Comunicati stampa

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Question Time, chiarimenti sullo sciopero mondiale per il clima

L'assessora Valentina Orioli, ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità delle consigliere Federica Mazzoni (Partito Democratico) e Emily Clancy (Coalizione civica) e del consigliere Andrea Colombo (Partito ...

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L'assessora Valentina Orioli, ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alle domande d'attualità delle consigliere Federica Mazzoni (Partito Democratico) e Emily Clancy (Coalizione civica) e del consigliere Andrea Colombo (Partito Democratico) sullo sciopero mondiale per il clima.

Domanda della consigliera Mazzoni
"Premesse le notizie di stampain merito alla manifestazione che si terrà questo venerdì promossa da studentesse e studenti sull’inquinamento ambientale come problema globale; domanda al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico-amministrativa in merito alla manifestazione e sulle politiche che l’Amministrazione intende attuare"

Domanda della consigliera Clancy
"Vista la mobilitazione di venerdì 15 marzo, che vede coinvolte molte città di tutto mondo tra le quali anche Bologna, per chiedere ai governi, locali e nazionali, provvedimenti urgenti per la salvaguardia dell'ambiente e il contrasto ai cambiamenti climatici si chiede al Sindaco e alla Giunta: una valutazione politico amministrativa su queste manifestazioni; quali azioni si possano intraprendere a livello di governo locale del territorio per la salvaguardia dell'ambiente e per il contrasto ai cambiamenti climatici".

Domada del consigliere Colombo
"Viste le notizie di stampa allegate, in merito allo sciopero globale per il clima promosso dal movimento Fridays For Future (FFF), che si svolgerà venerdì 15 marzo, anche a Bologna, dove è prevista una manifestazione con protagonisti gli studenti delle scuole superiori e dell'università; chiede al Sindaco e alla Giunta una valutazione politico-amministrativa in merito all'importanza dello sciopero in oggetto, alle finalità e ragioni del movimento FFF, e alle scelte politiche e amministrative necessarie, anche nella città di Bologna, per una risposta all'altezza della gravità della crisi ambientale e climatica in atto a livello mondiale e locale".

