazionale e quindi la tradizione e l'eccellenza del nostro territorio e, dall'altra parte, far sì che anche la proprietà o i fondi di investimento stranieri mantengano qui l'attività produttiva, abbiamo uno strumento nuovo per farlo che è quello del fondo di tutela dei marchi storici. È chiaro che è un fondo che essere anche irrobustito da risorse economiche e io mi auguro che il Mise in qualche modo non sia solo il luogo nel quale possiamo avere delle risposte in materia di erogazione delle ammortizzatori sociali, cassa integrazione, ma sia il luogo nel quale possiamo elaborare strategie di sviluppo, economico e industriale. Come? Ce lo lascia intendere proprio il nome del Ministero dello Sviluppo economico, perché da questi asset strategici, in particolare nel settore del luxury e del tessile di alta moda e di alta qualità, passa un pezzo, a nostro avviso importante, non solo della tutela di un marchio storico del territorio ma anche della nostra politica industriale. Infine mi sia consentito un ultimo ringraziamento alle lavoratrici, perché se non fosse stato per la loro battaglia e per il loro modo contagioso di raccontare il loro attaccamento non solo a un posto di lavoro ma anche
a qualcosa che fa parte della loro vita professionale e non, probabilmente non saremmo riusciti a ottenere questo, seppur parziale risultato, che speriamo domani possa concludersi in maniera positiva. Questo dimostra che quando ci sono lotte che vengono fatte per difendere il proprio posto di lavoro ma anche per difendere la storia e la tradizione di una città, si possono ottenere risultati che all'inizio potevano sembrare impensabili".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:46
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