Question Time, chiarimenti sulla riqualificazione della cinta muraria e dell'Orto botanico
L'assessora Valentina Orioli, ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sulla riqualificazione della cinta muraria e dell'Orto botanico.Domanda della consigli...
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L'assessora Valentina Orioli, ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord) sulla riqualificazione della cinta muraria e dell'Orto botanico.
Domanda della consigliera Cocconcelli
"In base agli articoli di stampa allegati, come ci è stato comunicato ieri in Commissione dall'Assessore all'Urbanistica Valentina Orioli, le risorse per una ristrutturazione dell'intero sistema della cinta muraria cittadina parte da un progetto risalente al lontano 2007. Considerato che è in corso un lavoro presieduto da una Commissione formata dall'Alma Mater, Comune, Resto del Carlino e SMA, con in atto una raccolta fondi che prevede un progetto di riqualificazione attinente l'intera area dell'Orto Botanico e relative mura con creazione di un Padiglione polifunzionale e relativa area parcheggio nei pressi dei Giardini e della Palazzina della Viola, chiedo al Sindaco ed alla Giunta un pensiero politico nel merito e come intendano sviluppare l'intervento in maniera non impattante sulla relativa cinta muraria prospiciente la zona dell'Orto Botanico".
Risposta dell'assessore Orioli
"Grazie per questa domanda che mi permette di fare un po' di chiarezza su informazioni che purtroppo si sono malamente sovrapposte, direi, nell'ultima a commissione a cui sia io che l'assessore Gieri abbiamo partecipato e che era dedicata al tema delle mura. Allora, per quanto riguarda il tema delle mura quello che noi abbiamo voluto dire, ma per la verità ribadire perché ne abbiamo parlato anche in altre occasioni, è che il Comune ha effettivamente un progetto complessivo di conoscenza e di restauro dei circa 2,6 km di cinta muraria che residuano lungo i viali della città. Questo progetto fu a suo tempo oggetto effettivamente di una richiesta di finanziamento non al Ministero per i beni culturali, ma alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il finanziamento in quell'epoca non c'è stato, ma questo non toglie che per noi il progetto continua ad essere valido e riteniamo che, data la sua complessità e la sua estensione, si debba realizzare per settori, quindi avendo una visione strategica dell'insieme ma cercando di beneficiare, per ogni diverso settore della città in cui insiste un tratto di mura, di diverse forme diciamo di attuazione del restauro. Questo penso sia l'approccio più corretto e forse anche più pragmatico rispetto a questo tema, rispetto al quale la questione dei finanziamenti poi si può anche riaprire proprio pensando ad un approccio per stralci e non più all'intero, a mio avviso, ma questo lo valuteremo anche tecnicamente se è possibile. Detto questo, in commissione io avevo citato il progetto dell'orto botanico come un esempio, cioè dicendo: in questo momento l'ateneo di Bologna che ne è proprietario ed ha effettivamente il titolare di tutta questa operazione che non è in capo al Comune, sta promuovendo il recupero e la valorizzazione del suo orto botanico e anche degli edifici sempre appartenenti all'ateneo che stanno in fregio all'orto botanico lungo via Irnerio, che sono edifici destinati alla didattica, ma destinati anche agli spazi museali dell'orto, quindi alle collezioni botaniche e alla biblioteca. In quest'operazione, siccome dentro l'orto botanico c'è un tratto di mura che limitano l'orto a nord, sarà compreso il restauro di quel tratto di mura. Quindi quello che ho citato era un esempio interessante virtuoso, che guarda caso si sta sviluppando proprio in questo periodo, e che tiene insieme il tema delle mura con il tema della valorizzazione di una delle poche aree verdi che stanno dentro le mura della città. Di questo progetto dell'orto botanico posso dare qualche informazione in più, perché in realtà si tratta di un progetto che l'ateneo intende sviluppare anche attraverso il crowdfunding, com'è stato detto dallo stesso Rettore nella presentazione che è avvenuta prima di Natale, quindi c'è un supporto diciamo dal punto di vista dell'informazione nella diffusione del progetto da parte de Il resto del Carlino, un progetto che ha una componente edilizia che è a cura dell'ufficio tecnico dell'ateneo, come dicevo, recupero degli edifici esistenti, trasformazione di un edificio che attualmente è esistente, attenzione, che contiene delle aule in un padiglione a servizio del parco, quindi non c'è nessun aumento di volumetria, c'è semplicemente una demolizione con una ricostruzione più funzionale a quello che sarà l'orto botanico. Ecco, tutto questo progetto, dicevo, si pensa di realizzare con il coinvolgimento di tutta la popolazione bolognese qui con un cantanti per la parte soprattutto botanica e anche naturalmente con il coinvolgimento dell'ufficio di ateneo per la parte che riguarda ovviamente gli edifici di proprietà dell'ateneo. La qualità del progetto è seguita da un comitato scientifico di cui faccio parte che è presieduto dal professor Roberto Balzani in quanto presidente del sistema museale di ateneo quindi referente dell'ateneo per questa materia. Il comitato scientifico si è riunito più volte e ha elaborato tutta una serie di linee guida che saranno seguite sia dall'ufficio tecnico di ateneo sia dai progettisti che l'ateneo incaricherà per la parte botanica. Quindi posso dire che gli si sta facendo un percorso assolutamente virtuoso e molto approfondito, data la rilevanza di questo spazio, ma anche della sua storia rispetto alla città di Bologna e alla nostra Università. L'orto botanico insiste nell'area cosiddetta di Filippo Re, che però è un'area più grande, da una parte c'è l'orto botanico, una parte è occupata da altri edifici ed altre strutture dell'ateneo di Bologna. Sull'area di Filippo Re sussiste un Poc, questo tutti qui lo dovrebbero sapere, perché i Poc vengono votati dal Consiglio comunale, che prevede la costruzione di un asilo. L'ateneo sta anche realizzando il progetto dell'asilo e quindi le polemiche che sono venute fuori, un po' impropriamente secondo me nella nell'ultima commissione, riguardano una serie di operazioni preliminari alla costruzione dell'asilo che gli uffici tecnici di ateneo stanno legittimamente conducendo all'interno delle loro proprietà, come ad esempio bonifiche belliche, bonifiche ambientali e verifiche archeologiche, che non sono altro che le operazioni che si devono compiere ogni volta che si fa un intervento progettuale. E' chiaro che la costruzione del nuovo asilo comporta anche tutto una sistemazione degli spazi all'interno dell'area di Filippo Re che è una sistemazione che a tendere sarà migliorativa, ma ora questo progetto è appena nella fase appunto delle bonifiche, quindi dobbiamo avere pazienza e aspettare che il progetto si realizzi per vederne gli effetti".