Risposta dell'assessora Orioli
"Anch'io ritengo che la manifestazione Fridays For Future indetta per oggi sia un evento di rilevanza per certi versi straordinaria, pur non avendo purtroppo potuto partecipare direttamente questa mattina, però ho cercato di manifestare la mia adesione e il mio pensiero. Dico questo perché ci sono almeno due aspetti che mi hanno colpito e che danno una connotazione nuova a questo evento rispetto ad altre manifestazioni legate ai cambiamenti climatici a cui abbiamo assistito negli anni passati.
Il primo aspetto importante è che siamo di fronte ad un movimento che ha ormai una connotazione globale ma che è, allo stesso tempo, radicato nelle realtà locali. Alla manifestazione, al 14 marzo, mi risulta che abbiano aderito le scuole di 1769 città in 112 paesi. Di queste 1769 località 208 sono in Italia. Si tratta di un numero davvero impressionante che caratterizza un movimento radicalmente diverso da altre iniziative recenti. Ci sono state importanti manifestazioni “dal basso” organizzate, ad esempio, in concomitanza con le COP, ma si sono svolte nella città che ospitavano la Conferenza o in alcune capitali dove i manifestanti si sono riuniti. Altre manifestazioni hanno avuto carattere più spiccatamente locale o nazionale, ma non mi risultano manifestazioni recenti con una così forte eco globale e al tempo stesso con una così forte diffusione a livello locale.
Il secondo elemento che vorrei sottolineare è la connotazione generazionale di questo movimento. Siamo di fronte ad un movimento di ragazze e ragazzi, io stessa ho visto uscire di casa i miei figli questa mattina, hanno 17 anni, per andare a manifestare, e non mi hanno chiesto il permesso, e non mi hanno detto cosa andavano a fare, ci sono andati perché erano convinti di doverlo fare. L'iniziativa Friday For Future testimonia in modo chiaro che la diffusa consapevolezza dei rischi dovuti ai cambiamenti climatici non è più appannaggio di movimenti ambientalisti particolarmente sensibili o di élite di scienziati. C'è una richiesta sempre più forte, chiara ed esplicita verso chi amministra il bene pubblico affinché vengano compiute scelte per una rapida transizione ad una società “decarbonizzata”, questa richiesta viene dai più giovani fra di noi e per me questo è un ottimo segnale anche sul fronte della disponibilità a modificare i nostri comportamenti individuali perché i giovani sono aperti e disponibili a questo.
È evidente che questo tema tocca anche le competenze dei governi locali. Il Comune di Bologna da questo punto di vista è tuttaltro che insensibile. Traccerò qui una breve sintesi delle principali linee di azione dell'Amministrazione con qualche elemento di novità sui prossimi passi.
Nel 2008 Bologna ha aderito al Patto dei Sindaci, l'iniziativa con cui le città europee hanno fatto proprio l'obiettivo di ridurre al 2020 le emissioni climalteranti di almeno il 20%. L’adesione di Bologna si collocò in un lungo processo di attenzione alla pianificazione energetica e alle tematiche energetico-ambientali iniziato con la partecipazione di Bologna alla Conferenza di Kyoto nel 1997.
Il PAES di Bologna è stato approvato nel maggio 2012 ed è stato attuato anche attraverso la formalizzazione di un “Protocollo di intesa per l’attuazione del PAES” sottoscritto il 26 ottobre 2012 dal Sindaco di Bologna e dai rappresentanti di 34 organizzazioni che si sono impegnati a collaborare per rendere possibili gli obiettivi del Piano.
Nel 2015 abbiamo aggiornato l'inventario delle emissioni per valutare i trend della città e monitorare l'efficacia delle azioni intraprese.
Dall'inventario emerge una riduzione delle emissioni climalteranti dal 2005 (anno base) al 2013 di quasi 300.000 tonnellate di CO2, ovvero un calo del 12,4%. Si tratta di un risultato molto positivo perché, dopo anni di crescita, la città ha iniziato effettivamente a ridurre i propri consumi con un ritmo che probabilmente ci porterà a centrare l'obiettivo del -20% al 2020.
Nel frattempo il Comune di Bologna, attraverso il progetto LIFE BlueAp, ha predisposto ed approvato nel 2015 il Piano di Adattamento ai cambiamenti climatici andando a comporre un quadro di politiche climatiche della città in linea con altri importanti esempi europei.
Durante il progetto il Comune di Bologna, primo in Italia, ha sottoscritto il Mayors Adapt, una nuova iniziativa europea sull'adattamento nelle città per coinvolgere le città sui temi della resilienza.
Il lavoro di costruzione del Piano si è basato sulla situazione climatica locale e sugli scenari climatici futuri, elaborati da ARPAE nel “Profilo Climatico Locale” (PCL) . Da questi studi sono emersi i tre macro-fattori di vulnerabilità del territorio bolognese: siccità e carenza idrica; ondate di calore in area urbana; eventi non convenzionali e rischio idrogeologico.
