Comunicati stampa

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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy

Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy (Coalizione civica). "Magneti Marelli - 25 Aprile.Ognuno di noi ha diritto alla propria opinione, meglio se informata. Ma nessuno di noi ha diritto ai propri fatti e a mettere in...

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Di seguito, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Emily Clancy (Coalizione civica).

"Magneti Marelli - 25 Aprile.
Ognuno di noi ha diritto alla propria opinione, meglio se informata. Ma nessuno di noi ha diritto ai propri fatti e a mettere in discussione la storia. Tanto più chi fa parte delle istituzioni, figuriamoci chi, da ministro, giura su di essa, pronunciando queste parole: “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della Nazione.”
Quella nazione nell’Aprile del 1945 è stata liberata dal fascismo, dalla dittatura, dall’occupazione nazista. Il 25 Aprile è l’anniversario del giorno in cui il Comitato di Liberazione Nazionale proclamò l'insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive di attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa, giorni prima dell'arrivo delle truppe alleate. Non è la festa di alcuni, è un pilastro della Memoria della storia di tutte e tutti noi.
Quindi forse prima di riferirsi al 25 Aprile con le parole: “Siamo nel 2019 e mi interessa poco il derby fascisti-comunisti” oppure “Il 25 aprile non sarò a sfilare qua o là, fazzoletti rossi, fazzoletti verdi, neri, gialli e bianchi” sostenendo che sia più importante quel giorno occuparsi della lotta alla mafia, come se la lotta alla mafia non dovesse essere un agire quotidiano, il ministro dell’Interno della Repubblica fondata sulla Costituzione dovrebbe fare un ripassino.
La teoria degli opposti estremismi è un falso storico, e la Costituzione, il patto sociale su cui è nata la nostra Repubblica è stata scritta anche dai Comunisti. È chiaro?

Il ministro ha quindi giurato di osservare.
XII Disposizione transitoria e finale della Costituzione
"È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista".
Abbastanza chiaro, no? Che dite, forse andrebbe tenuto a mente quando qualcuno dice che organizzazioni di chiara ispirazione fascista come Casapound o Forza Nuova possono liberamente accedere alle istituzioni. D’altronde c’è qualcuno, anche in questo Consiglio, che questa disposizione l’ha definita un codicillo.
Comunque, oltre alla Costituzione i ministri giurano di osservare lealmente anche le leggi. Benissimo.
Norme di attuazione della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione. Legge 20 giugno 1952, n. 645
Com’è noto definisce la riorganizzazione del partito fascista. Tra le condotte c’è anche quando un gruppo di persone denigra la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolge propaganda razzista.
Vorrei scherzare sulla necessità di un ripasso, ma il tema è purtroppo molto serio.
Gli strascichi di questo pericoloso revisionismo storico messo in atto dalle più alte cariche dello stato, purtroppo, si sono visti anche nella nostra Bologna, medaglia d’oro alla Resistenza, con la gravissima scelta dell’azienda Magneti Marelli di negare l’accesso agli ospiti istituzionali, l’ANPI e il Comune di Bologna, all’annuale commemorazione di Gualtiero Marzocchi in fabbrica.

Gualtiero Marzocchi è stato un operaio meccanico della fabbrica Weber di Bologna e partigiano del 1° Battaglione Busi della Brigata Irma Bandiera Garibaldi. Fu catturato il 5 febbraio 1945 dai fascisti nell’abitazione della sorella a Monte San Pietro e ucciso, la sua salma venne trovata una settimana dopo in un fossato in via Due Madonne a Bologna. 
Da sempre, ogni anno, le organizzazioni sindacali organizzano una commemorazione in ricordo della sua scomparsa nella sede di Bologna dell’azienda metalmeccanica Magneti Marelli (ex Weber), dove è anche situata una lapide a suo nome. I rappresentanti dei lavoratori hanno sempre organizzato iniziative e assemblee per ricordare la Resistenza e il 25 aprile con ospiti esterni, con l’Anpi, le istituzioni, costituzionalisti, storici, professori universitari.

Allora in tempi di pericoloso revisionismo, mi vorrei affidare a chi la storia la studia per professione. Luca Alessandrini, storico, direttore dell’Istituto Parri sul tema ha usato parole molto chiare, in un’intervista a Repubblica:
“La scelta presa alla Magneti Marelli è una cosa seria, spero che tornino indietro. Qualcuno lì ha preso una cantonata: non sono di parte le istituzioni e l’Anpi, invitate a parlare del 25 aprile. Non si può lasciarli fuori dalla porta, tanto più che si tratta di una fabbrica significativa, un pezzo di storia d’Italia. A meno che qualcuno non pensi deliberatamente di accettare la vulgata di Matteo Salvini. […] Il 25 aprile è oggetto di contesa almeno dalla metà degli anni ’90. […] Nessuno fino a poco tempo fa diceva apertamente cose che adesso si dicono. Cose incredibili. Che il fascismo ha fatto anche cose buone, che in fondo non era come il nazismo, che le leggi razziali sono state un incidente di percorso. Sono gravissime sciocchezze, che rimettono in discussione in maniera subdola la struttura fondamentale della nostra Repubblica. […] Se cambia il giudizio sul fascismo, cambia il giudizio sulla nostra democrazia. Per fare spazio a un altro tipo di governo, più autoritario, plebiscitario. […] La messa in discussione dei fondamenti della nostra democrazia è un’operazione studiata. La nostra Costituzione è stata una mediazione politica alta che ha prodotto un patto sociale. […] Dietro la messa in discussione del 25 Aprile c’è questo: l’intenzione di sgretolare il patto sociale su cui si fonda”.

Al Ministro degli Interni della Repubblica fondata sulla Costituzione, ai dirigenti della Magneti Marelli ripeterei questo:
Ognuno di noi ha diritto alla propria opinione, meglio se informata.
Nessuno di noi ha diritto ai propri fatti e a mettere in discussione la storia.
Il 25 Aprile non è la festa di alcuni, è un pilastro della Memoria e della storia di tutte e tutti noi".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:44
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