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Consiglio comunale, l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli

Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord). "Sanità: un problema decennale.E’ surreale che Bonaccini, Venturi ed il Pd tutto, condividano le ragioni della protesta medica e rivendichino, solo ...

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Di seguito l'intervento d'inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega nord).

"Sanità: un problema decennale.
E’ surreale che Bonaccini, Venturi ed il Pd tutto, condividano le ragioni della protesta medica e rivendichino, solo ora, più soldi per la sanità, quando fino allo scorso febbraio quei finanziamenti li hanno negati.
Ricordo che ai tempi della Lorenzin e di Errani si raggiunse l’intesa che fissava il finanziamento della sanità in 112 miliardi per il 2015 e 115,4 miliardi per il 2016, bene Renzi fece saltare tutto, imponendo una riduzione rispettivamente a 109,7 miliardi e a 113,1 miliardi, quindi non mi si venga a parlare che la colpa è dell’attuale Governo, in carica da 8 mesi, quando i problemi della sanità sono ultra-decennali e tutte le politiche hanno portato ad un collasso del Sistema sanitario nazionale, in quanto congelate a valori finanziari irragionevoli.
Il Pd se fosse coerente con le sue precedenti politiche di Governo non dovrebbe criticare ma adoperarsi per trovare quei 2.3 miliardi che Renzi tagliò alla Sanità. Il vero definanziamento iniziò, di fatto, con quel taglio che nel tempo è stato mantenuto.
Da allora quei miliardi mancano all’appello e fornire oggi, quei 2.34 miliardi tagliati da Renzi, tra il 2014 e il 2016, sarebbe un vero toccasana e non basta fare opposizione al governo chiedendo più soldi, quando non ci sono state strategie per combattere diseconomie e sprechi. Caro Pd perché non ti sei battuto per una idea diversa di sanità, invece di riempirti la bocca di inutile e sterili proclami quali: “Niente tagli alla sanità” quando, allo stesso tempo, i tuoi ministri del tesoro affermavano: “Non ci sono soldi”. E’ con questa contraddizione che avete portato al collasso la Sanità pubblica.
L'onorevole Carnevali ed il governatore Bonaccini, entrambi del Pd, non curanti di fare una figura ridicola, dichiarano che “i precedenti Governi non hanno operato alcun taglio al SSN (QS 4 ottobre 2018) ed il Presidente Bonaccini ribadisce che “il Fsn è sempre stato incrementato” (QS 4 ottobre 2018) e in un video spavaldamente invita il ministro Grillo a rendere conto.
Balle! Io ricordo, un tal Vasco Errani presidente della Conferenza delle Regioni che, dal 2005 al 2014, si è sciroppato 6 governi (3 Berlusconi, Prodi, Monti, Letta) e tutti gli anni al momento della legge finanziaria, puntuale ribadiva: “Gli stanziamenti per la sanità sono insufficienti, non assicuriamo la tenuta del sistema”.

Non solo, fu proprio Letta, il primo nel PD, che aprì all’ipotesi al sistema multi-pilastro, poi Renzi fece il resto. Ricordo un tal Sergio Chiamparino che prese il posto di Errani (13 luglio 2014) proprio nel momento in cui il presidente del consiglio, tal Renzi, iniziava un implacabile programma di definanziamento della sanità (riduzione della spesa di un punto e mezzo rispetto al pil nel 2017).
Sbeffeggiato da Renzi, il povero Chiamparino fu costretto ad accettare la riduzione del fondo sanitario e dichiarò che l’insufficienza finanziaria era tale da rendere “impossibile” la copertura dei Livelli essenziali di assistenza. Il povero Chiamparino dopo poco più di un anno si dimise, ma il governo continuò a ridurre la spesa sanitaria in rapporto al pil. Ricordo che Renzi (presidente del consiglio dal 22 febbraio 2014, al 12 dicembre 2016) intervenendo nel dibattito sulla legge di stabilità, nel lontano 2016, arrivò a prendersela con i suoi predecessori, peccato che fossero tutti del suo partito.
Con il governo Gentiloni (dal 12 dicembre 2016 al 1 giugno 2018) la sanità non andò meglio, in quanto vennero ridefiniti i Lea (fermi da quasi 15 anni) con un costo stimato di 3 miliardi, ma lo stanziamento del governo fu di appena 800 milioni, con le regioni ovviamente furibonde.
Per non parlare di quei 5 miliardi di trasferimenti assegnati alle Regioni, dalla finanziaria dello scorso anno, per il rinnovo del contratto della dirigenza medica, per il periodo 2016-2018, che 10 Regioni, tra cui l’Emilia, hanno disatteso o destinato ad altre finalità e per cui Cosentino, il segretario regionale del Cimo, sindacato dei medici, ha inviato un esposto alla Corte dei Conti, a cui ha fatto seguito una regolare diffida inoltrata alla nostra Regione.

Nonostante tutti questi tagli, succedutisi nei vari Governi PD, da parte di Bonaccini e da parte del capogruppo Mazzanti neanche un mugugno, un accenno ad una protesta. Protestano ora che tutto il personale sanitario è incavolato nero per i decenni di blocco degli stipendi e del blocco del turn over ?
La sanità, per tutti i governi che si sono succeduti, dal 1998 in poi, non è mai stata una opportunità,ma un costo da comprimere. La sanità non è mai stata destinataria della parola “investimento” che non significa solo aumento di risorse finanziarie, ma significa investire e motivare il personale sanitario, attualmente in fuga in massa da ospedali e presidi territoriali, riducendo così la quantità e qualità delle cure.
Abbiamo una emergenza decennale che si chiama “questione medica”che rischia di compromettere la medicina ippocratica riducendola a puro economicismo proceduralistico, dove la cura del malato è diventata secondaria.
I vari governi che si sono succeduti hanno continuato ad affermare retoricamente che il paziente è al centro delle politiche di salute pubblica, ma la sanità non è mai stata al centro di alcuna agenda politica, tantomeno di quella del PD ed in molti hanno mentito.
Al centro non c’è la sanità, ma ci sono le menzogne sulla sanità, ci sono i definanziamenti progressivi che hanno condotto alle scriteriate operazioni di ospedalectomia ed accorpamenti di reparti, con conseguente riduzione dei servizi.
Fugatti il sottosegretario alla salute afferma che il finanziamento per la sanità partirà da quota 114,4 miliardi, con un incremento di 1 miliardo e che si proverà ad incrementare questa cifra nella prossima legge di Bilancio (Qs 4 ottobre 2018),io dico solo speriamo, perché dopo 4 anni di definanziamenti, i problemi del Sistema sanitario nazionale si sono talmente incancreniti che si rischia il collasso del sistema".

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Ultimo aggiornamento

14/03/2025, 12:43
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