Il Piano di adattamento individua obiettivi al 2025 e descrive le azioni necessarie a raggiungerli distinguendo quelle riconducibili esclusivamente al Comune da quelle in cui sono altri i soggetti chiamati ad intervenire. Anche per questo, le azioni individuate dal Piano presentano livelli di dettaglio e di complessità diversi, come sapete ad esempio rispetto al tema delle reti idriche superficiali sotterranee che sono molto complesse dal punto di vista dei soggetti che sono chiamati ad intervenire.
Il nostro Piano di Adattamento ha avuto una forte risonanza essendo una esperienza pilota nel contesto italiano e, per certi aspetti, europeo.
Nel 2015 l'Unione Europea, in linea con gli aggiornamenti delle politiche climatiche, ha lanciato una nuova iniziativa denominata “Patto dei Sindaci per il Clima e l'Energia” dove vengono proposti nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti nelle città (-40% al 2030) e viene promossa l'integrazione fra le politiche di adattamento e quelle di mitigazione.
Posso annunciarvi, qui, oggi, che abbiamo avviato in questi giorni l'iter per aderire a questa versione aggiornata del Patto dei Sindaci, e io sarò a Genova, ad aprile a firmare questo patto se il Consiglio comunale me ne darà mandato, quindi dalla prossima settimana parleremo di questo .
Ciò consentirà di rivedere gli obiettivi di riduzione delle emissioni spostando il riferimento dal 2020, ormai imminente, al 2030, rivedendo il PAES anche alla luce di nuovi strumenti di pianificazione elaborati in questi anni come il PUMS. Inoltre si potrà lavorare per la migliore integrazione dei temi energetici ed ambientali nel nuovo strumento di pianificazione in corso di elaborazione, il Piano Urbanistico Generale (PUG), questa è una cosa a cui tengo molto perché penso che i temi energetici e ambientali poi diventando decisivi nel modo in cui costruiamo la città se effettivamente entrano negli strumenti di pianificazione urbanistica.
Prima il consigliere Colombo diceva che non basta approvare piani: è vero, ma i progetto nascono dai piani e dalle politiche e a me sembra che qui ci sia un quadro e un percorso molto lineare, non credo che sfugga a nessuno che da questi piani nascono alcuni progetti che l'Amministrazione sta portando avanti e che sono decisivi in questa direzione, ne cito solo uno ed è il progetto del Tram, perché poi se vogliamo parlare veramente di sostenibilità e di abbattimento di emissioni e di lotta all'inquinamento, dobbiamo parlare di questo.
Infine, proprio oggi, la Città metropolitana di Bologna, in stretta collaborazione con il Comune, l’Università e la Fondazione Innovazione Urbana, lancia l’Agenda metropolitana per lo Sviluppo Sostenibile ed apre una consultazione pubblica, al fine di raccogliere punti di vista, pratiche in corso e progetti da parte di tutta la comunità metropolitana.
Come sapete, l'Agenda metropolitana per lo sviluppo sostenibile di Bologna è il risultato ultimo della Carta di Bologna che lanciammo durante il G7 Ambiente di due anni fa, e che fu sottoscritta l’8 giugno 2017 dai Sindaci delle Città metropolitane italiane. È una carta radicata su principi di carattere internazionale, sull'agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile, ed individua otto temi per “rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri e sostenibili” contrastando l’inquinamento e migliorando la qualità dell’ambiente urbano. Questa Carta noi l'abbiamo già adottata ma abbiamo anche proposto, come percorso a tutte le città metropolitane italiane, attraverso Anci, di adottare un documento simile e devo dire che questo percorso sta proseguendo, il sindaco Merola è il referente in Anci per questo progetto che riguarda appunto l'Agenda delle città metropolitane per lo sviluppo sostenibile.
Quindi noi stiamo facendo la nostra parte, non solo a livello locale ma anche sul piano nazionale, e direi anche internazionale, con tenacia e continuità. Il lavoro che stiamo facendo, sopratutto sulla Carta di Bologna e sulle Agende, testimonia però che c'è bisogno di collegare sempre di più le decisioni locali a livello globale. Concludo citando il nostro Sindaco, che non a caso oggi è impegnato in Romania al Comitato delle Regioni, e dalla Romania ha appena postato un video, non se l'avete visto, che ci dice che la lotta ai cambiamenti climatici ha anche bisogno di più Europa, e questo, secondo me, è molto vero. Io mi permetto di allargare e di dire che la lotta ai cambiamenti climatici ha bisogno di più mondo, nel senso che le politiche devono essere condivise assolutamente ad un livello molto alto".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:44
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