Question Time, chiarimenti sulla situazione dell'ex Bredamenarini
L'assessore Marco Lombardo ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Roberto Fattori (Partito Democratico) sulla situazione dell'ex Bredamenarini.Domanda del consigliere Fattori"Visti gli ar...
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L'assessore Marco Lombardo ha risposto questa mattina, in sede di Question time, alla domanda d'attualità del consigliere Roberto Fattori (Partito Democratico) sulla situazione dell'ex Bredamenarini.
Domanda del consigliere Fattori
"Visti gli articoli di stampa in allegato sulla situazione di Industria Italiana Autobus, ex Bredamenarini, si invita cortesemente il Sindaco e la Giunta ad esprimere una valutazione politica amministrativa sulle implicazioni che derivano dalla acquisizione della maggioranza della proprietà dell’azienda da parte della Turca Karsan. Chiedo in particolare, quali prospettive si ipotizzano per gli stabilimenti di Bologna e di Avellino e ai relativi posti di lavoro, in seguito alla delocalizzazione della proprietà dell’azienda".
Risposta dell'assessore Lombardo
"Rispondo alla domanda e alla sollecitazione del consigliere Fattori, come ho sempre fatto in questa vicenda, perché è giusto tenerla monitorata, informare e dare la corretta informazione sui nuovi passi in avanti, o sui presunti passi in avanti che probabilmente sono dei passi indietro. Io parto dal lato positivo perché sono ottimista e cerco sempre di guardare il bicchiere mezzo pieno, è stato scongiurato il fallimento, perché altrimenti il 15 dicembre nella riunione dei soci la società era pronta al fallimento. Verranno pagati gli stipendi ai lavoratori sotto Natale, questa è la parte positiva della vicenda. Tutto il resto invece è a mio avviso molto preoccupante. Ho parlato di promessa tradita su Industria Italiana Autobus, perché credo che sia una questione di serietà e credibilità della politica, quando si annunciano e si fanno delle promesse, poi a queste promesse fare conseguire i fatti. E ci sono diversi passaggi di questa vicenda che a me personalmente non tornano. Non parlo della vicenda per cui in campagna elettorale più volte l'attuale Ministro è andato davanti ai cancelli della Bredamenarini dicendo che avrebbe salvato l'azienda con l'investimento pubblico e che avrebbe riportato l'azienda nelle mani dello Stato, perché come voi sapete, non perché lo dica io ma lo dice la normativa italiana ed europea, esiste il principio di neutralità. Che cosa significa questo: che non è tanto essenziale, fondamentale, pregiudiziale che ci sia un investimento pubblico o privato, ma che l'investimento pubblico si possa fare nella prospettiva di remunerazione del capitale, altrimenti se non c'è una prospettiva di remunerazione del capitale, rientriamo nel tema degli aiuti di Stato cioè dell'assistenzialismo con i soldi dei contribuenti e dei cittadini. Quindi, di fronte alla possibilità che ci fosse un investimento pubblico per investire e per rilanciare il settore del trasporto pubblico locale in Italia, noi siamo stati, alla riunione del Mise del 6 luglio alla quale abbiamo partecipato come Comune e come Regione, favorevoli. Anzi al Governo abbiamo lanciato la sfida ad essere coerente con se stesso: avete detto di voler investire nel trasporto pubblico locale? Fatelo. Avete detto che volete punire le delocalizzazioni? C'è un decreto convertito in legge che prevede una norma contro le delocalizzazioni industriali, perché non applicarlo nel caso di Industria Italiana Autobus? Noi abbiamo commesse fatte dalla Regione Emilia-Romagna, che vengono prodotte in uno stabilimento di Karsan. Abbiamo semplicemente detto al Governo di essere coerente con quello che ha detto, ci è sempre stata data la risposta 'stiamo lavorando, lasciateci lavorare, potevate fare prima voi, andava fatto prima'. Non ho mai rinunciato a dire dove sono stati commessi gli errori del precedente Governo, solo che qui si passa da una culpa in eligendo a un dolo, si passa da una colpa di non avere osservato e non avere praticato dei controlli che andavano fatti, al dolo, perché invece di contrastare le delocalizzazioni industriali, abbiamo delocalizzato l'azienda, la cui maggioranza per 3 milioni e 600 mila euro è passata per il 70% a Karzan. Ci viene detto: 'tranquilli è una soluzione ponte, adesso tra un mese cambia e rientra il socio pubblico'. Io mi chiedo ancora, perché il 12 settembre in un annuncio video su Facebook il Ministro Di Maio ha detto che alla manifestazione di interesse alla nuova governance societaria avrebbe partecipato Ferrovie dello Stato? Perché annunciare una cosa che non era vera, è una questione di serietà e di credibilità, è un fatto che ci sono 400 lavoratori che rischiano il posto a 400 famiglie che a questo punto sono costretti a non credere più agli annunci dei ministri, ce ne rendiamo conto, oppure no? Questo è il tema che vi pongo, un tema di credibilità politica e istituzionale. Era vero allora o non era vero? E se era vero allora e non è vero oggi, che cosa è successo nel frattempo? Forse è successo che si è capito come non si possa essere allo stesso tempo proprietari societari e fare le commesse di autobus che poi devono es
sere essere costruiti, forse si è capito che non si possono fare investimenti pubblici senza un piano industriale, perché altrimenti ricadiamo negli aiuti di stato. Forse lo possiamo fare per lo stabilimento ad Avellino, perché abbiamo il tema dell'aiuto economico a zone in crisi, ma non lo possiamo fare per lo stabilimento di Bologna. Forse si è capito che tutti i nodi che erano da sciogliere prima ce li ritroviamo davanti. Allora la mia preoccupazione, che è anche la preoccupazione, secondo me, dei lavoratori, è che questo sia solo un passaggio intermedio per poter dare tutta la proprietà dell'azienda in Turchia. E allora qui sorgono delle domande e le domande sono queste: se volevamo investire sul trasporto pubblico locale nazionale, la soluzione era contrastare le delocalizzazioni industriali o delocalizzare l'azienda? Ma se volevamo veramente rilanciare il tema occupazionale, lo dovevamo fare ascoltando le richieste dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali, oppure non ascoltandoli neanche davanti al presidio che hanno fatto qualche giorno fa a Roma, dove hanno chiesto di essere ascoltati e non sono stati ascoltati? Chiedo, poiché so che in questa Aula del Consiglio comunale ci sono delle persone di diverse appartenenze politiche che sono sinceramente interessate alla situazione dei lavoratori della Breda, di provare veramente a metterci tutti ad un tavolo e fare una proposta seria, perché non è con soluzioni ponte o con soluzioni capestro che noi affronteremo il tema dell'azienda e dei lavoratori".